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Carboplatin Accord®

Carboplatin Accord®

 

Composizione

Principi attivi

Carboplatino (abbr. CBDCA).

 

Sostanze ausiliarie

Acqua per preparazioni iniettabili.

 

Forma farmaceutica e quantità di principio attivo per unità

Soluzione per infusione.

Flaconcini da 50 mg di carboplatino/5 ml, 150 mg di carboplatino/15 ml, 450 mg di carboplatino/ 45 ml e 600 mg di carboplatino/60 ml (concentrazione 10 mg/ml).

 

Indicazioni/possibilità d’impiego

Individualmente o in associazione per il trattamento del carcinoma ovarico, del carcinoma bronchiale a piccole cellule, dei tumori dell'area ORL e del carcinoma della cervice uterina.

 

Per i carcinomi ORL la monoterapia deve essere combinata con la radioterapia.

 

Nel carcinoma della vescica, Carboplatin Accord è indicato esclusivamente in associazione con altri citostatici.

 

Posologia/impiego

Carboplatin Accord deve essere impiegato solo da medici esperti in chemioterapia.

 

Per Carboplatin Accord, non sono necessarie idratazione e/o diuresi forzata. Carboplatin Accord viene somministrato non diluito o diluito in infusione endovenosa lenta per 15 - 60 minuti. Carboplatin Accord non deve essere somministrato tramite iniezione endovenosa rapida. Preparazione/manipolazione: cfr. la rubrica «Altre indicazioni/Indicazioni per la manipolazione».

 

Posologia sulla base della superficie corporea, intervallo tra le dosi

La dose raccomandata per la monoterapia negli adulti che non abbiano ricevuto alcuna chemioterapia e/o radioterapia precedenti e con funzione renale normale è di 400 mg/m2 di superficie corporea in una singola dose. In alternativa, la dose può essere calcolata secondo la formula di Calvert.

Questo trattamento può essere ripetuto al più presto dopo 4 settimane e/o se il conteggio dei neutrofili è ≥2000 cellule/mm3 e il conteggio delle piastrine è ≥100'000 cellule/mm3. Per ciascun trattamento ulteriore, la posologia deve sempre essere aggiustata individualmente, in base ai valori leucocitari e piastrinici determinati settimanalmente durante il precedente ciclo di trattamento.

 

Posologia calcolata in base alla formule di Calvert

In alternativa alla posologia iniziale indicata sopra, è possibile calcolare con la seguente formula matematica una dose che prenda in considerazione la funzione renale.

(Calvert A.H. et al., J. Clin. Oncol. 1989; 7: 1748-56)

Posologia (mg) = valore desiderato dell'AUC* (mg/ml x min) x [VFG (ml/min) + 25]

Nota: la formula di Calvert calcola la dose in mg, non in mg/m2.

In questo modo si riduce il rischio di sovradosaggio o sottodosaggio a causa di differenze individuali nella funzione renale.

 

*Valore AUC auspicato

Terapia prevista

Stato del trattamento del paziente

5-7 mg/ml min

carboplatino in monoterapia

nessun trattamento preliminare

4-6 mg/ml min

carboplatino in monoterapia

trattamento mielosoppressivo preliminare

4-6 mg/ml min

carboplatino e ciclofosfamide

nessun trattamento preliminare

 

VFG = velocità di filtrazione glomerulare; nella formula precedente è utilizzato il valore assoluto e non il valore normalizzato alla superficie corporea. È determinato preferibilmente con l'ausilio del metodo 51Cr-EDTA, ma con una clearance della creatinina di oltre 60 ml/min può essere calcolato con buona approssimazione anche con l'ausilio della formula di Cockcroft e Gault.

Uomini:

Clearance della creatinina [ml/min] = ((140 - età [anni]) x peso corporeo [kg]) : (0,8136 x creatinina sierica [μmol/l]).

Donne:

La formula summenzionata moltiplicata per 0,85.

 

Il regime posologico basato sulla formula di Calvert non deve essere utilizzato in presenza di insufficienza renale con una clearance della creatina <60 ml/min (cfr. anche «Insufficienza renale»).

 

Polichemioterapia

Come regola generale, la combinazione con altri medicamenti mielosoppressivi aumenta la tossicità ematologica del carboplatino e richiede una riduzione della dose di uno o più medicamenti utilizzati (cfr. «Avvertenze e misure precauzionali» e «Interazioni»).

Nei pazienti che hanno già ricevuto un trattamento mielosoppressivo e in quelli le cui condizioni generali sono giudicate cattive (meno dell'80% sulla scala Karnofsky o 2-4 sulla scala OMS), si raccomanda una riduzione della dose del 20-25%.

Dopo un pre-trattamento con sostanze nefrotossiche la clearance del carboplatino può variare considerevolmente con un corrispondente rischio di sovradosaggio.

 

Istruzioni posologiche speciali

Insufficienza renale (clearance della creatina <60 ml/min)

In caso di creatinina sierica elevata, la posologia deve essere adattata dalla clearance della creatinina, poiché al di sotto di 60 ml/min la mielotossicità è notevolmente aumentata. L'incidenza per una mielotossicità grave è di circa il 25% alla dose iniziale raccomandata di 250 mg/m2 e una clearance di 41-59 ml/min e ad una dose di 200 mg/m2 e una clearance di 16-40 ml/min. Ogni trattamento successivo deve essere adattato ai parametri ematologici, riducendo la dose o prolungando l'intervallo tra le dosi. In presenza di insufficienza renale severa, consultare la rubrica «Controindicazioni».

 

Pazienti anziani

Sebbene l'età non rappresenti di per sé un fattore di rischio, si consiglia cautela nei pazienti di età superiore ai 65 anni. La funzione renale è spesso ridotta nelle persone anziane, fatto di cui si deve tenere conto nel determinare la dose. In monoterapia con carboplatino, il tasso di incidenza di effetti indesiderati è stato simile nei giovani e negli anziani. Tuttavia, non è possibile escludere una maggiore sensibilità in alcuni pazienti anziani. Quando il carboplatino e il ciclofosfamide erano combinati, i pazienti più anziani avevano una tendenza maggiore rispetto ai più giovani a sviluppare una trombocitopenia grave.

 

Bambini e adolescenti

La sicurezza e l'efficacia non sono state studiate nei bambini e negli adolescenti. Non si dispone quindi di informazioni sufficienti per formulare una raccomandazione posologica per bambini e adolescenti.

 

Controindicazioni

Ipersensibilità al carboplatino o ad altri preparati contenenti platino, insufficienza renale grave (esistente o diagnosticata in precedenza), insufficienza epatica grave, mielosoppressione grave, emorragia di tumore, disturbi significativi dell'udito, gravidanza, allattamento.

 

Avvertenze e misure precauzionali

Attenzione: il carboplatino è fortemente ematotossico e dev'essere usato solo con estrema cautela.

 

Funzione epatica e renale; sintomi neurologici

Un esame emocromocitometrico completo, test di funzionalità renale ed epatica e una valutazione dello stato neurologico (cfr. la rubrica «Effetti indesiderati») devono essere effettuati regolarmente. Il trattamento deve essere interrotto nei casi di depressione midollare pronunciata o di disturbo della funzionalità renale ed epatica grave (cfr. «Controindicazioni»).

La clearance della creatinina è il parametro più sensibile per determinare la funzionalità renale nei pazienti trattati con carboplatino. È un indicatore utile per correlare l'eliminazione di medicamenti con la mielosoppressione. Nel 27% dei pazienti che presentano una clearance della creatinina di ≥ 60 ml/min all'inizio del trattamento, la clearance della creatinina si riduce durante la terapia.

In caso di insufficienza renale avanzata, la posologia e gli intervalli tra le dosi devono essere adeguati alla velocità di filtrazione glomerulare (cfr. anche «Istruzioni posologiche speciali»).

 

Neurotossicità

Disturbi visivi, compresa la perdita della vista, sono stati riportati in pazienti dopo l’uso di carboplatino a dosi più elevate rispetto a quelle raccomandate. La vista sembra ripristinarsi totalmente, o in misura significativa, nelle settimane dopo l’interruzione di queste alte dosi.

Nei pazienti trattati con carboplatino è stata segnalata frequentemente l’insorgenza di neurotossicità periferica. La neurotossicità periferica è più comune nei pazienti di età superiore ai 65 anni e/o nei pazienti che ricevono una terapia combinata, che hanno già ricevuto una terapia con cisplatinoParaplatin a lungo termine (esposizione cumulativa).

Sono stati segnalati casi di sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES) in pazienti che hanno ricevuto carboplatino, nella maggior parte dei casi nell'ambito di una chemioterapia combinata. La PRES è una malattia neurologica rara che si sviluppa rapidamente, che può includere crisi epilettiche, ipertensione, confusione, cecità e altri disturbi visivi e neurologici (cfr «Effetti indesiderati»). La PRES è solitamente reversibile dopo l'interruzione del trattamento. La diagnosi di PRES si basa sulla conferma mediante tecniche di imaging, preferibilmente tramite RM (risonanza magnetica).

 

Tossicità ematologica

La mielosoppressione è dipendente dalla dose e ha un effetto limitativo sulla posologia. In monoterapia con carboplatino alla posologia raccomandata è reversibile e non cumulativa. Può essere particolarmente pronunciata nei pazienti con insufficienza renale, nei pazienti che hanno ricevuto un trattamento mielosoppressivo intensivo o trattati con cisplatino, e nelle persone le cui condizioni generali sono compromesse. In questi pazienti, le dosi iniziali devono quindi essere ridotte (cfr «Posologia/impiego»). Durante il trattamento con carboplatino, dovranno essere eseguiti frequentemente gli esami del sangue periferico e, in caso di soppressione, le analisi dovranno essere continuate fino al recupero del paziente. Nei pazienti trattati esclusivamente con carboplatino il nadir mediano è di 21 giorni e nei pazienti che ricevono il carboplatino in associazione con un altro medicamento, è di 15 giorni. Entro 28 giorni, la conta delle piastrine risale a oltre 100'0000/mm3 nel 90% dei pazienti, la conta dei neutrofili a oltre 2000/mm3 nel 74% dei pazienti e quella dei leucociti a oltre 4000/mm3 nel 67% dei pazienti. Una nuova somministrazione è sconsigliata fino alla normalizzazione di leucociti, granulociti e piastrine.

Anemia emolitica con anticorpi sierologici indotti da medicamenti esistenti è stata segnalata in pazienti trattati con carboplatino. Questo evento può essere letale. In caso di un'emolisi di origine inspiegabile, devono essere considerati gli esami sierologici e l'interruzione del trattamento (cfr. rubrica «Effetti indesiderati»).

 

Ototossicità

Sono stati segnalati disturbi dell'udito durante il trattamento con carboplatino. L'ototossicità può essere più pronunciata nei bambini. Sono considerati fattori di rischio la giovane età del paziente, elevate dosi cumulative chemioterapiche, il trattamento con carboplatino in vista di trapianto di cellule emopoietiche (HCT), i tumori del SNC, l'insufficienza renale così come la somministrazione concomitante di altri medicamenti ototossici (per esempio aminoglicosidi) nonché l'irradiazione simultanea che coinvolge l'orecchio con ≥30 Gy o l'irradiazione del SCN. Sono stati segnalati casi di perdita dell'udito a insorgenza ritardata in pazienti pediatrici. In questa popolazione, si raccomanda un test dell'udito prima di iniziare la terapia e un follow-up audiometrico a lungo termine associati a test annuali dell'udito, e test più frequenti se viene rilevata la perdita dell'udito.

 

Elettroliti

È stata segnalata una precoce iponatremia. La possibilità di iponatremia non deve essere trascurata, soprattutto nei pazienti con fattori di rischio come ad esempio una terapia diuretica concomitante. La sostituzione del sodio o la restrizione dell'acqua libera ha generalmente riportato i livelli di sodio alla normalità.

 

Reazioni nel sito di iniezione

Durante l'applicazione del carboplatino, possono verificarsi reazioni nel sito di iniezione. Poiché esiste la possibilità di stravaso, si raccomanda di monitorare attentamente il sito di infusione durante la somministrazione del medicamento per rilevare un'eventuale infiltrazione. Al momento non si conosce un trattamento specifico in caso di stravaso.

 

Vaccinazioni

L'uso concomitante del carboplatino e di un vaccino vivo può accelerare parecchio la replicazione dell'agente patogeno vaccinale e/o intensificare la reazione indesiderata all'agente vaccinale, poiché i normali meccanismi di difesa possono essere soppressi dal carboplatino. In un paziente trattato con carboplatino, la somministrazione con un vaccino vivo può portare a una infezione grave. La risposta anticorpale del paziente ai vaccini somministrati può essere ridotta. L'uso di vaccini vivi dev'essere evitato. Richiedere il parere di uno specialista. Si possono usare vaccini uccisi o inattivati, ma la risposta a tali vaccini potrebbe essere ridotta (cfr. «Interazioni»).

 

Reazioni da ipersensibilità

L’uso di Paraplatin può provocare reazioni allergiche, che possono richiedere un adeguato trattamento sintomatico. Il rischio di reazioni allergiche, compresi episodi di anafilassi a esito fatale, è più elevato nei pazienti precedentemente trattati con medicamenti contenenti platino (cfr. «Effetti indesiderati»).

Sono state segnalate reazioni da ipersensibilità sviluppatesi in sindrome di Kounis (arteriospasmo coronarico acuto di natura allergica con possibile conseguente infarto miocardico a esito potenzialmente fatale, cfr. la rubrica «Effetti indesiderati»).

 

Tossicità gastrointestinale

Il carboplatino può provocare nausea e vomito. Secondo quanto riportato, l‘assunzione preventiva di antiemetici e una somministrazione più lenta del medicamento possono ridurre la frequenza e l’intensità di tali effetti collaterali.

 

Interazioni

Se possibile, la somministrazione di medicamenti nefrotossici e/o ototossici deve essere evitata, durante il trattamento con carboplatino (cfr. «Avvertenze e misure precauzionali»).

L'associazione del medicamento con sostanze mielosoppressive ne potenzia la mielotossicità.

 

Aminoglicosidi

Se il carboplatino viene somministrato contemporaneamente ad aminoglicosidi, è necessaria cautela a causa di nefrotossicità e ototossicità cumulative, soprattutto nei pazienti con insufficienza renale.

 

Diuretici dell'ansa

Quando il carboplatino viene somministrato contemporaneamente a diuretici dell'ansa, si consiglia estrema cautela a causa di nefrotossicità e ototossicità cumulative, soprattutto nei pazienti con insufficienza renale.

 

Vaccini

L'utilizzo concomitante di vaccini vivi è associato a un rischio maggiore di malattia vaccinale sistemica con esito letale. L'uso di vaccini con virus vivi non è raccomandato nei pazienti immunocompromessi (cfr. «Avvertenze e misure precauzionali»).

 

Gravidanza, allattamento

Gravidanza

Il carboplatino ha dimostrato di essere embriotossico e teratogeno quando somministrato ai ratti durante l'organogenesi. Non sono stati condotti studi controllati sulle donne in gravidanza. Il carboplatino non va quindi somministrato durante la gravidanza. I pazienti in età riproduttiva devono utilizzare un metodo anticoncezionale affidabile e a tal proposito devono essere informati sul rischio di una gravidanza durante la terapia con il carboplatino.

 

Allattamento

Non è noto se il carboplatino passa nel latte materno; l'allattamento al seno deve essere evitato durante il trattamento con il carboplatino.

 

Fertilità

Tenuto conto del potenziale mutageno del carboplatino, l'utilizzo di una contraccezione efficace è indispensabile sia nei pazienti di sesso maschile che in quelli di sesso femminile durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo il termine della terapia. Poiché il carboplatino può compromettere la fertilità maschile, si può considerare la conservazione dello sperma ai fini di una eventuale paternità successiva (cfr. «Dati preclinici»).

 

Effetti sulla capacità di condurre veicoli e sull’impiego di macchine

Non sono disponibili dati sull'effetto del carboplatino sulla capacità di guidare veicoli o sulla capacità di utilizzare macchine. Tuttavia, poiché la terapia può causare effetti indesiderati come disturbi della vista, vomito e nausea, è necessaria cautela nella guida di veicoli e nell'utilizzo di macchinari.

 

Effetti indesiderati

La frequenza è definita nel modo seguente: «molto comune» (≥1/10); «comune» (≥1/100, <1/10); «non comune» (≥1/1000, <1/100); «raro» (≥1/10'000, <1/1000); «molto raro» (<1/10'000), «non nota» (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

 

Infezioni ed infestazioni

Comune: complicazioni infettive (a volte letali).

Raro: infezione polmonare.

 

Tumori benigni, maligni e non specificati (incl. cisti e polipi)

Lo sviluppo di tumori secondari è stato segnalato nell'ambito di trattamenti citostatici combinati , in cui il collegamento con il carboplatino non è stato chiarito.

 

Patologie del sistema emolinfopoietico

Molto comune: anemia (71%), trombopenia (25%), leucopenia (14%), neutropenia (18%).

Comune: emorragie (a volte letali).

Molto raro: neutropenia febbrile, sindrome uremica-emolitico, anemia emolitica autoimmune.

Non nota: mielosoppressione.

 

Disturbi del sistema immunitario

Comune: reazioni allergiche come reazioni anafilattoidi con broncospasmo e ipotensione all'inizio del trattamento.

Il rischio di sviluppare una reazione allergica (compresa l'anafilassi) è maggiore nei pazienti precedentemente trattati con una sostanza contenente platino.

 

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Molto comune: riduzione dei livelli sierici di sodio (29%), potassio (20%), calcio (22%) e magnesio (29%). Una chemioterapia combinata non ha portato a un aumento delle perdite elettrolitiche. Se necessario, le perdite elettrolitiche devono essere compensate.

Molto raro: sindrome da lisi tumorale.

Non nota: disidratazione.

 

Patologie del sistema nervoso

Comune: sintomi nervosi centrali, neuropatia periferica con parestesie e indebolimento dei riflessi tendinei, disturbi sensoriali periferici come disturbi visivi, alterazioni del gusto.

L'incidenza degli effetti indesiderati neurologici sembra essere aumentata nei pazienti più anziani (>65 anni), nella terapia combinata, nei pazienti che hanno già ricevuto una terapia con cisplatino o carboplatino a lungo termine, o nell'esposizione cumulativa prolungata.

Molto raro: sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES) in pazienti che ricevono carboplatino in chemioterapia combinata (cfr. «Avvertenze e misure precauzionali»).

Non nota: apoplessia (a volte letale).

 

Patologie dell'occhio

Comune: infiammazione dei nervi ottici con disturbi visivi, compresa la cecità in pazienti che hanno ricevuto dosi più elevate rispetto a quelle raccomandate. Una normalizzazione della visione o un miglioramento significativo dei disturbi si è verificato nelle settimane successive all'interruzione delle dosi elevate.

 

Patologie dell'orecchio e del labirinto

Comune: ototossicità.

Inizialmente riguarda le frequenze più alte (≥4 kHz); può progredire e includere anche le frequenze vocali (<4 kHz). I pazienti con problemi di udito causati da cisplatino possono subire un ulteriore deterioramento della funzione uditiva durante il trattamento con carboplatino.

 

Patologie cardiache

Comune: problemi cardiovascolari.

Non comune: insufficienza cardiaca,  a volte letale (relazione con carboplatino non accertata).

Non nota: sindrome di Kounis (osservata dopo l’introduzione sul mercato).

 

Patologie vascolari

Non nota: tromboembolia (a volte letale, relazione con carboplatino non accertata), ipertensione, ipotensione (in associazione con reazioni anafilattiche).

 

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Comune: dispnea, tosse aumentata, tossicità polmonare.

 

Patologie gastrointestinali

Molto comune: dolori addominali (17%), nausea (15%), vomito (65%; grado 3/4: 20%). In generale, nausea e vomito non si sono più verificati dopo il primo giorno. Tuttavia, si sono verificati anche casi di vomito tardivo. I pazienti già stati trattati con cisplatino presentano effetti collaterali gastrointestinali più gravi.

Comune: diarrea, stipsi, mucosite.

Molto raro: anoressia, stomatite.

 

Patologie epatobiliari

Molto comune: aumento di SGOT (15%) e della fosfatasi alcalina (24%).

Comune: aumento della bilirubina. In generale, questi cambiamenti sono meno pronunciati e reversibili nel 50% dei pazienti.

 

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Comune: reazioni della cute/variazione cutanea, alopecia.

Non nota: esantema, orticaria, eritema, prurito.

 

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Comune: artralgia, mialgia.

 

Patologie renali e urinarie

Molto comune: diminuzione della clearance della creatinina (55%).

Comune: aumento dell'acido urico, incontinenza urinaria, disuria, aumento della frequenza della minzione, nicturia.

 

Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune: astenia.

Raro: attacchi di febbre senza segni di infezione o reazione allergica, malessere.

Nell'ambito della sorveglianza del mercato sono state segnalate reazioni nel sito di applicazione come arrossamento, gonfiore e dolore. Sono stati segnalati anche necrosi, cellulite, bruciori ed eruzioni cutanee associate a stravaso.

 

La notifica di effetti collaterali sospetti dopo l’omologazione del medicamento è molto importante. Consente una sorveglianza continua del rapporto rischio-beneficio del medicamento. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare qualsiasi nuovo o grave effetto collaterale sospetto attraverso il portale online ElViS (Electronic Vigilance System). Maggiori informazioni sul sito www.swissmedic.ch.

 

Posologia eccessiva

Un sovradosaggio intensifica gli effetti tossici sopra citati e può avere conseguenze letali aggravando la trombocitopenia e la leucopenia. L'esperienza con la dialisi è limitata. Non sono disponibili antidoti specifici contro il carboplatino.

A dosi molto elevate (fino a 5 volte e oltre rispetto al dosaggio raccomandato) sono state segnalate gravi disfunzioni epatiche e renali e perdita della vista.

 

Proprietà/effetti

Codice ATC

L01XA02

 

Meccanismo d’azione

Il meccanismo d'azione del carboplatino è, almeno in parte, simile a quello del cisplatino, formando legami principalmente intermolecolari tra i filamenti dell'elica del DNA cellulare. La sua azione citostatica è in linea di principio indipendente dalla fase del ciclo cellulare. Il carboplatino è efficace contro vari modelli di tumore sia in coltura cellulare sia in vivo.

 

Farmacodinamica

Nessuna informazione.

 

Efficacia clinica

In studi clinici completati fino a oggi, il carboplatino si è dimostrato efficace in una serie di tumori, in particolare nel cancro dell'ovaio, nel carcinoma a piccole cellule delle tube bronchiali e nei carcinomi a cellule squamose nell'area ORL (testa e collo) dell'utero e nel carcinoma della vescica.

 

Farmacocinetica

Assorbimento

Ai dosaggi terapeutici raccomandati per il trattamento e con una clearance della creatinina normale o leggermente diminuita (≥60 ml/min), è stata trovata una correlazione lineare tra la dose somministrata e la concentrazione plasmatica. La somministrazione giornaliera per 4-5 giorni non porta a un accumulo o a un aumento dei livelli plasmatici.

 

Distribuzione

Il carboplatino non è legato alle proteine plasmatiche, ma i prodotti di degradazione contenenti platino che si formano dal carboplatino sì. 24 ore dopo la somministrazione, circa l'87% del platino totale è legato alle proteine. Il volume di distribuzione è di 23-117 l/m2 per il platino totale, 10-20 l/m2 per il platino non legato e 9-25 l/m2 per il carboplatino. Il platino è ampiamente distribuito nei tessuti dell'organismo. Tuttavia, non è noto se attraversi la barriera placentare o se passi nel latte materno.

 

Metabolismo

Il metabolismo del carboplatino non è ancora completamente chiarito. Complessi di platino a carica positiva si sviluppano e reagiscono con gruppi funzionali nucleofili (del DNA).

 

Eliminazione

L'escrezione avviene principalmente per via renale; nei pazienti con una clearance della creatinina ≥60 ml/min, il 70% della dose viene eliminato per via renale entro 12-16 h in forma completamente immutata. L'eliminazione renale si ottiene mediante filtrazione glomerulare e secrezione tubolare.

L'eliminazione della sostanza immutata avviene in modo bifasico in pazienti con un clearance della creatinina di ≥60 ml/min e dosaggi di 300-500 mg/m2 con un'emivita iniziale t½α = 1,6 h e un'emivita terminale t½β = circa 3 h. Il platino legato alle proteine del plasma viene eliminato più lentamente (t½ ≥5 giorni).

Finora sono disponibili solo dati insufficienti sull'escrezione biliare e intestinale.

 

Cinetica di gruppi di pazienti speciali

La clearance renale e totale del principio attivo diminuisce parallelamente alla clearance della creatinina, cosicché nei pazienti con insufficienza renale (<60 ml/min) è necessario un aggiustamento posologico (cfr. «Posologia/impiego»).

Non sono disponibili studi farmacocinetici su bambini e adolescenti e su pazienti anziani.

 

Dati preclinici

Mutagenicità e cancerogenicità

Il carboplatino si è rivelato una sostanza genotossica/mutagenica sia in vitro che in vivo. Effetti embriotossici e teratogeni sono stati osservati nei ratti che hanno ricevuto carboplatino durante l'organogenesi. Il potenziale cancerogeno del carboplatino non è stato studiato. Tuttavia, sostanze con meccanismi d'azione e mutagenicità simili sono state descritte come cancerogene.

 

Altre indicazioni

Incompatibilità

Non utilizzare soluzioni per infusione diverse da quelle elencate nella sezione «Istruzioni per la manipolazione della soluzione per infusione» per diluire Carboplatin Accord e non utilizzare additivi.

Il contatto con l'alluminio può portare a precipitazioni e/o perdita di efficienza. Per la preparazione non devono essere utilizzati aghi o dispositivi i.v. contenenti alluminio, che possono venire a contatto con la soluzione di carboplatino.

 

Stabilità

Il preparato non deve essere utilizzato oltre la data indicata con «EXP» sul contenitore.

 

Indicazioni particolari concernenti l’immagazzinamento

Conservare a temperatura ambiente (15-25 °C) e al riparo dalla luce.

Tenere fuori dalla portata dei bambini.

 

Indicazioni per la manipolazione

Preparazione e somministrazione

Carboplatin Accord viene somministrato esclusivamente strettamente per via endovenosa. La concentrazione della soluzione per infusione è di 10 mg di carboplatino per ml. La soluzione può essere somministrata non diluita o diluita con una soluzione di glucosio al 5% o con una soluzione di cloruro di sodio allo 0,9% (fino a una concentrazione di 0,5 mg/ml). Carboplatin Accord deve essere somministrato per infusione per 15-60 minuti.

 

Per ragioni microbiologiche, la soluzione diluita dovrebbe essere utilizzato immediatamente.

La stabilità fisico-chimica durante l'uso della soluzione è stata dimostrata per 24 ore a temperatura ambiente.

 

Manipolazione di medicamenti citostatici

Durante la manipolazione di Carboplatin Accord, la preparazione della soluzione per infusione diluita e lo smaltimento dei rifiuti devono essere seguite le direttive per i citostatici.

 

Numero dell’omologazione

66717 (Swissmedic)

 

Confezioni

1 flaconcino da 50 mg / 5 ml [A].

1 flaconcino da 150 mg / 15 ml [A].

1 flaconcino da 450 mg / 45 ml [A].

1 flaconcino da 600 mg / 60 ml [A].

 

Titolare dell’omologazione

Accord Healthcare AG, 4103 Bottmingen.

 

Stato dell’informazione

Settembre 2023