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PALFORZIA, polvere orale

â–¼ Questo medicamento è soggetto a monitoraggio addizionale. Ciò consente una rapida identificazione delle nuove conoscenze in materia di sicurezza. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare un nuovo o serio effetto collaterale sospetto. Per le indicazioni sulla notifica degli effetti collaterali, cfr. la rubrica «Effetti indesiderati».

PALFORZIA, polvere orale

Stallergenes AG

Composizione

Principi attivi

Allergeni di arachidi (Arachis hypogaea)

Sostanze ausiliarie

PALFORZIA 0,5 mg, 1 mg, 10 mg, 20 mg:

Cellulosa microcristallina, amido pregelatinizzato, silice colloidale anidra, magnesio stearato.

PALFORZIA 100 mg e 300 mg:

Cellulosa microcristallina, silice colloidale anidra, magnesio stearato.

Forma farmaceutica e quantità di principio attivo per unità

Polvere orale

PALFORZIA 0,5 mg

Ogni capsula da 0,5 mg contiene allergeni di arachidi (Arachis hypogaea) equivalenti a 0,5 mg di proteina di arachidi.

PALFORZIA 1 mg

Ogni capsula da 1 mg contiene allergeni di arachidi (Arachis hypogaea) equivalenti a 1 mg di proteina di arachidi.

PALFORZIA 10 mg

Ogni capsula da 10 mg contiene allergeni di arachidi (Arachis hypogaea) equivalenti a 10 mg di proteina di arachidi.

PALFORZIA 20 mg

Ogni capsula da 20 mg contiene allergeni di arachidi (Arachis hypogaea) equivalenti a 20 mg di proteina di arachidi.

PALFORZIA 100 mg

Ogni capsula da 100 mg contiene allergeni di arachidi (Arachis hypogaea) equivalenti a 100 mg di proteina di arachidi.

PALFORZIA 300 mg

Ogni bustina da 300 mg contiene allergeni di arachidi (Arachis hypogaea) equivalenti a 300 mg di proteina di arachidi.

Indicazioni/Possibilità d'impiego

PALFORZIA può essere utilizzato in pazienti di età compresa tra 1 e 17 anni con diagnosi confermata* di allergia alle arachidi clinicamente rilevante per alzare la dose soglia di arachidi tollerata senza reazioni allergiche.

* Per la conferma della diagnosi devono essere soddisfatti i seguenti requisiti cumulativi:

·Anamnesi di reazioni allergiche alle arachidi

·Sensibilizzazione specifica documentata (IgE e/o prick test cutaneo)

·Reazione al test di provocazione orale con una dose soglia ≤300 mg di proteina di arachidi o sensibilizzazione documentata marcata e coerente (cfr. studio RAMSES nella rubrica «Efficacia clinica»).

PALFORZIA deve essere utilizzato soltanto come misura complementare in aggiunta a una dieta che escluda le arachidi.

Il trattamento con PALFORZIA può eventualmente proseguire nei pazienti di età pari o superiore a 18 anni.

PALFORZIA aumenta durante il trattamento la dose soglia di arachidi a partire dalla quale viene indotta una reazione. Nello sviluppo clinico sono state osservate meno reazioni allergiche con PALFORZIA rispetto al placebo dopo assunzione accidentale di arachidi. Tuttavia, durante il trattamento con PALFORZIA, le reazioni allergiche (in genere al prodotto) sono state complessivamente più frequenti rispetto al placebo (in genere a sostanze alimentari).

PALFORZIA non è destinato al sollievo immediato dei sintomi allergici e non offre un tale sollievo. Non è stato dimostrato un effetto duraturo dopo il termine del trattamento

Posologia/Impiego

L'intensificazione di dose iniziale e la prima dose di ciascuno dei livelli di somministrazione a dosi crescenti devono avvenire sotto la supervisione di un medico qualificato nella diagnosi e nel trattamento delle malattie allergiche. Inoltre, la struttura sanitaria deve essere predisposta a gestire potenziali reazioni allergiche severe.

Il trattamento con PALFORZIA si somministra in 3 fasi sequenziali: intensificazione di dose iniziale, somministrazione a dosi crescenti e mantenimento. L'intensificazione di dose iniziale deve essere somministrata in un'unica giornata. Durante la fase di somministrazione a dosi crescenti e la fase di mantenimento, PALFORZIA deve essere somministrato ogni giorno.

A tutti i pazienti deve essere prescritta adrenalina (epinefrina) autoiniettabile.

Avvio della terapia (intensificazione di dose iniziale)

L'intensificazione di dose iniziale comprende 4 livelli di dose (0,5-3 mg; Tabella 1) nei pazienti di 1-3 anni e 5 livelli di dose (0,5-6 mg; Tabella 1) nei pazienti di 4-17 anni, che devono essere somministrati in una sola giornata nell'arco di circa 4-5 ore.

Prima dell'avvio della terapia, i pazienti non devono presentare respiro sibilante attivo né segni di malattia atopica (ad es. dermatite atopica) o sospetto di malattia intercorrente.

Ai pazienti deve essere somministrato PALFORZIA a dosi sequenziali crescenti, iniziando con 0,5 mg. Tra una dose e l'altra deve intercorrere un intervallo di osservazione di almeno 20-30 minuti. Dopo l'ultima dose, i pazienti devono essere tenuti sotto osservazione per almeno 60 minuti, o fino a quando il medico curante non li giudichi idonei a essere dimessi.

Nessun livello di dose deve essere omesso.

Tabella 1: Dose e presentazione delle capsule per l'intensificazione di dose iniziale

Dose

Presentazione delle capsule per dose

Età del paziente (anni)

0,5 mg

1 capsula da 0,5 mg

Da 1 a 17

1 mg

1 capsula da 1 mg

Da 1 a 17

1,5 mg

1 capsula da 0,5 mg; 1 capsula da 1 mg

Da 1 a 17

3 mg

3 capsule da 1 mg

Da 1 a 17

6 mg

6 capsule da 1 mg

Da 4 a 17

 

Nei pazienti di 1-3 anni e nei pazienti di 4-17 anni si utilizza la stessa confezione per l'avvio della terapia con intensificazione di dose iniziale.

Una dose si considera tollerata se si osservano al massimo lievi sintomi transitori e non è necessario alcun intervento/trattamento medico.

Durante l'intensificazione di dose iniziale, indipendentemente dalla dose somministrata, il trattamento con PALFORZIA deve essere interrotto se si manifestano sintomi severi, in particolare se è necessario somministrare adrenalina.

In questi pazienti, l'intensificazione di dose iniziale può essere ripresa a giudizio del medico curante.

I pazienti che tollerano almeno la dose singola di 1 mg (pazienti di 1-3 anni) o almeno la dose singola di 3 mg (pazienti di 4-17 anni) durante la fase di intensificazione di dose iniziale di PALFORZIA devono ripresentarsi preferibilmente il giorno successivo nella struttura sanitaria per iniziare la fase di somministrazione a dosi crescenti.

I pazienti di età compresa tra 1 e 3 anni che non tollerano le dosi fino alla dose singola di 1 mg di PALFORZIA compresa potrebbero non essere idonei al trattamento con PALFORZIA.

I pazienti di età compresa tra 4 e 17 anni che non tollerano le dosi fino alla dose singola di 3 mg di PALFORZIA compresa potrebbero non essere idonei al trattamento con PALFORZIA.

Se il paziente non può iniziare la somministrazione a dosi crescenti entro 4 giorni dall'intensificazione di dose iniziale, sarà necessario ripetere l'intensificazione di dose iniziale presso una struttura sanitaria.

Somministrazione a dosi crescenti

Prima di iniziare la somministrazione a dosi crescenti è necessario completare l'intensificazione di dose iniziale.

Prima della somministrazione di un nuovo livello di dose crescente, i pazienti non devono presentare respiro sibilante attivo né segni di malattia atopica (ad es. dermatite atopica) o sospetto di malattia intercorrente.

Nella fase di somministrazione a dosi crescenti deve essere assunta al massimo 1 dose al giorno. I pazienti devono essere avvisati di non assumere un'altra dose a casa nel giorno in cui ricevono la dose in ospedale.

Lo schema per la fase di somministrazione a dosi crescenti è riportato nella Tabella 2.

Tabella 2: Schema di somministrazione giornaliera nella fase di somministrazione a dosi crescenti

Livello di dose

Dose giornaliera

Presentazione della dose

Età del paziente (anni)

0

1 mg

1 capsula da 1 mg

Da 1 a 3

1

3 mg

3 capsule da 1 mg

Da 1 a 17

2

6 mg

6 capsule da 1 mg

Da 1 a 17

3

12 mg

2 capsule da 1 mg; 1 capsula da 10 mg

Da 1 a 17

4

20 mg

1 capsula da 20 mg

Da 1 a 17

5

40 mg

2 capsule da 20 mg

Da 1 a 17

6

80 mg

4 capsule da 20 mg

Da 1 a 17

7

120 mg

1 capsula da 20 mg, 1 capsula da 100 mg

Da 1 a 17

8

160 mg

3 capsule da 20 mg, 1 capsula da 100 mg

Da 1 a 17

9

200 mg

2 capsule da 100 mg

Da 1 a 17

10

240 mg

2 capsule da 20 mg, 2 capsule da 100 mg

Da 1 a 17

11

300 mg

1 bustina da 300 mg

Da 1 a 17

 

Nei pazienti di età compresa tra 1 e 3 anni, la somministrazione a dosi crescenti inizia con una dose da 1 mg (livello 0).

Nei pazienti di età compresa tra 4 e 17 anni, la somministrazione a dosi crescenti inizia con una dose da 3 mg (livello 1).

Per la successiva valutazione riguardo a un nuovo livello di dose, i pazienti devono ripresentarsi ogni 2 settimane circa nella struttura sanitaria.

Prima di iniziare la terapia di mantenimento, i pazienti di età compresa tra 1 e 3 anni devono completare tutti i livelli (livelli 0-11) della fase di somministrazione a dosi crescenti.

Prima di iniziare la terapia di mantenimento, i pazienti di età compresa tra 4 e 17 anni devono completare tutti i livelli (livelli 1-11) della fase di somministrazione a dosi crescenti.

Durante la fase di somministrazione a dosi crescenti, le seguenti dosi di PALFORZIA, se tollerate, vengono aumentate a intervalli di 2 settimane, come riportato nella Tabella 2. I pazienti non devono progredire nella fase di somministrazione a dosi crescenti più rapidamente di quanto previsto con gli intervalli raccomandati di 2 settimane.

Pazienti di età compresa tra 1 e 3 anni

Nella fase di somministrazione a dosi crescenti, i livelli di dose 0-11 devono essere somministrati nell'arco di almeno 24 settimane nell'ordine seguente: 1 mg, 3 mg, 6 mg, 12 mg, 20 mg, 40 mg, 80 mg, 120 mg, 160 mg, 200 mg, 240 mg e 300 mg (ciò equivale ai livelli 0-11).

Pazienti di età compresa tra 4 e 17 anni

Nella fase di somministrazione a dosi crescenti, i livelli di dose 1-11 devono essere somministrati nell'arco di almeno 22 settimane nell'ordine seguente: 3 mg, 6 mg, 12 mg, 20 mg, 40 mg, 80 mg, 120 mg, 160 mg, 200 mg, 240 mg e 300 mg (ciò equivale ai livelli 1-11).

La prima dose di ogni nuovo livello della somministrazione a dosi crescenti (pazienti di età compresa tra 1 e 3 anni: livelli 0-11 e pazienti di età compresa tra 4 e 17 anni: livelli 1-11) di PALFORZIA viene preparata e somministrata durante una appuntamento pianificato in ospedale. Dopo la somministrazione della dose, i pazienti devono essere tenuti sotto osservazione per almeno 60 minuti, o fino a quando il medico curante non li giudichi idonei a essere dimessi.

Una dose si considera tollerata se si osservano al massimo lievi sintomi transitori e non è necessario alcun intervento/trattamento medico.

Se i pazienti tollerano la prima dose del livello di dose aumentato, devono proseguire la dose giornaliera di questo livello al proprio domicilio per almeno 2 settimane.

Se i pazienti non tollerano la prima dose del livello di dose aumentato, devono proseguire con la dose tollerata del livello precedente per altre 2 settimane. In alternativa, può essere considerata una riduzione della dose. [Cfr. Istruzioni per la modifica della dose].

Terapia di mantenimento

Prima di iniziare con la dose terapeutica permanente (dose di mantenimento) di 300 mg al giorno, devono essere stati completati tutti i livelli di dose della fase di somministrazione a dosi crescenti (pazienti di età compresa tra 1 e 3 anni: livelli 0-11 e pazienti di età compresa tra 4 e 17 anni: livelli 1-11).

Non si deve assumere più di 1 dose al giorno. I pazienti devono essere avvisati di non assumere un'altra dose a casa nel giorno in cui ricevono la dose in ospedale.

La dose di mantenimento viene somministrata con una bustina singola da 300 mg.

La dose di mantenimento si considera tollerata se si osservano al massimo lievi sintomi transitori e non è necessario alcun intervento/trattamento medico, o soltanto interventi/trattamenti minori.

Se un paziente non tollera la prima dose di mantenimento, il livello deve essere ridotto. (Cfr. Adeguamento della dose a causa di effetti indesiderati/interazioni).

Per mantenere l'effetto di PALFORZIA è necessario assumere una dose di mantenimento giornaliera.

I dati di efficacia attualmente disponibili nei pazienti di età compresa tra 1 e 3 anni si riferiscono a un periodo di trattamento massimo con PALFORZIA di 12 mesi. Non si possono fornire raccomandazioni per una durata del trattamento superiore a 12 mesi.

I dati di efficacia attualmente disponibili nei pazienti di età compresa tra 4 e 17 anni si riferiscono a un periodo di trattamento massimo con PALFORZIA di 24 mesi. Non si possono fornire raccomandazioni per una durata del trattamento superiore a 24 mesi.

Se il trattamento viene interrotto, è probabile che l'efficacia raggiunta non possa essere mantenuta.

Se il trattamento con PALFORZIA viene interrotto, i pazienti devono continuare a portare sempre con sé l'adrenalina autoiniettabile.

Adeguamento della dose a causa di effetti indesiderati / interazioni

Istruzioni per la modifica della dose

Nella fase di intensificazione di dose iniziale, le modifiche della dose non sono appropriate.

Nei pazienti che manifestano sintomi allergici durante la fase di somministrazione a dosi crescenti o di mantenimento, può rendersi necessaria una temporanea modifica della dose di PALFORZIA.

Il rischio di comparsa di sintomi allergici dopo la somministrazione di PALFORZIA può essere aumentato nei pazienti che presentano un evento clinico come malattia intercorrente (ad es. infezione virale), peggioramento dell'asma o altri fattori concomitanti (ad es. attività fisica, mestruazioni, stress, stanchezza, privazione del sonno o assunzione di antinfiammatori non steroidei o alcool). In tal caso può essere necessario interrompere temporaneamente o ridurre la dose di PALFORZIA.

In caso di sintomi che durano più di 90 minuti e/o che si manifestano in modo grave, ricorrente o fastidioso, il medico curante deve effettuare una valutazione clinica e stabilire la migliore linea di condotta. Tra le opzioni vi sono mantenere il livello di dose per un periodo superiore alle 2 settimane, ridurre le dosi o sospendere la somministrazione di PALFORZIA. Prima della somministrazione può anche essere preso in considerazione un trattamento profilattico dei sintomi intercorrenti con antistaminici H1 e/o H2 o un inibitore della pompa protonica. In presenza di sintomi di esofagite deve anche essere presa in considerazione l'esofagite eosinofila (cfr. «Avvertenze e misure precauzionali»).

Nella fase di somministrazione a dosi crescenti, un livello di dose può essere mantenuto per più di 2 settimane se il paziente non può passare al livello di dose successivo a causa di sintomi allergici o di motivi pratici di gestione del paziente.

Dopo una riduzione della dose, l'incremento della dose fino alla dose di mantenimento di PALFORZIA deve essere effettuato come riportato nella Tabella 2. Se i pazienti tollerano la prima dose del livello di dose aumentato, devono proseguire la dose giornaliera di questo livello al proprio domicilio per almeno 2 settimane.

Come comportarsi se si saltano dosi consecutive

Saltare dosi di PALFORZIA può costituire un rischio importante per i pazienti per la possibile perdita dell'effetto terapeutico. Applicare le linee guida riportate nella Tabella 3 secondo il giudizio del medico curante.

Tabella 3: Come comportarsi se si saltano dosi consecutive

Se si saltano dosi consecutive

Azione

Per 1-2 giorni

I pazienti possono riprendere il trattamento con PALFORZIA allo stesso livello di dose al loro domicilio.

Per 3-4 giorni

I pazienti possono riprendere il trattamento con PALFORZIA allo stesso livello di dose sotto supervisione medica presso una struttura sanitaria in base al giudizio del medico.

Per 5-14 giorni

I pazienti possono riprendere la somministrazione a dosi crescenti di PALFORZIA sotto supervisione medica presso una struttura sanitaria a una dose inferiore almeno del 50% rispetto all'ultima dose tollerata.

Per più di 14 giorni

Si deve valutare la compliance del paziente e l'opportunità di ricominciare la somministrazione a dosi crescenti alla dose di 3 mg sotto supervisione medica presso una struttura sanitaria.

 

In seguito a una riduzione della dose dovuta a dosi saltate, si deve riprendere la somministrazione a dosi crescenti come da indicazioni riportate nella Tabella 2.

Avvisare i pazienti di assumere la dose successiva il giorno seguente all'ora abituale se saltano una dose giornaliera.

Se saltano 3 o più dosi consecutive, consigliare ai pazienti di rivolgersi al proprio medico. In tal caso, la dose successiva deve essere assunta sotto supervisione medica presso una struttura sanitaria in base al giudizio del medico. Valutare se modificare o proseguire il trattamento considerando il motivo per cui le dosi sono state saltate.

Pazienti anziani

L'efficacia e la sicurezza di PALFORZIA in adulti di età superiore a 55 anni non sono ancora state stabilite.

Bambini sotto 1 anno

La sicurezza e l'efficacia di PALFORZIA in bambini di età inferiore a 1 anno non sono ancora state stabilite.

Modo di somministrazione

Il guscio delle capsule non deve essere ingerito e va eliminato dopo aver svuotato il contenuto.

PALFORZIA polvere orale deve essere assunta per via orale dopo essere stata mischiata con del cibo morbido adatto all'età del paziente.

Dopo aver svuotato il contenuto di una capsula o di una bustina, mischiarlo con del cibo morbido come yogurt, purea di mele, budino o altri alimenti saporiti adatti all'età del paziente. I cibi non devono essere riscaldati (massimo temperatura ambiente) e devono essere alimenti ai quali i pazienti non sono allergici. Il cibo utilizzato deve essere in quantità tale da poter assumere l'intera dose di PALFORZIA con poche cucchiaiate. (Cfr. «Altre indicazioni- Indicazioni per la manipolazione»).

Lavarsi immediatamente le mani dopo aver manipolato le capsule o le bustine di PALFORZIA.

Ora di somministrazione

Durante la fase di somministrazione a dosi crescenti e la fase di mantenimento, si raccomanda di assumere ogni dose di PALFORZIA a domicilio ogni giorno alla stessa ora insieme a un pasto, preferibilmente alla sera. PALFORZIA non deve essere assunto a stomaco vuoto o dopo un periodo di digiuno.

Se prima dell'uso il paziente ha svolto un'intensa attività fisica, ritardare la somministrazione fino a che i segni di condizione ipermetabolica (ad es. sensazione di calore, sudorazione, tachipnea e/o tachicardia) non siano regrediti.

Prima dell'uso e nelle 2-3 ore successive, i pazienti non dovrebbero praticare attività sportiva o fare la doccia o il bagno con acqua molto calda.

I pazienti non devono assumere PALFORZIA nelle 2 ore precedenti il momento di coricarsi. Due ore prima e 2 ore dopo una dose non devono essere consumati alcolici.

Controindicazioni

PALFORZIA è controindicato nei pazienti con:

·Asma grave o non controllato

·Anamnesi di esofagite eosinofila (EoE), altra patologia eosinofila gastrointestinale, malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) cronica, recidivante o severa, sintomi di disfagia o sintomi gastrointestinali recidivanti di eziologia sconosciuta

·Preesistente sindrome enterocolitica indotta da proteine alimentari (FPIES)

·Pazienti con ritardo della crescita (all'età di 1 – 3 anni)

·Anamnesi di grave disturbo dei mastociti

·Anafilassi grave o potenzialmente fatale nei 60 giorni precedenti l'inizio del trattamento con PALFORZIA

·Ipersensibilità a una qualsiasi delle sostanze ausiliarie secondo la composizione

·Ipertensione arteriosa non controllata o malattia cardiovascolare

Avvertenze e misure precauzionali

PALFORZIA non è destinato al sollievo immediato dei sintomi allergici e non offre un tale sollievo. Questo medicamento non deve pertanto essere utilizzato per il trattamento di emergenza delle reazioni allergiche, inclusa l'anafilassi.

Prima dell'avvio della terapia, i pazienti non devono presentare respiro sibilante attivo, malattia atopica severa non controllata (ad es. dermatite atopica o eczema), riacutizzazione di malattia atopica o sospetto di malattia intercorrente.

Adrenalina

Ai pazienti trattati con PALFORZIA deve essere prescritta adrenalina autoiniettabile. I pazienti e/o chi li assiste devono essere istruiti a riconoscere i segni e i sintomi di una reazione allergica e a utilizzare correttamente l'adrenalina autoiniettabile. In caso di utilizzo dell'adrenalina, i pazienti devono essere istruiti a chiedere assistenza medica immediata e a sospendere il trattamento con PALFORZIA fino alla valutazione da parte di un medico.

Il trattamento con PALFORZIA potrebbe non essere adatto ai pazienti che assumono medicamenti che possono inibire l'effetto dell'adrenalina:

·Betabloccanti: i pazienti che assumono betabloccanti potrebbero non rispondere alle dosi di adrenalina abitualmente utilizzate nel trattamento delle reazioni sistemiche gravi, anafilassi compresa. I betabloccanti hanno un'azione antagonista soprattutto sull'effetto cardiostimolante e broncodilatatorio dell'adrenalina.

·Alfabloccanti, alcaloidi dell'ergot: i pazienti che assumono alfabloccanti potrebbero non rispondere alle dosi di adrenalina utilizzate nel trattamento delle reazioni sistemiche gravi, anafilassi compresa. Gli alfabloccanti hanno un'azione antagonista soprattutto sull'effetto vasocostrittore e ipertensivo dell'adrenalina. Similmente, gli alcaloidi dell'ergot possono inibire l'effetto pressorio dell'adrenalina.

PALFORZIA deve essere usato con cautela se viene assunto in concomitanza con medicamenti che possono potenziare gli effetti dell'adrenalina. Questi comprendono:

·Antidepressivi triciclici, inibitori delle monoaminossidasi e determinati antistaminici. Nei pazienti che assumono antidepressivi triciclici, levotiroxina sodica, inibitori delle monoaminossidasi e gli antistaminici clorfeniramina e difenidramina, gli effetti indesiderati dell'adrenalina possono essere potenziati.

·Glicosidi cardiaci, diuretici: i pazienti in trattamento con glicosidi cardiaci o diuretici che ricevono adrenalina devono essere attentamente osservati in merito alla comparsa di aritmie cardiache.

Reazioni allergiche sistemiche inclusa anafilassi

Durante il trattamento con PALFORZIA, i soggetti allergici alle arachidi sono esposti agli allergeni delle arachidi che causano sintomi allergici. In questi pazienti ci si attendono quindi reazioni allergiche a PALFORZIA. Tali reazioni sono in genere lievi o moderate e si manifestano in genere nelle 2 ore successive all'assunzione della dose, ma possono verificarsi anche reazioni più gravi fino a 4 ore dopo la somministrazione di PALFORZIA. Nei pazienti che sviluppano reazioni allergiche indesiderate moderate o gravi a PALFORZIA si deve valutare una modifica della dose (cfr. Adeguamento della dose a causa di effetti indesiderati/interazioni - Istruzioni per la modifica della dose). I pazienti di età pari o superiore ai 12 anni e/o con sensibilità elevata alle arachidi possono presentare un rischio aumentato di sintomi allergici durante il trattamento.

PALFORZIA può causare reazioni allergiche sistemiche, anafilassi inclusa, che possono essere potenzialmente fatali. I pazienti che hanno manifestato anafilassi grave o potenzialmente fatale nei 60 giorni precedenti non devono iniziare il trattamento con PALFORZIA.

Gli effetti indesiderati gravi come disturbi della deglutizione, disturbi respiratori, alterazioni della voce o sensazione di pienezza in gola, capogiri o svenimento, forti crampi o dolori allo stomaco, vomito, diarrea o forte arrossamento o forte prurito cutaneo richiedono un trattamento immediato, compreso l'uso di adrenalina, e una valutazione medica.

I pazienti e/o chi li assiste devono essere istruiti su come riconoscere i segni e i sintomi delle reazioni allergiche. I pazienti e/o chi li assiste devono essere avvisati di contattare un medico prima della dose successiva di PALFORZIA se manifestano sintomi di una reazione allergica ingravescente o persistente. I pazienti devono essere avvisati di trattare immediatamente la reazione e sottoporsi subito a trattamento medico se manifestano sintomi di una grave reazione allergica. Se si manifesta un effetto collaterale grave, qualsiasi reazione deve essere trattata immediatamente (ad es. con autosomministrazione intramuscolare di adrenalina) e subito dopo bisogna rivolgersi a un medico. Il trattamento nel reparto di emergenza-urgenza deve seguire le linee guida per l'anafilassi.

I pazienti possono avere maggiori probabilità di manifestare sintomi allergici dopo l'assunzione di PALFORZIA in presenza di un evento medico, come una patologia concomitante (ad es. infezione virale), un'esacerbazione dell'asma o in presenza di altri fattori concomitanti (ad es. esercizio fisico, mestruazioni, stress, stanchezza, deprivazione del sonno, digiuno, assunzione di antinfiammatori non steroidei o alcol). I pazienti e/o chi li assiste devono ricevere una consulenza proattiva sulla possibilità di un aumento del rischio di anafilassi in presenza di questi fattori concomitanti, che possono essere modificabili o non modificabili. Su base individuale e quando necessario, l'ora di assunzione deve essere adattata per evitare i fattori concomitanti modificabili. Se non è possibile evitare i fattori concomitanti modificabili o in presenza di fattori concomitanti non modificabili, si deve valutare l'opportunità di sospendere temporaneamente o ridurre la dose di PALFORZIA.

Risposta di desensibilizzazione

Per raggiungere e mantenere l'effetto desensibilizzante del trattamento con PALFORZIA è necessaria una rigida somministrazione giornaliera a lungo termine, associata a una dieta che escluda le arachidi. Le interruzioni del trattamento, inclusa la somministrazione non giornaliera, possono potenzialmente aumentare il rischio di reazioni allergiche o persino di anafilassi. Come per qualsiasi immunoterapia, è possibile che non in tutti i pazienti si ottenga una desensibilizzazione clinicamente rilevante.

Aumento della dose soglia di arachidi

Non in tutti i pazienti si ottiene un aumento della dose soglia di arachidi con PALFORZIA. Per mantenere l'aumento raggiunto, è necessaria la dose di mantenimento giornaliera di 300 mg..

Asma

Nei pazienti asmatici, il trattamento con PALFORZIA può essere iniziato soltanto quando l'asma è sotto controllo. PALFORZIA non è stato studiato in pazienti in terapia corticosteroidea sistemica a lungo termine. L'immunoterapia con PALFORZIA deve essere sospesa temporaneamente nei pazienti che manifestano un'esacerbazione acuta dell'asma. Quando l'esacerbazione si è risolta, il trattamento con PALFORZA deve essere ripreso con cautela. I pazienti che hanno esacerbazioni recidivanti di asma devono essere rivalutati e si deve considerare la possibilità di interrompere il trattamento con PALFORZIA.

Patologie concomitanti

PALFORZIA potrebbe non essere adatto ai pazienti che presentano determinate patologie che potrebbero ridurre le possibilità di sopravvivere a una grave reazione allergica o aumentare il rischio di reazioni avverse dopo la somministrazione di adrenalina. Tra queste patologie vi sono, a titolo esemplificativo e non esaustivo, funzione polmonare marcatamente compromessa (cronica o acuta, ad es. mucoviscidosi severa), angina instabile, recente infarto miocardico, aritmie significative, cardiopatia cianotica congenita, ipertensione non controllata e disturbi metabolici ereditari.

Effetti collaterali gastrointestinali compresa l'esofagite eosinofila (EoE)

Nei pazienti con sintomi gastrointestinali cronici o recidivanti si può valutare la modifica della dose (cfr. Posologia/impiego). In associazione a PALFORZIA è stata riferito lo sviluppo di EoE (cfr. Effetti indesiderati). In presenza di sintomi gastrointestinali cronici/recidivanti, specialmente a carico del tratto gastrointestinale superiore (nausea, vomito, disfagia) in tutti i gruppi di età o in presenza di rifiuto del cibo e ritardo della crescita, riscontrati soprattutto nei bambini piccoli e nei pazienti più giovani (di età compresa tra 1 e 3 anni), si deve valutare una possibile diagnosi di patologia gastrointestinale mediata o non mediata dalle IgE, come la EoE. Inoltre, nei bambini piccoli con sintomi gastrointestinali significativi riconducibili agli alimenti, si deve valutare una possibile diagnosi di FPIES, una malattia gastrointestinale alimentare non mediata dalle IgE, che può manifestarsi nei bambini piccoli. Nei pazienti con sintomi gastrointestinali severi o persistenti, quali disfagia, reflusso gastroesofageo, dolore toracico o dolore addominale, il trattamento deve essere interrotto e si deve valutare una diagnosi di EoE.

Immunoterapia con allergeni concomitante

PALFORZIA non è stato studiato in pazienti sottoposti a concomitante immunoterapia con allergeni.

In caso di somministrazione concomitante di questo medicamento con un'altra immunoterapia con allergeni è richiesta cautela, perché il rischio di gravi reazioni allergiche potrebbe essere aumentato.

Interazioni

Con PALFORZIA non sono stati effettuati studi formali d'interazione.

Gravidanza, allattamento

Gravidanza

L'avvio del trattamento con PALFORZIA non è raccomandato durante la gravidanza. Non sono disponibili dati clinici sull'uso di PALFORZIA in donne in gravidanza.

Il trattamento con PALFORZIA è associato al rischio di reazioni allergiche, anafilassi compresa, in particolare nei primi 12 mesi di terapia. L'anafilassi può determinare una pericolosa riduzione della pressione sanguigna, che a sua volta può pregiudicare la perfusione placentare e rappresentare un significativo rischio per il feto durante la gravidanza. Inoltre, non è noto l'effetto di PALFORZIA sul sistema immunitario di madre e feto durante la gravidanza.

Per le pazienti che iniziano una gravidanza durante il trattamento con PALFORZIA si devono valutare i benefici della prosecuzione del trattamento con dose soglia aumentata a fronte dei rischi di una reazione anafilattica indotta da PALFORZIA durante la prosecuzione del trattamento.

Allattamento

Dopo l'assunzione di arachidi, è stata dimostrata la presenza di allergeni delle arachidi nel latte materno. Non vi sono dati disponibili per la valutazione degli effetti di PALFORZIA sul bambino allattato al seno o sulla produzione di latte e il passaggio del medicamento nel latte materno della donna. È necessario valutare i benefici dell'allattamento sullo sviluppo e la salute del lattante, unitamente all'esigenza clinica del trattamento con PALFORZIA della madre e ad altri potenziali effetti avversi sul bambino allattato al seno derivanti da PALFORZIA o dalla condizione sottostante della madre.

Fertilità

Non sono disponibili dati clinici o preclinici specifici relativi agli effetti di PALFORZIA sulla fertilità.

Effetti sulla capacità di condurre veicoli e sull'impiego di macchine

Non sono stati effettuati studi specifici sugli effetti sulla capacità di guidare veicoli o sulla capacità di utilizzare macchine.

PALFORZIA ha un effetto limitato sulla capacità di guidare veicoli o sulla capacità di utilizzare macchine. Nelle 2 ore successive all'assunzione è richiesta cautela qualora si manifestino sintomi di una reazione allergica che possono compromettere la capacità di guidare veicoli o la capacità di utilizzare macchine.

Effetti indesiderati

Profilo di sicurezza nei pazienti di 4-17 anni

Il profilo di sicurezza di PALFORZIA in pazienti di 4-17 anni con allergia alle arachidi deriva da 5 studi clinici condotti con 944 pazienti che hanno ricevuto almeno 1 dose di PALFORZIA.

Gli effetti indesiderati più comuni durante il trattamento con PALFORZIA sono stati dolore addominale (49,5 %), irritazione della gola (41,4 %), prurito (33,9 %), nausea (33,3 %), orticaria (28,7 %), vomito (28,5 %), prurito orale (26,0%), dolore addominale superiore (22,9 %), fastidio addominale (22,8%), tosse (22,0%), starnuti (18,5%), parestesia orale (17,4%), reazione anafilattica (14%), sensazione di costrizione in gola (14,0%), rinorrea (13,3%), eritema (11,7%), naso otturato (11,2%), prurito del labbro (10,5%) e diarrea.

La maggior parte degli eventi è stata di entità lieve o moderata.

L'incidenza delle reazioni avverse è stata superiore durante la fase di somministrazione a dosi crescenti (85,7%) rispetto all'intensificazione di dose iniziale (45,7%) e alla fase di mantenimento (57,9%).

Nel periodo compreso tra 0 e 13 settimane fino al periodo > 52 settimane (durante la terapia di mantenimento con 300 mg/die), la frequenza delle reazioni avverse è in genere diminuita, il che può essere dovuto in parte anche al ritiro dallo studio di un piccolo numero di pazienti con gravi effetti collaterali e alla conseguente selezione della popolazione in studio.

Nei pazienti che hanno interrotto PALFORZIA (11,8%), l'interruzione era dovuta a una (1) o più reazioni avverse. Nella maggior parte dei pazienti, l'interruzione si è verificata durante la fase di somministrazione a dosi crescenti (8,8%). La terapia è stata interrotta dal 2,1% durante l'intensificazione di dose iniziale e dall'1,4% durante la somministrazione giornaliera di 300 mg. Le reazioni avverse più comuni che hanno portato all'interruzione del medicamento sono state dolore addominale (2,6%), vomito (2,3%), nausea (1,5%) e reazioni allergiche sistemiche (1,1%), anafilassi compresa.

Il tempo mediano dalla somministrazione di PALFORZIA nei centri dello studio all'insorgenza del primo sintomo è oscillato tra 4 e 8 minuti. Il tempo mediano dall'insorgenza del primo sintomo alla risoluzione dell'ultimo sintomo è oscillato tra 15 e 30 minuti.

Profilo di sicurezza nei pazienti di 1-3 anni

Il profilo di sicurezza di PALFORZIA in pazienti di 1-3 anni con allergia alle arachidi deriva dallo studio clinico ARC005 condotto con 98 pazienti che hanno ricevuto almeno 1 dose di PALFORZIA.

Il vomito è stato l'evento avverso più comune (somma PALFORZIA per tutte le fasi di somministrazione 53,1 % rispetto a placebo 31,3 %). Tuttavia, il trattamento è stato interrotto a causa di vomito in un solo paziente trattato con PALFORZIA.

Gli effetti indesiderati più comuni (di qualsiasi grado) sono stati orticaria (30,6%), tosse (20,4%), eritema (19,4%), starnuti (16,3%), dolore addominale (15,3%), vomito (15,3%) e rinorrea (14,3%).

L'incidenza delle reazioni avverse è stata superiore durante la fase di somministrazione a dosi crescenti (68,4%) rispetto all'intensificazione di dose iniziale (15,3%) e alla fase di mantenimento (34,5%).

Il 6,1% dei partecipanti ha interrotto il trattamento con il medicamento dello studio a causa di uno o più effetti indesiderati. Nella maggior parte dei pazienti, l'interruzione è avvenuta durante la fase di somministrazione a dosi crescenti (8,7%). Durante l'intensificazione di dose iniziale, il trattamento è stato interrotto nel 2,1% dei partecipanti e durante la fase di somministrazione giornaliera di 300 mg nell'1,2%. Con l'interessamento di 5 (5,1%) partecipanti, i disturbi gastrointestinali sono stati la causa più frequente di interruzione del trattamento: rispettivamente 1 (1,0%) partecipante con fastidio addominale, dolore addominale, eruttazione, rigurgito e vomito. I disturbi respiratori, toracici e mediastinici sono stati la causa dell'interruzione del trattamento in 4 (4,1%) partecipanti: 2 (2,0%) partecipanti con tosse e rispettivamente 1 (1,0%) partecipante con asma e schiarirsi la voce.

Complessivamente, il profilo degli eventi indesiderati nei partecipanti di 1-3 anni è stato equivalente a quello osservato nei partecipanti di 4-17 anni. L'intensità degli eventi indesiderati è stata tuttavia meno severa nei partecipanti più giovani (il 51,0 % degli eventi indesiderati nei partecipanti di 1-3 anni è stato considerato lieve, rispetto al 39,4 % degli eventi indesiderati nei partecipanti di 4-17 anni). Inoltre, un numero inferiore di eventi indesiderati è stato riconducibile al trattamento con PALFORZIA (il 75,5 % degli eventi indesiderati nei partecipanti di 1-3 anni è stato considerato associato al trattamento, rispetto al 90,4 % nei partecipanti di 4-17 anni). Anche le reazioni anafilattiche (reazione allergica sistemica) hanno avuto un decorso più lieve e sono state più raramente associate al trattamento con PALFORZIA. Nello studio ARC005 condotto con bambini piccoli non si sono verificate reazioni anafilattiche gravi (anafilassi, grave reazione allergica sistemica).

Tabella delle reazioni avverse

La Tabella 4a e la Tabella 4b si basano sui dati emersi dagli studi clinici con PALFORZIA. Gli eventi elencati sono divisi in gruppi in base alla classificazione secondo MedDRA e alla frequenza: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, < 1/10), non comune (≥1/1'000, < 1/100), raro (≥1/10'000, < 1/1'000) e molto raro (< 1/10'000).

Tabella 4a: Reazioni avverse nei pazienti di 4-17 anni

Classificazione per sistemi e organi

Frequenza

Reazione avversa

Infezioni ed infestazioni

Comune

Congiuntivite

Disturbi del sistema immunitario

Molto comune

Reazione anafilattica (lieve o moderata) (14,7%)

Uso sistemico di adrenalina per qualsiasi causa (14,9%)

Comune

Reazione anafilattica (severa)

Patologie del sistema nervoso

Comune

Cefalea

Non comune

Alterazione del gusto

Sbavamento

Patologie dell'occhio

Comune

Prurito oculare

Iperemia oculare

Gonfiore dell'occhio

Patologie dell'orecchio e del labirinto

Comune

Prurito all'orecchio

Non comune

Dolore all'orecchio

Patologie vascolari

Comune

Sensazione di calore

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Molto comune

Irritazione della gola (40,7%)

Tosse (22,0%)

Starnuti (18,5%)

Sensazione di costrizione in gola (12,7%)

Comune

Respiro sibilante

Dispnea

Parestesia faringea

Cronico schiarirsi la voce

Disfonia

Non comune

Edema faringeo

Soffocamento

Patologie gastrointestinali

Molto comune

Dolore addominale (49,4%)

Nausea (33,2%)

Vomito (28,5%)

Prurito orale (26,0%)

Fastidio addominale (22,8%)

Dolore addominale superiore (22,8%)

Parestesia orale (17,4%)

Prurito del labbro (10,5%)

Comune

Labbro gonfio

Diarrea

Disfagia

Malattia da reflusso gastroesofageo

Non comune

Esofagite eosinofila

Lingua gonfia

Ugola ingrossata

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Molto comune

Prurito (33,7%)

Orticaria (28,5%)

Eruzione cutanea (11,7%)

Comune

Eritema

Gonfiore del viso

Angioedema

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune

Disturbi al torace

Dolore al torace

Affaticamento

Sensazione di corpo estraneo

Non comune

Edema facciale

 

Tabella 4b: Reazioni avverse nei pazienti di 1-3 anni

Classificazione per sistemi e organi

Frequenza

Reazione avversa

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Molto comune

Tosse (53,1%)

Starnuti (23,5%)

Rinorrea (42,9%)

Naso otturato (14,3%)

Respiro sibilante (14,3%)

Asma (11,2%)

Comune

Stridore

Schiarirsi la voce

Disfonia

Fastidio alla gola

Rinite allergica

Patologie gastrointestinali

Molto comune

Vomito (53,1%)

Diarrea (34,7%)

Dolore addominale (23,5%)

Dolore addominale superiore (14,3%)

Stipsi (11,2%)

Prurito orale (10,2%)

Comune

Fastidio orale

Flatulenza

Nausea

Appetito ridotto

Labbro gonfio

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Molto comune

Orticaria (52,0%)

Eritema (34,7%)

Prurito (27,6%)

Eczema (24,5%)

Eruzione cutanea (23,5%)

Dermatite periorale (17,3%)

Comune

Dermatite da pannolino

Irritazione cutanea

Gonfiore del viso

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Molto comune

Febbre (51,0%)

Patologie del sistema nervoso

Molto comune

Cefalea (10,2%)

Disturbi psichiatrici

Comune

Irritabilità

Patologie dell'occhio

Comune

Prurito all'occhio

Gonfiore dell'occhio

Iperemia oculare

 

Descrizione di specifici effetti indesiderati

Anafilassi (reazioni allergiche sistemiche severe)

Nei risultati degli studi clinici, il termine «reazione allergica sistemica» si usa per descrivere gli eventi di reazione anafilattica di qualsiasi severità. Il termine «anafilassi» si usa per contraddistinguere gli eventi di reazione anafilattica severi.

Pazienti di 4-17 anni

Reazioni allergiche sistemiche di qualsiasi grado sono state segnalate nel 15,8% dei partecipanti, tra cui lo 0,6% durante l'intensificazione di dose iniziale, l'8,7% durante la fase di somministrazione a dosi crescenti e il 10,5% durante la terapia di mantenimento. La maggior parte dei partecipanti con reazioni allergiche sistemiche ha manifestato reazioni lievi o moderate. Una reazione allergica sistemica severa (anafilassi) è stata segnalata in 10 partecipanti (1,1% in totale): in 4 partecipanti (0,4%) durante la fase di somministrazione a dosi crescenti e in 6 partecipanti (0,8%) durante la terapia di mantenimento con 300 mg/die. L'1,6% ha interrotto la terapia a causa di una reazione allergica sistemica, tra cui lo 0,3% a causa di anafilassi. Nella popolazione totale, l'11,0% dei partecipanti ha riferito un singolo episodio di reazione allergica sistemica e il 4,8% ha riferito due o più reazioni allergiche sistemiche. I dati disponibili indicano che il rischio di reazione allergica sistemica è maggiore negli adolescenti (22,5%) rispetto ai bambini (≤11 anni; 12,5%).

Negli studi clinici, i sintomi di reazione allergica sistemica riferiti più comunemente comprendevano malattie cutanee (orticaria, vampate, prurito, gonfiore del viso, eruzione cutanea), malattie delle vie respiratorie (dispnea, respiro sibilante, tosse, sensazione di costrizione in gola, rinorrea, irritazione della gola) e malattie gastrointestinali (dolore addominale, nausea, vomito). La maggior parte degli episodi (87,0%) di reazione allergica sistemica si è verificata entro 2 ore alla somministrazione del medicamento.

Nella popolazione valutabile ai fini della sicurezza con PALFORZIA, il 15,3% dei partecipanti ha riferito almeno un episodio di uso dell'adrenalina per qualsiasi causa. L'1,8% dei pazienti ha riferito almeno un uso durante l'intensificazione di dose iniziale, il 9,1% durante la fase di somministrazione a dosi crescenti e il 9,2% durante la terapia di mantenimento. Tra i partecipanti che hanno riferito l'uso di adrenalina, il 91,8% ha avuto bisogno di una singola dose e il 92,7% dei casi di uso di adrenalina è stato riconducibile a eventi di grado da lieve a moderato.

Pazienti di 1-3 anni

In uno studio clinico controllato, le reazioni allergiche sistemiche di qualsiasi grado sono state osservate con frequenza paragonabile durante la somministrazione di PALFORZIA e placebo (9 eventi in 98 pazienti vs 4 eventi in 48 pazienti). Non si sono verificate reazioni allergiche associate a un'esposizione accidentale alle arachidi. Le reazioni non sono state in genere potenzialmente fatali e la maggior parte è stata da lieve a moderata. In nessun paziente si sono verificate reazioni sistemiche severe.

Facendo riferimento a tutte le reazioni allergiche, si sono verificati eventi considerati allergici (eventi di ipersensibilità) in 80 soggetti trattati con PALFORZIA (81,6%) e in 36 soggetti trattati con placebo (75,0%).

Somministrazione di adrenalina nei pazienti di 1 – 3 anni

L'uso dell'adrenalina è stato riassunto in base agli episodi, definiti come la somministrazione di 1 o più dosi di epinefrina entro 2 ore. Nella popolazione totale valutabile ai fini della sicurezza, 11 soggetti (11,2%) del gruppo PALFORZIA e 2 soggetti (4,2%) del gruppo placebo hanno presentato almeno un episodio di uso dell'adrenalina. In nessun soggetto si sono verificati più di 3 episodi di uso dell'adrenalina. Nel gruppo PALFORZIA, 11 soggetti (11,2%) hanno presentato in totale 13 episodi di uso dell'adrenalina; 12 episodi hanno richiesto 1 dose di adrenalina e 1 episodio ha richiesto 2 dosi; 3 eventi (in 2 soggetti, 2,1%) sono stati considerati associati al medicamento dello studio. Nel gruppo placebo, 2 soggetti hanno presentato 4 episodi di uso dell'adrenalina (1 soggetto ha avuto 1 episodio; 1 soggetto ha avuto 3 episodi); 3 episodi hanno richiesto 1 dose di adrenalina e 1 episodio ha richiesto 2 dosi. La maggior parte degli episodi di uso dell'adrenalina è stata associata a eventi indesiderati lievi o moderati; 2 eventi nel gruppo PALFORZIA e 1 evento nel gruppo placebo sono stati gravi.

Esofagite eosinofila (EoE)

Pazienti di 4-17 anni

Negli studi clinici è stata diagnosticata un'esofagite eosinofila confermata tramite biopsia in 12 soggetti su 1217 durante il trattamento con PALFORZIA, rispetto a 0 soggetti su 443 che hanno ricevuto il placebo. Dopo l'interruzione di PALFORZIA è stato osservato un miglioramento dei sintomi in 12 pazienti su 12. Degli 8 soggetti con risultati bioptici disponibili, l'esofagite eosinofila era scomparsa in 6 soggetti e migliorata in 2 soggetti. Tutti gli eventi sono stati diagnosticati in pazienti di età compresa tra 4 e 17 anni.

Pazienti di 1-3 anni

Non sono stati diagnosticati casi di esofagite eosinofila. In nessun paziente con evento GI cronico o ricorrente è stata diagnosticata una EoE. In nessun paziente è stato consultato uno specialista GI o effettuata una biopsia.

Studio a lungo termine ARC008 (studio di follow-up in aperto condotto con 908 pazienti degli studi in doppio cieco, controllati con placebo ARC002, ARC004, ARC005, ARC007, ARC0010, ARC011)

La durata media del trattamento è stata di 2,09 anni (solo ARC008) e 3,13 anni (inclusi gli studi precedenti).

Durante il trattamento si è verificata una reazione allergica sistemica (reazione anafilattica) in un totale di 192/908 (21,1%) pazienti.

Una reazione allergica sistemica (reazione anafilattica) associata al trattamento si è verificata in un totale di 146/908 (16,1%) pazienti. Una reazione allergica sistemica (reazione anafilattica) severa associata al trattamento è stata osservata in 6/908 (0,7%) pazienti. Una reazione allergica sistemica (reazione anafilattica) ha portato all'interruzione della terapia in 17/908 (1,9%) casi.

Una reazione allergica sistemica (reazione anafilattica) che ha reso necessaria la somministrazione di adrenalina si è verificata in 102/908 (11,2%) pazienti.

Sicurezza nei pazienti di età pari o superiore a 18 anni

Il profilo di sicurezza di PALFORZIA nei pazienti che hanno compiuto 18 anni durante la partecipazione al programma di studi clinici di fase 3 era simile al profilo di sicurezza della popolazione complessiva di età compresa tra 4 e 17 anni.

La notifica di effetti collaterali sospetti dopo l'omologazione del medicamento è molto importante. Consente una sorveglianza continua del rapporto rischio-benefico del medicamento. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare qualsiasi nuovo o grave effetto collaterale sospetto attraverso il portale online ElViS (Electronic Vigilance System). Maggiori informazioni sul sito www.swissmedic.ch.

Posologia eccessiva

La somministrazione di PALFORZIA a dosi superiori a quelle raccomandate in pazienti con allergia alle arachidi aumenta il rischio di effetti indesiderati, compreso il rischio di reazioni allergiche sistemiche o di reazioni allergiche severe a carico di un solo organo. In caso di reazioni severe come angioedema, disturbi della deglutizione, disturbi respiratori, alterazioni della voce o sensazione di pienezza in gola sono necessari un trattamento immediato con il relativo medicamento o i relativi medicamenti sintomatici e una successiva valutazione medica.

Proprietà/Effetti

Codice ATC

V01AA08.

Meccanismo d'azione

PALFORZIA è in grado di aumentare la dose soglia di arachidi tollerata senza reazione allergica nei pazienti con allergia alle arachidi. Il meccanismo preciso alla base della terapia non è totalmente chiaro.

Farmacodinamica

Durante il trattamento con PALFORZIA è stato osservato un aumento delle IgG G4 specifiche dirette contro le arachidi. Un rilievo clinico di tale alterazione di laboratorio non è ancora stato dimostrato.

Sulla base dei dati attualmente disponibili si presume che, dopo interruzione o sospensione del trattamento, l'aumento della dose soglia di arachidi indotto dalla terapia vada perso entro pochi giorni.

Fino alla dimostrazione di effetti modificanti la malattia, è necessaria una dose di mantenimento giornaliera.

Efficacia clinica

In tutti gli studi clinici su PALFORZIA, l'efficacia è stata misurata utilizzando il test DBPCFC. Questo test di provocazione alimentare è un modello dell'esposizione reale e casuale agli allergeni alimentari. È stato eseguito in merito a sicurezza, analisi e valutazione in base alle linee guida Practical Allergy (PRACTALL), con una modifica per includere una dose di proteine di 600 mg (tra le dosi di provocazione di 300 mg e 1'000 mg).

Fase 2

Lo studio ARC001, con la prima somministrazione negli esseri umani, è stato uno studio di fase 2 multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, condotto per un massimo di 9 mesi per dimostrare l'efficacia di PALFORZIA rispetto al placebo in soggetti allergici alle arachidi di età compresa tra 4 e 26 anni. Inizialmente, i pazienti presentavano sintomi limitanti la dose dopo il consumo di ≤100 mg di proteina di arachidi nel test DBPCFC. Nel test DBPCFC di uscita, 23 pazienti su 29 (79%) trattati con PALFORZIA, rispetto a 5 pazienti su 26 (19%) trattati con placebo, hanno tollerato la dose singola massima di almeno 300 mg di proteina di arachidi con sintomi allergici al massimo lievi dopo un periodo di trattamento mediano di 22 settimane, tra cui 2 settimane con 300 mg/die.

Fase 3

L'efficacia di PALFORZIA è stata dimostrata in 3 studi di fase 3 randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo, multicentrici, rilevanti per ottenere l'omologazione, condotti in soggetti allergici alle arachidi: PALISADE (4-17 anni), ARTEMIS (4-17 anni) e POSEIDON (1-3 anni). Gli studi hanno reclutato soggetti con anamnesi documentata di allergia alle arachidi e sintomi limitanti la dose dopo il consumo di proteina di arachidi a dosi crescenti in un test DBPCFC di screening. I pazienti con un evento di anafilassi grave o potenzialmente letale nei 60 giorni precedenti e quelli con asma grave o non controllato sono stati esclusi dagli studi. Dopo un trattamento in cieco di circa 6 mesi (PALISADE e POSEIDON) o 3 mesi (ARTEMIS) con dosi crescenti e 3 o 6 mesi di terapia di mantenimento con PALFORZIA o placebo, i pazienti sono stati sottoposti a un test DBPCFC di uscita per valutare l'aumento indotto dalla terapia della dose soglia di arachidi tollerata senza reazioni allergiche gravi.

Negli studi PALISADE e ARTEMIS, dopo una fase di intensificazione di dose iniziale, durante la quale è stata somministrata una dose compresa tra 0,5 mg e 6 mg il giorno 1 e dopo la conferma della tollerabilità della dose di 3 mg il giorno 2, i soggetti sono stati sottoposti alla somministrazione a dosi crescenti per 20-40 settimane iniziando con una dose di 3 mg fino a raggiungere la dose di 300 mg. Nello studio POSEIDON, dopo una fase di intensificazione di dose iniziale, durante la quale è stata somministrata una dose compresa tra 0,5 mg e 3 mg il giorno 1 e dopo la conferma della tollerabilità della dose di 1 mg il giorno 2, i soggetti sono stati sottoposti alla somministrazione a dosi crescenti per 20-40 settimane iniziando con una dose di 1 mg fino a raggiungere la dose di 300 mg. In tutti e tre gli studi, la fase di somministrazione a dosi crescenti ha avuto una durata variabile in base alle dosi tollerate dal singolo paziente.

Lo studio PALISADE (ARC004) ha incluso nella popolazione dell'analisi di efficacia primaria 496 pazienti di età compresa tra 4 e 17 anni che avevano ricevuto almeno 1 dose del medicamento dello studio. In questo studio, i pazienti idonei presentavano sintomi limitanti la dose dopo il consumo di ≤100 mg di proteina di arachidi nel test DBPCFC di screening. I dati demografici e le caratteristiche al basale erano ben bilanciate nei due gruppi di trattamento. Tra i soggetti trattati con PALFORZIA nella popolazione dell'analisi primaria, il 72% aveva un'anamnesi di reazioni allergiche sistemiche, il 66% aveva riferito più di una allergia alimentare, il 63% aveva un'anamnesi di dermatite atopica e il 53% aveva una diagnosi attuale o passata di asma. La popolazione di pazienti per l'analisi primaria era per il 78% caucasica e per il 57% di sesso maschile. L'età mediana dei pazienti era 9 anni. Dopo circa 1 anno di trattamento in cieco (~ 6 mesi con dosi crescenti e ~ 6 mesi con terapia di mantenimento), i pazienti sono stati sottoposti a un test DBPCFC di uscita per valutare l'aumento della dose soglia di arachidi.

Lo studio ARTEMIS (ARC010) ha reclutato soggetti di età compresa tra 4 e 17 anni in Europa. La popolazione inclusa nell'analisi di efficacia primaria è consistita in 175 pazienti di età compresa tra 4 e 17 anni che avevano ricevuto almeno 1 dose del medicamento dello studio. In questo studio, i pazienti idonei presentavano sintomi limitanti la dose dopo il consumo di ≤300 mg di proteina di arachidi nel test DBPCFC di screening. I dati demografici e le caratteristiche al basale erano nel complesso ben bilanciate nei gruppi di trattamento. Tra i pazienti inclusi nel gruppo dell'analisi primaria erano presenti altre allergie alimentari all'anamnesi (61,4% AR101, 48,8% placebo), dermatite atopica (59,1%, 51,2%), rinite allergica (47,7%, 37,2%) e asma (42,4%, 32,6%). L'età mediana era di 8,0 anni. Più della metà dei pazienti era di sesso maschile (54,3%) e la maggior parte era caucasica (81,7%). Dopo circa 9 mesi di trattamento in cieco (~ 6 mesi con dosi crescenti e ~ 3 mesi con terapia di mantenimento), i pazienti sono stati sottoposti a un test DBPCFC di uscita per valutare l'aumento della dose soglia di arachidi.

RAMSES (Real-World AR101 Market-Supporting Experience Study)

Si è trattato di uno studio in doppio cieco, controllato verso placebo, a gruppi paralleli 2:1, sul trattamento con dosi crescenti fino alla dose di 300 mg/die. L'intero studio è durata al massimo 48 settimane. I pazienti erano in totale 506 bambini e adolescenti con anamnesi di allergia alle arachidi ed evidente sensibilizzazione (sensibilizzazione sierologica alle arachidi ≥14 kUA/L, prick test cutaneo con pomfi ≥8 mm). L'obiettivo primario è stata l'analisi della sicurezza. Con PALFORZIA (AR 101) si sono verificate più interruzioni della terapia ed eventi allergici rispetto al placebo. Tuttavia, con il trattamento con PALFORZIA si sono manifestati meno eventi indesiderati comprendenti un'esposizione accidentale all'allergene indipendente dal medicamento dello studio.

Lo studio POSEIDON (ARC005) ha reclutato soggetti di età compresa tra 1 e 3 anni in Europa e Nord America, con esclusione dei pazienti con asma moderato o grave e con asma lieve difficilmente controllabile (secondo i criteri NHLBI 2007), dei pazienti con anamnesi di sindrome enterocolitica indotta da proteine alimentari (FPIES), dei pazienti con diagnosi di esofagite eosinofila (EoE) confermata tramite biopsia e dei bambini con ritardo della crescita (cfr. Controindicazioni e Avvertenze e misure precauzionali). La popolazione compresa nell'analisi di efficacia primaria è consistita in 98 pazienti di 1-3 anni che avevano ricevuto almeno 1 dose del medicamento dello studio. In questo studio, i pazienti idonei hanno presentato sintomi limitanti la dose dopo l'assunzione di > 3 mg e ≤300 mg di proteina delle arachidi nel test DBPCFC di screening. Nei pazienti del gruppo di analisi primaria erano presenti all'anamnesi altre allergie alimentari (72,4% PALFORZIA, 68,8% placebo), rinite allergica (13,3%, 20,8%), dermatite atopica (63,3%, 60,4%), asma (8,2%, 8,3%). L'età mediana era di 2,0 anni. Più della metà dei pazienti era di sesso maschile (58,3%) e la maggior parte era caucasica (67,1%). Dopo circa 12 mesi di trattamento in cieco nell'ambito dello studio (~ 6 mesi di somministrazione di dosi crescenti e ~ 6 mesi di terapia di mantenimento), i pazienti sono stati sottoposti a un test DBPCFC di uscita per valutare l'aumento della dose soglia di arachidi.

Dati di efficacia

L'endpoint primario di efficacia dei 3 studi PALISADE (ARC004), ARTEMIS (ARC010) e POSEIDON (ARC005) è stata la proporzione di pazienti di età compresa tra 1 e 17 anni che ha tollerato una singola dose massima di almeno 1'000 mg di proteina di arachidi sviluppando, al massimo, sintomi lievi al test DBPCFC di uscita. I principali endpoint secondari in questa fascia d'età erano la determinazione della percentuale di pazienti che hanno tollerato dosi soglia di 300 mg e 600 mg di proteina di arachidi e la massima gravità dei sintomi al test DBPCFC di uscita.

Aumento della dose soglia di arachidi tollerata

Complessivamente, il trattamento con PALFORZIA ha portato in PALISADE, in ARTEMIS e in POSEIDON a differenze statisticamente significative rispetto al placebo riguardo alla percentuale di pazienti che hanno tollerato una dose singola di 300 mg, 600 mg o 1'000 mg di proteina di arachidi con sintomi allergici al massimo lievi al test DBPCFC di uscita. Nella Tabella 5 sono riportati i tassi relativi agli endpoint primari e secondari di efficacia nelle popolazioni ITT (Intention-to-treat) degli studi PALISADE, ARTEMIS e POSEIDON.

Tabella 5: POSEIDON, PALISADE e ARTEMIS: sintesi dei tassi di risposta relativi agli endpoint primari e secondari di efficacia (popolazione ITT, 1-17 anni)

Endpoint

POSEIDON (ARC005)

PALISADE

(ARC004)

ARTEMIS

(ARC010)

PALFORZIA

N = 98

Placebo

N = 48

PALFORZIA

N = 372

Placebo

N = 124

PALFORZIA

N = 132

Placebo

N = 43

Endpoint primario di efficacia

Proporzione di pazienti che hanno tollerato 1'000 mg di proteina di arachidi (IC 95%) [1]

68,4% (58,2; 77,4)

4,2%

(0,5; 14,3)

50,3%
(45,2; 55,3)

2;4%
(0,8; 6,9)

58,3%
(49,4, 66,8)

2,3%
(0.1; 12,3)

Differenza di trattamento (PALFORZIA - Placebo) [IC 95%] [2]

64,2%

(47,0; 81,4)

47,8%
(38,0; 57,7)

56,0%
(44,1; 65,2)

Valore p [2]

< 0,0001

< 0,0001

< 0;0001

Principali endpoint secondari di efficacia

Proporzione di pazienti che hanno tollerato 600 mg di proteina di arachidi (IC 95%) [1]

73,5% (63,6; 81,9)

6,3% (1,3; 17,2)

67,2%
(62,3; 71,8)

4,0%
(1,7; 9,1)

68.2%
(59,5; 76,0)

9,3%
(2,6; 22,1)

Differenza di trattamento (PALFORZIA - Placebo) [IC 95%] [2]

67,2%

(50,0; 84,5)

63,2%
(53,0; 73,3)

58,9%
(44,2; 69,3)

Valore p [2]

< 0,0001

< 0,0001

< 0;0001

Tasso di risposta: proporzione di pazienti che hanno tollerato 300 mg di proteina di arachidi (IC 95%) [1]

79,6% (70,3; 87,1)

22,9% (12,0; 37,3)

76,6%
(72,1; 80,6)

8,1%
(4,4; 14,2)

73.5%
(65,1; 80,8)

16.3%
(6,8; 30,7)

Differenza di trattamento (PALFORZIA - Placebo) [IC 95%] [2]

56,7%

(39,8, 73,5)

68,5%
(58,6; 78,5)

57,2%
(41,2; 69,3)

Valore p [2]

< 0,0001

< 0,0001

< 0,0001

I pazienti senza DBPCFC di uscita sono stati considerati non responder.

[1] PALISADE (ARC004): in base ai limiti di confidenza di Wilson (punteggio), POSEIDON (ARC005) e ARTEMIS (ARC010): in base all'intervallo esatto di Clopper-Pearson.

[2] POSEIDON (ARC005) e PALISADE (ARC004): in base ai limiti di confidenza di Farrington-Manning. ARTEMIS: in base ai limiti di confidenza esatti non condizionali utilizzando la statistica del punteggio; i valori p si sono basati sul test esatto di Fisher.

 

Massima gravità dei sintomi

I dati (riassunti nella Tabella 6) mostrano che, con tutte le dosi testate di proteina di arachidi, i pazienti trattati con PALFORZIA hanno sviluppato sintomi meno gravi rispetto ai pazienti trattati con placebo.

Tabella 6: POSEIDON, PALISADE e ARTEMIS: massima gravità dei sintomi al test DBPCFC di uscita (popolazione ITT, 1-17 anni)

Endpoint

POSEIDON (ARC005)

PALISADE (ARC004)

ARTEMIS (ARC010)

PALFORZIA

N = 98

Placebo

N = 48

PALFORZIA

N = 372

Placebo

N = 124

PALFORZIA

N = 132

Placebo

N = 43

Massima gravità dei sintomi con tutte le dosi di provocazione [1]

Nessuna

50 (51,0%)

2 (4,2%)

140 (37,6%)

3 (2,4%)

47 (35,6%)

0 (0,0%)

Lieve

29 (29,6%)

23 (47,9%)

119 (32,0%)

35 (28,2%)

55 (41,7%)

16 (37,2%)

Moderata

17 (17,3%)

21 (43,8%)

94 (25,3%)

73 (58,9%)

24 (18,2%)

20 (46,5%)

Grave

2 (2,0%)

2 (4,2%)

19 (5,1%)

13 (10,5%)

6 (4,5%)

7 (16,3%)

Valore p [2]

< 0,0001

< 0,0001

< 0,0001

[1] I pazienti senza test DBPCFC di uscita sono stati assegnati alla massima gravità dei sintomi durante il test DBPCFC di screening (nessuna variazione rispetto allo screening).

[2] La differenza di trattamento è stata esaminata – stratificata per area geografica [Europa, Nord America (PALISADE, POSEIDON) e Paese (ARTEMIS)] – con il metodo di Cochran-Mantel-Haenszel (con distribuzione uniforme dei valori).

 

Tassi di risposta nei soggetti che hanno compiuto 18 anni durante la terapia

Il tasso di risposta nei pazienti che hanno compiuto 18 anni durante la partecipazione a uno studio con PALFORZIA e hanno tollerato una singola dose massima di almeno 1'000 mg di proteine di arachidi facendo osservare, al massimo, sintomi allergici lievi al test DBPCFC di uscita (15/27, 55,6%) è stato in linea con l'efficacia primaria complessiva rilevata nei pazienti di età compresa tra 1 e 17 anni.

Sicurezza ed efficacia nei pazienti pediatrici e nei pazienti di età superiore a 18 anni

La sicurezza e l'efficacia di PALFORZIA in bambini di età inferiore a 1 anno e in pazienti di età superiore a 18 anni all'inizio della terapia non sono ancora state stabilite.

Dati a lungo termine

L'efficacia a lungo termine è stata dimostrata in 103 pazienti e 26 pazienti che hanno completato 12 e 18 mesi di terapia di mantenimento con PALFORZIA alla dose terapeutica permanente (300 mg/die) grazie alla partecipazione sia allo studio PALISADE sia allo studio di follow-up in aperto ARC004. È possibile fare un confronto dei tassi di risposta rilevati dopo la terapia di mantenimento a lungo termine con PALFORZIA confrontando i tassi di risposta delle coorti in terapia di mantenimento per 12 e 18 mesi dello studio ARC004 con quelli dei pazienti che hanno completato lo studio PALISADE (Tabella 7).

Tabella 7: Percentuale di dosi di provocazione tollerate dopo terapia di mantenimento continua rilevate al test DBPCFC di uscita (popolazioni che hanno completato gli studi PALISADE e ARC004, 4-17 anni)

 

PALISADE

ARC004

 

Terapia di mantenimento di 6 mesi (N = 296)

Terapia di mantenimento di 12 mesi
(N = 103)

Terapia di mantenimento di 18 mesi

(N = 26)

Pazienti che hanno tollerato una singola dose di proteina di arachidi (tasso di risposta) [IC 95%]

2'000 mg

non applicabile [1]

50 (48,5%)

[38,6%; 58,6%]

21 (80,8%)

[60,6%; 93,4%]

1'000 mg

187 (63,2%)

[57,5%; 68,5%]

83 (80,6%)

[71,6%; 87,7%]

25 (96,2%)

[80,4%; 99,9%]

600 mg

250 (84,5%)

[79,9%; 88,1%]

92 (89,3%)

[81,7%; 94,5%]

25 (96,2%)

[80,4%; 99,9%]

300 mg

285 (96,3%)

[93,5%; 97,9%]

101 (98,1%)

[93,2%; 99,8%]

26 (100%)

[86,8%; 100,0%]

 

[1] 1'000 mg è stata la dose di provocazione con proteina di arachidi più alta utilizzata nello studio PALISADE.

Farmacocinetica

Non sono stati condotti studi clinici per valutare il profilo farmacocinetico e il metabolismo di PALFORZIA. PALFORZIA contiene proteine di arachidi allergeniche presenti naturalmente. Dopo somministrazione orale, le proteine vengono idrolizzate in aminoacidi e piccoli polipeptidi nel lume del tratto gastrointestinale.

Assorbimento

Nessuna informazione.

Distribuzione

Nessuna informazione.

Metabolismo

Nessuna informazione.

Eliminazione

Nessuna informazione.

Dati preclinici

Non sono stati condotti studi preclinici convenzionali su farmacologia di sicurezza, tossicità per somministrazione ripetuta, genotossicità, cancerogenicità e tossicità riproduttiva.

Altre indicazioni

Incompatibilità

Poiché non sono stati condotti studi di compatibilità, non si può somministrare questo medicamento in combinazione con altri medicamenti.

Stabilità

Il medicamento non deve essere utilizzato oltre la data indicata con «EXP» sul contenitore.

Indicazioni particolari concernenti l'immagazzinamento

Non conservare a temperature superiori a 25°C.

Tenere fuori dalla portata dei bambini.

Indicazioni per la manipolazione

Per svuotare il contenuto di una capsula, separare delicatamente le due estremità della capsula e farle rotolare delicatamente tra indice e pollice.

Aprire le bustine tagliando o strappando con attenzione lungo la linea indicata.

Dopo averla aperta, picchiettare delicatamente sulle due metà della capsula o sulla bustina per accertarsi di svuotare tutta la polvere.

Lavarsi le mani subito dopo aver manipolato le capsule o le bustine di PALFORZIA.

Non inalare la polvere perché ciò può provocare un peggioramento dell'asma o scatenare una reazione allergica.

PALFORZIA non deve essere aggiunto ad alimenti che prima dell'assunzione sono stati scaldati a temperatura superiore alla temperatura ambiente.

Accertarsi di assumere PALFORZIA al più presto dopo averlo miscelato il meglio possibile con il cibo.

Il cibo utilizzato deve essere in quantità tale da poter assumere l'intera dose con poche cucchiaiate.

PALFORZIA va assunto subito dopo la miscelazione, ma se necessario può essere miscelato e tenuto in frigorifero per un massimo di 8 ore.

Numero dell'omologazione

67733 (Swissmedic)

Confezioni

Solo per uso medico – Confezione per l'avvio della terapia (fase di intensificazione di dose iniziale):

2 capsule da 0,5 mg, 11 capsule da 1 mg (equivalenti a 5 dosi) [A]

Confezioni per la fase di somministrazione a dosi crescenti:

Livello 0 (1 mg): 16 capsule da 1 mg (equivalenti a 16 dosi) [A]

Livello 1 (3 mg): 48 capsule da 1 mg (equivalenti a 16 dosi) [A]

Livello 2 (6 mg): 96 capsule da 1 mg (equivalenti a 16 dosi) [A]

Livello 3 (12 mg): 32 capsule da 1 mg, 16 capsule da 10 mg (equivalenti a 16 dosi) [A]

Livello 4 (20 mg): 16 capsule da 20 mg (equivalenti a 16 dosi) [A]

Livello 5 (40 mg): 32 capsule da 20 mg (equivalenti a 16 dosi) [A]

Livello 6 (80 mg): 64 capsule da 20 mg (equivalenti a 16 dosi) [A]

Livello 7 (120 mg): 16 capsule da 20 mg, 16 capsule da 100 mg (equivalenti a 16 dosi) [A]

Livello 8 (160 mg): 48 capsule da 20 mg, 16 capsule da 100 mg (equivalenti a 16 dosi) [A]

Livello 9 (200 mg): 32 capsule da 100 mg (equivalenti a 16 dosi) [A]

Livello 10 (240 mg): 32 capsule da 20 mg, 32 capsule da 100 mg (equivalenti a 16 dosi) [A]

Livello 11 (300 mg): 15 bustine da 300 mg (equivalenti a 15 dosi) [A]

Confezioni per la terapia di mantenimento:

30 bustine da 300 mg (equivalenti a 30 dosi) [A]

Titolare dell’omologazione

Stallergenes AG, 8305 Dietlikon

Stato dell'informazione

Marzo 2025