Informazione professionale

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â–¼ Questo medicamento è soggetto a monitoraggio addizionale. Ciò consente una rapida identificazione delle nuove conoscenze in materia di sicurezza. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare un nuovo o serio effetto collaterale sospetto. Per le indicazioni sulla notifica degli effetti collaterali, cfr. «Effetti indesiderati».

Scemblix®

Novartis Pharma Schweiz AG

Composizione

Principi attivi

Asciminib (come asciminib cloridrato).

Sostanze ausiliarie

Compresse rivestite con film da 20 mg: 43 mg di lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina (E460i), idrossipropilcellulosa (E463), croscarmellosa sodica (E468), alcool polivinilico (E1203), titanio diossido (E171), magnesio stearato (E470b), talco (E553b), silice colloidale anidra, ossido di ferro (E172, giallo e rosso), lecitina (E322), gomma di xantano (E415).

Una compressa rivestita con film da 20 mg contiene al massimo 0.47 mg di sodio.

Compresse rivestite con film da 40 mg: 86 mg di lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina (E460i), idrossipropilcellulosa (E463), croscarmellosa sodica (E468), alcool polivinilico (E1203), titanio diossido (E171), magnesio stearato (E470b), talco (E553b), silice colloidale anidra, ossido di ferro (E172, nero e rosso), lecitina (E322), gomma di xantano (E415).

Una compressa rivestita con film da 40 mg contiene al massimo 0.93 mg di sodio.

Forma farmaceutica e quantità di principio attivo per unità

Scemblix compresse rivestite con film da 20 mg:

Le compresse sono di colore giallo pallido, rotonde, biconvesse con bordi smussati e un diametro di circa 6 mm, prive di linea di frattura, con impresso il logo «Novartis» su un lato e «20» sull'altro lato.

Ogni compressa rivestita con film da 20 mg contiene 21.62 mg di asciminib cloridrato, corrispondenti a 20 mg di asciminib.

Scemblix compresse rivestite con film da 40 mg:

Le compresse sono di colore bianco violaceo, rotonde, biconvesse con bordi smussati e un diametro di circa 8 mm, prive di linea di frattura, con impresso il logo «Novartis» su un lato e «40» sull'altro lato.

Ogni compressa rivestita con film da 40 mg contiene 43.24 mg di asciminib cloridrato, corrispondenti a 40 mg di asciminib.

Indicazioni/Possibilità d'impiego

Scemblix è indicato per il trattamento negli adulti della leucemia mieloide cronica positiva al cromosoma Philadelphia (LMC Ph+) in fase cronica (CP) di nuova diagnosi o precedentemente trattati con inibitori della tirosin-chinasi c-Abl (cfr. la sezione «Efficacia clinica»).

Posologia/Impiego

Il trattamento con Scemblix deve essere iniziato da un medico esperto nell'impiego di terapie antitumorali.

Posologia abituale

La dose giornaliera totale raccomandata di Scemblix è di 80 mg. Scemblix può essere assunto per via orale alla dose di 80 mg una volta al giorno alla stessa ora o alla dose di 40 mg due volte al giorno a intervalli di circa 12 ore.

I pazienti che passano da 40 mg due volte al giorno a 80 mg una volta al giorno devono iniziare ad assumere Scemblix una volta al giorno circa 12 ore dopo l'ultima dose due volte al giorno e poi proseguire la terapia assumendo 80 mg una volta al giorno.

I pazienti che passano da 80 mg una volta al giorno a 40 mg due volte al giorno devono iniziare ad assumere Scemblix circa 24 ore dopo l'ultima dose una volta al giorno e poi proseguire la terapia assumendo 40 mg due volte al giorno a intervalli di 12 ore (cfr. «Efficacia clinica»).

Durata della terapia

Il trattamento con Scemblix deve essere proseguito finché si osserva un beneficio clinico o fino a quando non sopraggiunge una tossicità inaccettabile.

Adeguamento della dose a causa di effetti indesiderati/interazioni

Per gestire gli effetti indesiderati da medicamento di Scemblix, la dose può essere ridotta in base alla sicurezza e alla tollerabilità individuale, come descritto nella Tabella 1. Dopo aver trattato efficacemente eventuali effetti indesiderati, il trattamento con Scemblix può essere ripreso come descritto nella Tabella 1.

Scemblix deve essere interrotto definitivamente nei pazienti che non tollerano una dose giornaliera totale di 40 mg.

Tabella 1 Adeguamento della dose di Scemblix

Dose iniziale

Dose ridotta

Ripresa

80 mg una volta al giorno

40 mg una volta al giorno

80 mg una volta al giorno

40 mg due volte al giorno

20 mg due volte al giorno

40 mg due volte al giorno

 

L'adeguamento della dose raccomandato per il trattamento di alcuni effetti indesiderati da medicamento è illustrato nella Tabella 2.

Tabella 2 Adeguamento della dose di Scemblix per il trattamento di alcuni effetti indesiderati da medicamento

Effetto indesiderato da medicamento

Adeguamento della dose

Trombocitopenia e/o neutropenia

ANC1 < 1 × 109/l e/o PLT2 < 50 × 109/l

Sospendere Scemblix fino a quando ANC ≥1 × 109/l e/o PLT ≥50 × 109/l.

Dopo la risoluzione:

·Entro 2 settimane: continuare il trattamento con la dose iniziale originaria di Scemblix.

·Dopo oltre 2 settimane: continuare il trattamento con una dose ridotta di Scemblix.

In caso di grave trombocitopenia e/o neutropenia ricorrente, interrompere il trattamento con Scemblix fino al raggiungimento di ANC ≥1 × 109/l e PLT ≥50 × 109/l e poi continuare con una dose ridotta.

Aumento asintomatico di amilasi e/o lipasi

Aumento > 2 × ULN3

Interrompere Scemblix finché il valore non scende a < 1.5 × ULN.

·Dopo la risoluzione: continuare il trattamento con una dose ridotta di Scemblix. Se gli effetti indesiderati da medicamento si ripresentano anche con una dose ridotta, interrompere definitivamente la terapia con Scemblix.

·Se i sintomi persistono: interrompere definitivamente Scemblix. Eseguire esami diagnostici per escludere una pancreatite.

Effetti indesiderati da medicamento non ematologici

Effetti indesiderati da medicamento di grado 3 o superiore4

Interrompere Scemblix fino a quando i sintomi non sono scomparsi o migliorati al grado 1 o inferiore.

·Dopo la risoluzione: continuare il trattamento con una dose ridotta di Scemblix.

·Se i sintomi persistono: interrompere definitivamente Scemblix.

1ANC: conta assoluta dei neutrofili;

2PLT: piastrine;

3ULN: limite superiore della norma;

4In base ai Criteri comuni di terminologia per gli eventi avversi (CTCAE) v. 4.03

 

Pazienti con disturbi della funzionalità epatica

Non è necessario alcun adeguamento della dose nei pazienti con disturbi della funzionalità epatica lievi, moderati o gravi che ricevono Scemblix (cfr. «Farmacocinetica»).

Pazienti con disturbi della funzionalità renale

Non è necessario alcun adeguamento della dose nei pazienti con disturbi della funzionalità renale lievi, moderati o gravi che ricevono Scemblix (cfr. «Farmacocinetica»).

Pazienti anziani

Nei pazienti di età superiore ai 65 anni non è necessario alcun adeguamento della dose.

Bambini e adolescenti

La sicurezza e l'efficacia in pazienti di età inferiore ai 18 anni non sono state stabilite.

Somministrazione ritardata della dose

Schema di somministrazione una volta al giorno: se la somministrazione di una dose di Scemblix è ritardata di oltre 12 ore circa, saltare la dose e assumere quella successiva come previsto.

Schema di somministrazione due volte al giorno: se la somministrazione di una dose di Scemblix è ritardata di oltre 6 ore circa, saltare la dose e assumere quella successiva come previsto.

Modo di somministrazione

Scemblix deve essere assunto per via orale lontano dai pasti. L'assunzione di cibo deve essere evitata per almeno 2 ore prima e 1 ora dopo l'assunzione di Scemblix (cfr. «Interazioni» e «Farmacocinetica»).

Le compresse rivestite con film di Scemblix devono essere ingerite intere, con un bicchiere d'acqua, senza essere spezzate, frantumate o masticate.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o a una delle sostanze ausiliarie secondo la composizione.

Avvertenze e misure precauzionali

Mielosoppressione

Nei pazienti trattati con Scemblix si sono verificate trombocitopenia, neutropenia e anemia. Durante il trattamento con Scemblix sono state riportate trombocitopenia e neutropenia gravi (di grado 3 o 4 secondo la classificazione NCI CTCAE) (cfr. «Effetti indesiderati»). La mielosoppressione era generalmente reversibile ed è stata trattata sospendendo temporaneamente il trattamento con Scemblix. Nei primi 3 mesi di trattamento è necessario eseguire un emocromo completo ogni due settimane e in seguito mensilmente o secondo indicazione clinica. I pazienti devono essere monitorati per rilevare eventuali segni e sintomi di mielosoppressione.

A seconda della gravità della trombocitopenia e/o neutropenia, occorre ridurre la dose di Scemblix, sospendere temporaneamente o interrompere definitivamente la terapia come descritto nella Tabella 2 (cfr. «Posologia/impiego»).

Tossicità pancreatica

La pancreatite si è verificata in 11 dei 556 (2%) pazienti che hanno ricevuto Scemblix, con effetti indesiderati da medicamento di grado 3 in 6 (1.1%) pazienti. Scemblix è stato interrotto definitivamente in 3 (0.5%) pazienti, mentre è stato temporaneamente sospeso in 5 (1.1%) pazienti a causa della pancreatite. Aumenti asintomatici della lipasi e dell'amilasi sieriche si sono verificati in 107 dei 556 (19,2%) pazienti trattati con Scemblix, con effetti indesiderati da medicamento di grado 3 e 4 che si sono verificati in 41 (7.4%) e 11 (2%) pazienti, rispettivamente. Scemblix è stato definitivamente interrotto in 11 (2%) pazienti a causa degli aumenti asintomatici della lipasi e della amilasi sieriche.

Durante il trattamento con Scemblix, le concentrazioni sieriche di lipasi e amilasi devono essere monitorate mensilmente o secondo indicazione clinica. I pazienti devono essere monitorati per rilevare eventuali segni e sintomi di tossicità pancreatica. I pazienti con pancreatite nell'anamnesi devono essere sottoposti a controlli più frequenti. Se l'aumento della lipasi e dell'amilasi sieriche è associato a sintomi addominali, il trattamento deve essere temporaneamente sospeso e occorre eseguire appropriati esami diagnostici per escludere la presenza di pancreatite (cfr. «Posologia/impiego»).

A seconda della gravità dell'aumento di lipasi e amilasi sieriche, occorre ridurre la dose di Scemblix, sospendere temporaneamente o interrompere definitivamente la terapia come descritto nella Tabella 2 (cfr. «Posologia/impiego»).

Prolungamento dell'intervallo QT

Il prolungamento dell'intervallo QT sull'elettrocardiogramma si è verificato in 5 dei 556 (0,9%) pazienti trattati con Scemblix (cfr. «Effetti indesiderati»). Nello studio clinico ASCEMBL, un paziente presentava un prolungamento del QTcF di oltre 500 ms associato a un aumento del QTcF di oltre 60 ms dal basale e un paziente presentava un QTcF prolungato di oltre 60 ms rispetto al QTcF registrato al basale.

Prima di iniziare un trattamento con Scemblix si raccomanda di eseguire un elettrocardiogramma e di monitorare il paziente durante l'intera durata della terapia secondo indicazione clinica. Prima di usare Scemblix occorre correggere un'eventuale ipokaliemia o ipomagnesiemia e monitorare il paziente per tutta la durata del trattamento secondo indicazione clinica.

Si raccomanda cautela nell'usare Scemblix in concomitanza con medicamenti che notoriamente aumentano il rischio di torsioni di punta (cfr. «Interazioni» e «Farmacocinetica»).

Ipertensione

L'ipertensione si è verificata in 88 dei 556 (15.8%) pazienti trattati con Scemblix, con effetti indesiderati da medicamento di grado 3 e 4 riportati in 47 (8,5%) pazienti e 1 (0.2%) paziente, rispettivamente. Nei pazienti affetti da ipertensione di grado ≥3, il tempo mediano trascorso fino alla prima comparsa di effetti indesiderati da medicamento era di 21.29 settimane (range: da 0.14 a 365 settimane). In 5 (0.9%) pazienti, Scemblix è stato temporaneamente sospeso a causa dell'ipertensione.

Durante il trattamento con Scemblix, l'ipertensione deve essere monitorata e trattata con una terapia antipertensiva standard secondo indicazione clinica.

Ipersensibilità

Eventi di ipersensibilità si sono verificati in 169 dei 556 (30.4%) pazienti trattati con Scemblix, con eventi di grado ≥3 riportati in 8 (1.4%) pazienti. I pazienti devono essere monitorati per rilevare eventuali segni e sintomi di ipersensibilità e occorre iniziare un trattamento appropriato secondo indicazione clinica.

Riattivazione dell'epatite B

La riattivazione del virus dell'epatite B (HBV) si è verificata nei pazienti portatori cronici di questo virus dopo l'utilizzo di altri inibitori della tirosin-chinasi (TKI) BCR::ABL1. Prima di iniziare il trattamento con Scemblix, i pazienti devono essere sottoposti a test per rilevare l'eventuale positività al virus HBV. I portatori dell'HBV che necessitano di un trattamento con Scemblix devono essere monitorati attentamente per rilevare eventuali segni e sintomi di un'infezione attiva da epatite B per tutta la durata della terapia e per molti mesi dopo la sua conclusione.

Tossicità embriofetale

Secondo i risultati degli studi sugli animali, l'uso di Scemblix in gravidanza può causare danni al feto. Le donne in gravidanza e quelle in età fertile devono essere informate del potenziale rischio per il feto se Scemblix viene usato durante la gravidanza o se s'instaura una gravidanza durante l'assunzione di Scemblix. Prima di iniziare il trattamento con Scemblix, le donne in età fertile dovranno sottoporsi a un test di gravidanza. Le donne sessualmente attive in età fertile devono utilizzare un metodo contraccettivo efficace durante il trattamento con Scemblix e per almeno 3 giorni dopo l'ultima dose (cfr. «Gravidanza, allattamento»).

Altre sostanze ausiliarie

Le compresse contengono lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicamento.

Questo medicamento contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per compressa, ossia è essenzialmente «senza sodio».

Pazienti esclusi dagli studi clinici

Negli studi clinici sull'asciminib non sono stati inclusi pazienti affetti da malattie gravi o non controllate, compresi i disturbi emorragici, con un'anamnesi o fattori di rischio per la pancreatite, o con compromissione cardiaca clinicamente significativa o anomalie della ripolarizzazione cardiaca.

Interazioni

Principi attivi che possono influenzare le concentrazioni plasmatiche di asciminib

Forti inibitori del CYP3A4

L'AUCinf e la Cmax di asciminib sono aumentate rispettivamente del 36% e del 19% dopo la somministrazione concomitante di una singola dose di 40 mg di Scemblix con un forte inibitore del CYP3A4 (claritromicina). Quando somministrato in concomitanza con itraconazolo, anche questo un potente inibitore del CYP3A4, non sono state osservate differenze clinicamente significative nella farmacocinetica di asciminib.

Forti induttori del CYP3A4

L'assunzione concomitante di un forte induttore del CYP3A4 (rifampicina) ha diminuito l'AUCinf di asciminib del 15% e contemporaneamente ha aumentato la Cmax di asciminib del 9% in volontari sani che hanno ricevuto una singola dose di Scemblix da 40 mg. I calcoli basati su modelli stimano che l'uso concomitante di asciminib alla dose di 80 mg una volta al giorno con rifampicina possa ridurre l'AUCtau e la Cmax di asciminib rispettivamente del 52% e del 23%. Pertanto, occorre prestare cautela quando Scemblix viene somministrato in concomitanza con forti induttori del CYP3A4, tra cui, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, carbamazepina, fenobarbital, fenitoina o erba di San Giovanni (Hypericum perforatum). Non è necessario alcun adeguamento della dose.

Imatinib

L'AUCinf e la Cmax di asciminib aumentano rispettivamente del 108% e del 59% dopo la somministrazione concomitante di una singola dose di 40 mg di Scemblix con imatinib (un inibitore di BCRP, CYP3A4, UGT2B17 e UGT1A3/4). Le variazioni dell'esposizione non sono considerate clinicamente significative.

Altri principi attivi

Non sono state osservate differenze clinicamente significative nella farmacocinetica di asciminib quando è stato somministrato in concomitanza con rabeprazolo (antiacido) e chinidina (inibitore della P-gp).

Principi attivi la cui concentrazione plasmatica può essere alterata da asciminib

Substrati del CYP3A4 con finestra terapeutica ristretta

L'uso concomitante di asciminib con un substrato del CYP3A4 (midazolam) ha aumentato l'AUCinf e la Cmax di midazolam rispettivamente del 28% e dell'11% in volontari sani che hanno ricevuto una dose di Scemblix da 40 mg due volte al giorno.

Occorre prestare cautela nell'uso concomitante di Scemblix con substrati del CYP3A4 noti per avere una ristretta finestra terapeutica, tra cui, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, i substrati del CYP3A4 fentanyl, alfentanil, diidroergotamina o ergotamina (cfr. «Farmacocinetica»). Non è necessario alcun adeguamento della dose.

Substrati del CYP2C8

L'AUCinf e la Cmax di repaglinide (substrato del CYP2C8, CYP3A4 e OATP1B) sono aumentate rispettivamente dell'8% e del 14% dopo la somministrazione concomitante di repaglinide con 40 mg di Scemblix due volte al giorno. L'AUCinf e la Cmax di repaglinide sono aumentate rispettivamente del 12% e dell'8% dopo la somministrazione concomitante di repaglinide con 80 mg di Scemblix una volta al giorno. L'AUCinf e la Cmax di rosiglitazone (substrato del CYP2C8 e CYP2C9) sono aumentate rispettivamente del 20% e del 3% dopo la somministrazione concomitante di rosiglitazone con 40 mg di Scemblix due volte al giorno. L'AUCinf e la Cmax di rosiglitazone sono aumentate rispettivamente del 24% e del 2% dopo la somministrazione concomitante con 80 mg di Scemblix una volta al giorno. Le variazioni dell'esposizione non sono considerate clinicamente significative.

Substrati del CYP2C9

L'uso concomitante di asciminib con un substrato del CYP2C9 (warfarin) ha aumentato l'AUCinf e la Cmax di S-warfarin rispettivamente del 41% e dell'8% in volontari sani che hanno ricevuto una dose di Scemblix da 40 mg due volte al giorno.

L'uso concomitante di asciminib alla dose di 80 mg una volta al giorno aumenterebbe l'AUCinf e la Cmax di S-warfarin rispettivamente del 52% e del 4%, in base a quanto previsto.

Occorre prestare cautela nell'uso concomitante di Scemblix con substrati del CYP2C9 noti per avere una ristretta finestra terapeutica, tra cui, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, fenitoina o warfarin (cfr. «Farmacocinetica»). Non è necessario alcun adeguamento della dose.

Substrati di OATP1B, BCRP o di entrambe le proteine trasportatrici

I modelli di PBPK mostrano che l'uso concomitante di asciminib 40 mg due volte al giorno o 80 mg una volta al giorno con un substrato OATP1B (pravastatina) comporterebbe, rispettivamente, un aumento del 43% e del 63% della Cmax di pravastatina e un aumento del 37% e del 51% dell'AUCinf.

I modelli di PBPK mostrano che l'uso concomitante di asciminib 40 mg due volte al giorno o 80 mg una volta al giorno con un substrato di OATP1B, CYP3A4 e P-gp (atorvastatina) comporterebbe, rispettivamente, un aumento del 97% e del 143% della Cmax di atorvastatina e un aumento dell'81% e del 122% dell'AUCinf.

I modelli di PBPK mostrano che l'uso concomitante di asciminib 40 mg due volte al giorno o 80 mg una volta al giorno con un substrato di BCRP (sulfasalazina) comporterebbe, rispettivamente, un aumento del 334% e del 342% della Cmax di sulfasalazina e un aumento del 333% e del 340% dell'AUCinf.

I modelli di PBPK mostrano che l'uso concomitante di asciminib 40 mg due volte al giorno o 80 mg una volta al giorno con un substrato di BCRP e OATP1B (rosuvastatina) comporterebbe, rispettivamente, un aumento del 453% e del 530% della Cmax di rosuvastatina e un aumento del 190% e del 202% dell'AUCinf.

Occorre prestare cautela quando Scemblix viene usato in concomitanza con substrati di OATP1B, BCRP o di entrambe le proteine trasportatrici, tra cui sulfasalazina, metotrexato, pravastatina, atorvastatina, pitavastatina, rosuvastatina e simvastatina. Devono essere rispettate le riduzioni di dose per i substrati di OATP1B e BCRP raccomandate nella rispettiva informazione professionale.

L'uso concomitante di Scemblix con rosuvastatina deve essere evitato e si devono prendere in considerazione altre statine. Se l'uso concomitante non può essere evitato, la dose di rosuvastatina deve essere ridotta secondo le raccomandazioni contenute nell'informazione professionale di questo medicamento.

Substrati di P-gp con indice terapeutico ristretto

I modelli di PBPK prevedono che la somministrazione concomitante di asciminib in dosi di 40 mg due volte al giorno e di 80 mg una volta al giorno con un substrato di P-gp come la digossina aumenti la concentrazione plasmatica massima (Cmax) della digossina rispettivamente del 30% e del 38% e l'area sotto la curva concentrazione-tempo (AUCinf) rispettivamente del 20% e del 22%. La somministrazione concomitante di Scemblix con substrati di P-gp che notoriamente evidenziano un indice terapeutico ristretto, come digossina, dabigatran e colchicina, richiede cautela.

Principi attivi che prolungano l'intervallo QT

Occorre prestare cautela nell'uso concomitante di Scemblix con medicamenti che notoriamente aumentano il rischio di torsioni di punta, tra cui, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, clorochina, claritromicina, aloperidolo, metadone o moxifloxacina (cfr. «Farmacocinetica»).

Interazioni con il cibo

La biodisponibilità di asciminib diminuisce con l'assunzione di cibo (cfr. «Posologia/impiego» e «Farmacocinetica»).

Valutazione in vitro del potenziale di interazioni farmacologiche

Enzimi CYP450 e UGT

In vitro asciminib inibisce reversibilmente CYP3A4/5, CYP2C9 e UGT1A1 a concentrazioni plasmatiche raggiunte somministrando una dose giornaliera totale di 80 mg.

Trasportatori

Asciminib è un substrato di BCRP e P-gp. Asciminib inibisce BCRP, P-gp, OATP1B1, OATP1B3 e OCT1 con valori Ki pari rispettivamente a 24.3, 21.7, 2.46, 1.92 e 3.41 nel range micromolare. Sulla base delle informazioni ricavate dai modelli di PBPK, asciminib aumenta l'esposizione ai substrati di OATP1B e BCRP (cfr. «Interazioni»). L'uso concomitante di Scemblix con medicamento substrato di P-gp può provocare un aumento clinicamente rilevante delle concentrazioni plasmatiche dei substrati di P-gp. Variazioni minime nella concentrazione possono portare a gravi tossicità.

Diverse vie metaboliche

Asciminib segue molteplici vie metaboliche, tra cui gli enzimi CYP3A4, UGT2B7 e UGT2B17 nonché la secrezione biliare attraverso il trasportatore BCRP.

I medicamenti che inibiscono o inducono vie metaboliche multiple possono alterare l'esposizione a Scemblix.

Asciminib inibisce diverse vie metaboliche, tra cui CYP3A4, CYP2C9, OATP1B, P-gp e BCRP. Pertanto, Scemblix può aumentare l'esposizione a medicamenti che sono substrati delle suddette vie metaboliche (cfr. «Interazioni»).

Gravidanza, allattamento

Trattamento delle donne in età fertile/contraccezione

Prima di iniziare il trattamento con Scemblix, le donne in età fertile devono sottoporsi a un test di gravidanza.

Durante il trattamento con Scemblix e per almeno 3 giorni dopo l'ultima dose, le donne sessualmente attive in età fertile devono utilizzare metodi contraccettivi efficaci (ovvero metodi che comportano tassi di gravidanza inferiori all'1%).

Gravidanza

Non sono stati condotti studi sulle donne in stato di gravidanza per poter sostenere la presenza di rischi correlati al medicamento.

Studi sulla riproduzione animale condotti su esemplari femmine gravide di ratto e coniglio hanno rivelato che la somministrazione orale di asciminib ha indotto embriotossicità, fetotossicità e malformazioni durante l'organogenesi (cfr. «Dati preclinici»). Asciminib non è raccomandato durante la gravidanza e nelle donne in età fertile che non fanno uso di contraccettivi. Se Scemblix viene usato in gravidanza o se la paziente rimane incinta durante il trattamento, quest'ultima deve essere informata del rischio potenziale per il feto (cfr. «Avvertenze e misure precauzionali»).

Allattamento

Non è noto se asciminib o i suoi metaboliti prodotti dopo l'assunzione siano escreti nel latte materno. Non sono disponibili dati sull'effetto di asciminib sul bambino allattato al seno o sulla produzione di latte materno.

A causa del potenziale rischio di gravi effetti indesiderati nei bambini allattati al seno, l'allattamento al seno è sconsigliato durante il trattamento con Scemblix e per almeno 3 giorni dopo l'ultima dose.

Fertilità

Non sono disponibili dati sull'effetto di Scemblix sulla fertilità umana.

Nello studio sulla fertilità nei ratti, asciminib non ha avuto effetti sulla funzione riproduttiva nei ratti maschi e femmine (cfr. la sezione «Dati preclinici/Fertilità»).

Effetti sulla capacità di condurre veicoli e sull'impiego di macchine

Non sono stati effettuati studi in merito. I pazienti che manifestano vertigini, stanchezza, nausea, disturbi alla vista altri effetti indesiderati con un potenziale impatto sulla capacità di guidare veicoli o sulla capacità di utilizzare macchine devono astenersi da tali attività fino alla risoluzione di questi sintomi (cfr. «Effetti indesiderati»).

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza

Il profilo di sicurezza generale di asciminib è stato valutato in 556 pazienti con LMC Ph+. Nella serie di dati aggregati dello studio registrativo di fase III (J12301 ASC4FIRST) (n = 200 pazienti CML-CP Ph+ di nuova diagnosi) (dosaggio di 80 mg una volta al giorno), dello studio registrativo di fase III A2301 (ASCEMBL) (n = 156 pazienti con CML-CP Ph+ precedentemente trattati con due o più TKI) (dosaggio di 40 mg due volte al giorno) e nello studio di fase I X2101, la durata mediana dell'esposizione ad asciminib era di 83,2 settimane (range da 0.1 a 439 settimane), con il 79.3% dei pazienti esposti per almeno 48 settimane e il 42.4% dei pazienti esposti per almeno 96 settimane.

Gli effetti indesiderati da medicamento più comuni di qualsiasi grado (incidenza ≥20%) nei pazienti trattati con Scemblix sono stati dolore muscoloscheletrico (32.9%), trombocitopenia (28.1%), stanchezza (25%), infezioni delle vie respiratorie superiori (23.7%), cefalea (21.8%), neutropenia (21.6%), diarrea (20%).

Gli effetti indesiderati da medicamento più comuni di grado ≥3 (incidenza ≥5%) nei pazienti trattati con Scemblix sono stati trombocitopenia (16.5%), neutropenia (13.7%), enzimi pancreatici aumentati (9.4%) e ipertensione (8.6%).

Effetti indesiderati gravi si sono verificati nel 9.5% dei pazienti trattati con Scemblix.

Gli effetti indesiderati da medicamento gravi più comuni (incidenza ≥1%) sono stati versamento pleurico (1.6%), infezioni delle vie respiratorie inferiori (1.4%), trombocitopenia (1.3%), pancreatite (1.1%) e piressia (1.1%).

Elenco degli effetti indesiderati da medicamento

Gli effetti indesiderati da medicamento devono essere classificati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA e la frequenza secondo la seguente convenzione: «molto comune» (≥1/10), «comune» (≥1/100, < 1/10), «non comune» (≥1/1000, < 1/100), «raro» (≥1/10 000, < 1/1000), «molto raro» (< 1/10 000).

Tabella 3 Effetti indesiderati da medicamento osservati negli studi clinici con Scemblix

Effetti indesiderati da medicamento

Categoria di frequenza1 (n = 556), tutti i gradi

Infezioni ed infestazioni

Infezioni delle vie respiratorie superiori2

Molto comune (23.7%)

COVID-19

Molto comune (17.1%)

Infezioni delle vie respiratorie inferiori3

Comune

Influenza

Comune

Patologie del sistema emolinfopoietico

Trombocitopenia4

Molto comune (28.1%)

Neutropenia5

Molto comune (21.6%)

Anemia6

Molto comune (12.6%)

Neutropenia febbrile

Non comune

Disturbi del sistema immunitario

Ipersensibilità

Non comune

Patologie endocrine

 

Ipotiroidismo7

Comune

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Dislipidemia8

Molto comune (12.4%)

Appetito ridotto

Comune

Patologie del sistema nervoso

Cefalea

Molto comune (21.8%)

Capogiri

Molto comune (11%)

Patologie dell'occhio

Visione annebbiata

Comune

Occhio secco

Comune

Patologie cardiache

Palpitazioni

Comune

Fibrillazione atriale

Comune

Patologie vascolari

Ipertensione9

Molto comune (15.8%)

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Tosse

Molto comune (12.1%)

Versamento pleurico

Comune

Dispnea

Comune

Dolore toracico non cardiaco

Comune

Patologie gastrointestinali

Enzimi pancreatici aumentati10

Molto comune (19.2%)

Vomito

Molto comune (13.5%)

Diarrea

Molto comune (20%)

Nausea

Molto comune (16.5%)

Dolore addominale11

Molto comune (18.7%)

Stitichezza ostinata

Molto comune (11,2%)

Pancreatite12

Comune

Perforazione dell'intestino crasso

Non comune

Patologie epatobiliari

Enzimi epatici aumentati13

Molto comune (14.2%)

Bilirubina ematica aumentata14

Comune

Colecistite15

Non comune

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Eruzione cutanea16

Molto comune (19.2%)

Prurito

Molto comune (10.4%)

Orticaria

Comune

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Dolore muscoloscheletrico17

Molto comune (32.9%)

Artralgia

Molto comune (19.4%)

Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione

Stanchezza18

Molto comune (25%)

Edema19

Comune

Piressia20

Comune

Esami diagnostici

QT dell'elettrocardiogramma prolungato

Non comune

Creatinfosfochinasi ematica aumentata

Comune

1Frequenza basata sul pool di sicurezza (J12301, A2301 e X2101) per effetti indesiderati da medicamento di qualsiasi grado causati da Scemblix (n = 556).

2Le infezioni delle vie respiratorie superiori comprendono: infezione delle vie respiratorie superiori, nasofaringite, faringite e rinite;

3le infezioni delle vie respiratorie inferiori comprendono: infezione polmonare, bronchite e tracheobronchite;

4la trombocitopenia comprende: trombocitopenia e conta piastrinica ridotta;

5la neutropenia comprende: neutropenia e conta leucocitaria ridotta;

6l'anemia comprende: anemia, emoglobina ridotta e anemia normocitica;

7L'ipotiroidismo comprende: ipotiroidismo, tiroidite autoimmune, aumento dell'ormone stimolante la tiroide nel sangue, ipotiroidismo autoimmune e ipotiroidismo primario;

8La dislipidemia comprende: ipertrigliceridemia, colesterolo elevato nel sangue, ipercolesterolemia, trigliceridi elevati nel sangue, iperlipidemia e dislipidemia;

9l'ipertensione comprende: ipertensione e pressione elevata;

10gli enzimi pancreatici aumentati comprendono: lipasi aumentata, amilasi aumentata e iperlipasemia;

11il dolore addominale comprende: dolore addominale e dolore all'addome superiore;

12la pancreatite comprende: pancreatite e pancreatite acuta;

13gli enzimi epatici aumentati comprendono: alanina aminotransferasi aumentata, aspartato aminotransferasi aumentata, gamma-glutamiltransferasi aumentata, transaminasi aumentate e ipertransaminasemia;

14la bilirubina ematica comprende: bilirubina ematica aumentata, bilirubina coniugata aumentata e iperbilirubinemia;

15la colecistite comprende: colecistite e colecistite acuta;

16l'eruzione cutanea comprende: eruzione cutanea, eruzione cutanea maculopapulare ed eruzione pruriginosa;

17il dolore muscoloscheletrico comprende: dolore agli arti, dolore dorsale, mialgia, dolore osseo, dolore muscoloscheletrico, dolore al collo, dolore toracico che colpisce i muscoli scheletrici e disturbi muscoloscheletrici;

18la stanchezza comprende: stanchezza e astenia;

19l'edema comprende: edema ed edema periferico;

20la piressia comprende: piressia e temperatura corporea aumentata.

 

Nello studio SCEMBL si è verificata una diminuzione dei livelli di fosfato come anomalia di laboratorio nel 17.9% (tutti i gradi) e nel 7.1% (grado 3/4) dei 156 pazienti che hanno ricevuto Scemblix a un dosaggio di 40 mg due volte al giorno. Nello studio ASC4FIRST si è verificata la diminuzione dei livelli di fosfato sulla base degli intervalli normali come anomalia di laboratorio nel 13% (tutti i gradi) dei 200 pazienti che hanno ricevuto Scemblix alla dose di 80 mg una volta al giorno.

Un aumento del potassio come anomalia di laboratorio è stato osservato con asciminib nel 22.5% (tutti i gradi) e nell'1.3% (grado 3/4) dei 556 partecipanti al pool di sicurezza di asciminib.

Descrizione di specifici effetti indesiderati e informazioni supplementari

Mielosoppressione

La trombocitopenia si è verificata in 156 dei 556 (28.1%) pazienti che hanno ricevuto Scemblix, con effetti indesiderati da medicamento di grado 3 e 4 riportati in 39 (7%) pazienti e 53 (9.5%) pazienti, rispettivamente. Nei pazienti con trombocitopenia di grado ≥3, il tempo mediano alla prima comparsa di effetti indesiderati da medicamento era di 6 settimane (range: da 0.14 a 64.14 settimane) con un tempo mediano fino all'insorgenza di un effetto indesiderato da medicamento di 1.57 settimane (IC 95%, range: da 1.14 a 2 settimane). Scremblix è stato sospeso definitivamente in 11 (2%) pazienti, mentre è stato sospeso temporaneamente in 70 (12.6%) pazienti a causa della trombocitopenia.

La neutropenia si è verificata in 120 dei 556 (21.6%) pazienti trattati con Scemblix, con effetti indesiderati da medicamento di grado 3 e 4 riportati in 41 (7.4%) pazienti e 35 (6.3%) pazienti, rispettivamente. Nei pazienti con neutropenia di grado ≥3, il tempo mediano alla prima comparsa di effetti indesiderati da medicamento era di 7.07 settimane (range: da 0.14 a 180.14 settimane) con un tempo mediano fino all'insorgenza di un effetto indesiderato da medicamento di 1.86 settimane (IC 95%, range: da 1.29 a 2 settimane). Scremblix è stato sospeso definitivamente in 7 (1.3), mentre è stato sospeso temporaneamente in 52 (9.4%) pazienti a causa della neutropenia.

L'anemia si è verificata in 70 dei 556 (12.6%) pazienti trattati con Scemblix, con effetti indesiderati da medicamento di grado 3 riportati in 22 (4%) pazienti. Nei pazienti con anemia di grado ≥3, il tempo mediano alla prima comparsa di effetti indesiderati da medicamento era di 22,21 settimane (range: da 0.14 a 207 settimane) con un tempo mediano fino all'insorgenza di un effetto indesiderato da medicamento di 0.79 settimane (IC 95%, range: da 0.29 a 1.71 settimane). In 2 (0.6%) pazienti Scemblix è stato temporaneamente sospeso a causa dell'anemia.

La notifica di effetti collaterali sospetti dopo l'omologazione del medicamento è molto importante. Consente una sorveglianza continua del rapporto rischio-beneficio del medicamento. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare qualsiasi nuovo o grave effetto collaterale sospetto attraverso il portale online ElViS (Electronic Vigilance System). Maggiori informazioni sul sito www.swissmedic.ch.

Posologia eccessiva

Vi sono esperienze limitate riguardo alla posologia eccessiva di Scemblix. Negli studi clinici, Scemblix è stato usato fino a dosi di 280 mg due volte al giorno senza segni di aumento della tossicità. In caso di sospetta posologia eccessiva si devono istituire misure di supporto generali e si deve iniziare un trattamento sintomatico.

Proprietà/Effetti

Codice ATC

L01EA06

Meccanismo d'azione

Asciminib è un potente inibitore orale della tirosin-chinasi ABL/BCR::ABL1. Asciminib inibisce l'attività della chinasi ABL1 della proteina di fusione BCR::ABL1 colpendo specificamente la tasca di legame del miristato di ABL.

Farmacodinamica

In vitro asciminib inibisce l'attività tirosin-chinasica di ABL1 a livelli medi di IC50 inferiori a 3 nanomolari. Nelle cellule tumorali prelevate da pazienti, asciminib inibisce specificamente la proliferazione delle cellule contenenti BCR::ABL1 con livelli di IC50 compresi tra 1 e 25 nanomolari. Nelle cellule che esprimono la forma wild-type di BCR::ABL1, asciminib inibisce la crescita cellulare con valori medi di IC50 pari a 0.61 ± 0.21 nanomolari.

In modelli xenograft murini di LMC, asciminib inibiva in modo dose-dipendente la crescita dei tumori che portano la forma wild-type di BCR::ABL1, con regressione tumorale osservata a una dose superiore a 7.5 mg/kg somministrata due volte al giorno.

Elettrofisiologia cardiaca

Il trattamento con Scemblix è stato associato a un prolungamento dell'intervallo QT legato all'esposizione. La correlazione tra la concentrazione di asciminib e la variazione media massima stimata dell'intervallo QT dopo correzione Fridericia (ΔQTcF) rispetto al basale è stata studiata in 239 pazienti con LMC Ph+ o leucemia linfoblastica acuta (LLA) Ph+ che hanno ricevuto Scemblix a dosi da 10 a 280 mg due volte al giorno e da 80 a 200 mg una volta al giorno. La ΔQTcF media stimata era di 3.35 ms (limite superiore dell'IC 90%: 4.43 ms) per la dose di Scemblix da 40 mg somministrata due volte al giorno e 3.64 ms (limite superiore dell'IC 90%: 4.68 ms) per la dose da 80 mg una volta al giorno.

Efficacia clinica

CML-CP Ph+ di nuova diagnosi

L'efficacia clinica e la sicurezza di Scemblix nel trattamento di pazienti con leucemia mieloide positiva al cromosoma Philadelphia in fase cronica (LMC-CP Ph+) di nuova diagnosi sono state valutate nello studio multicentrico, randomizzato, controllato in attivo e in aperto di fase III ASC4FIRST.

In questo studio, un totale di 405 pazienti è stato randomizzato in un rapporto 1:1 per ricevere Scemblix o inibitori della tirosin-chinasi selezionati dallo sperimentatore (IS-TKI). Prima della randomizzazione, lo sperimentatore ha selezionato i TKI (imatinib o TKI di seconda generazione [2G]) da usare nel braccio di confronto, se randomizzato, in base alle caratteristiche e alle comorbidità del paziente. I pazienti sono stati stratificati per gruppo di rischio ELTS (long-term survival score)

(basso, intermedio, alto) EUTOS e alla selezione dei TKI (imatinib o 2G-TKI) effettuata prima della randomizzazione. I pazienti hanno ricevuto Scemblix o IS-TKI e hanno continuato il trattamento fino a quando non si sono verificati tossicità inaccettabile o fallimento del trattamento.

I pazienti erano per il 36.8% donne e per il 63.2% uomini, con età mediana di 51 anni (range: 18–86 anni). Dei 405 pazienti, il 23.5% aveva 65 anni o più, mentre il 6.2% aveva 75 anni o più. I pazienti erano caucasici (53.8%), asiatici (44.4%), neri (1%) e lo 0.7% di etnia sconosciuta. Caratteristiche demografiche negli strati di imatinib (n = 203) e 2G-TKI (n = 202):

·Età mediana: 55 anni e 43 anni, rispettivamente;

·Gruppo ELTS ad alto rischio: 8.4% e 13.9% rispettivamente;

·Gruppo Framingham ad alto rischio cardiovascolare: 35.5% e 17.8%, rispettivamente.

Le caratteristiche demografiche erano distribuite in modo equilibrato tra Scemblix e gli IS-TKI e tra i due bracci all'interno degli strati di imatinib e 2G-TKI.

Dei 405 pazienti, 200 hanno ricevuto Scemblix e 201 IS-TKI. Dei 201 pazienti che hanno ricevuto IS-TKI, 99 sono stati trattati con imatinib, 49 con nilotinib, 42 con dasatinib e 11 con bosutinib. Quattro pazienti non hanno ricevuto alcun trattamento.

La durata mediana del trattamento è stata di 69.8 settimane (range: da 0.7 a 107.7 settimane) per i pazienti che hanno ricevuto Scemblix e di 64.3 settimane (range: da 1.3 a 103.1 settimane) per i pazienti che hanno ricevuto IS-TKI. A 48 settimane, il 90% dei pazienti trattati con Scemblix e l'80.6% dei pazienti trattati con IS-TKI erano ancora in trattamento.

Lo studio aveva 2 endpoint primari per la valutazione della buona risposta molecolare (MMR) a 48 settimane. Un endpoint valutava Scemblix rispetto agli IS-TKI. L'altro endpoint primario valutava Scemblix rispetto agli IS-TKI all'interno dello strato imatinib. Un endpoint secondario valutava la MMR a 48 settimane, valutando Scemblix rispetto agli IS-TKI nello strato 2G-TKI.

I principali risultati di efficacia di ASC4FIRST sono riassunti nella Tabella 4.

Tabella 4 Risultati di efficacia in pazienti con CML-CP Ph+ di nuova diagnosi (ASC4FIRST)

Scemblix 80 mg
una volta al giorno

IS-TKI1

100–400 mg una o due volte alla settimana

Differenza

(IC 95%)2

Valore p

Tutti i pazienti (n = 204)

Strato imatinib (n = 102)

Strato

2G-TKI (n = 102)

Tasso di MMR, % (IC 95%) a 48 settimane

Tutti i pazienti

(n = 201)

67.66

(60.72, 74.07)

49.02

(41.97, 56.10)

 

 

18.88

(9.59, 28.17)

< 0.0013

Strato imatinib

(n = 101)

69.31

(59.34, 78.10)

 

40.2

(30.61, 50.37)

 

29.55

(16.91, 42.18)

< 0.0014

Stratto 2G-TKI

(n = 100)

66

(55.85, 75.18)

 

 

57,84

(47.66, 67.56)

8,17
(-5.14, 21.47)

 

Abbreviazioni: MMR, buona risposta molecolare (BCR::ABL1IS ≤0.1%); IS-TKI, inibitori della tirosin-chinasi selezionati dallo sperimentatore; 2G-TKI, inibitori della tirosin-chinasi di seconda generazione; PRS-TKI, selezione dei TKI prima della randomizzazione.

1Gli IS-TKI comprendono imatinib (400 mg una volta al giorno) e i 2G-TKI, ossia nilotinib (300 mg due volte al giorno), dasatinib (100 mg una volta al giorno) o bosutinib (400 mg una volta al giorno).

2 Stimata utilizzando una differenza di rischio complessiva stratificata per gruppi di rischio al basale PRS-TKI e ELTS.

3Valore p aggiustato utilizzando un test unilaterale di Cochran-Mantel-Haenszel, stratificato per gruppi di rischio PRS-TKI e ELTS all'inizio del trattamento.

4 Valore p aggiustato utilizzando un test unilaterale di Cochran-Mantel-Haenszel, stratificato per gruppi di rischio al basale ELTS.

 

Il tempo mediano alla MMR per i pazienti che hanno ricevuto Scemblix, IS-TKI, IS-TKI all'interno dello strato imatinib e IS-TKI all'interno dello strato 2G-TKI è stato: 24.3 settimane (IC 95%: da 24.1 a 24.6 settimane), 36.4 settimane (IC 95%: da 36.1 a 48.6 settimane), 48.6 settimane (IC 95%: da 36.1 a 59.6 settimane) e 36.1 settimane (IC 95%: da 24.4 a 48.1 settimane).

Mutazioni BCR::ABL1 sono state osservate nel 4% dei pazienti trattati con Scemblix e nel 2% dei pazienti trattati con IS-TKI.

CML-CP Ph+ pretrattata

L'efficacia e la sicurezza clinica di Scemblix nel trattamento di pazienti con CML-CP Ph+, con fallimento del trattamento o intolleranza a due o più inibitori della tirosin-chinasi, sono state analizzate nello studio multicentrico, randomizzato, controllato attivo e in aperto di fase III ASCEMBL.

La resistenza all'ultimo inibitore della tirosin-chinasi (TKI) è stata definita come:

·Assenza di risposta ematologica o citogenetica dopo 3 mesi.

·BCR::ABL1 secondo la Scala Internazionale [IS] > 10% a 6 mesi o più.

·> 65% di metafasi positive al cromosoma Philadelphia (Ph+) dopo 6 mesi o > 35% dopo 12 mesi o più.

·Perdita di risposta ematologica completa (CHR), risposta citogenetica parziale (PCyR), risposta citogenetica completa (CCyR) o buona risposta molecolare (MMR) in qualsiasi momento.

·Nuove mutazioni BCR::ABL1 che potenzialmente causano resistenza al farmaco sperimentale o sviluppo clonale in metafasi Ph+ in qualsiasi momento.

L'intolleranza all'ultimo TKI è stata definita come tossicità non ematologica che non ha risposto al trattamento ottimale o tossicità ematologica ricomparsa dopo una riduzione della dose alla dose minima raccomandata.

Lo studio ha coinvolto in totale 233 pazienti, che sono stati randomizzati con un rapporto di 2:1 e stratificati secondo lo stato di risposta citogenetica maggiore (MCyR) al basale per il trattamento con Scemblix alla dose di 40 mg somministrata due volte al giorno (n = 157) o bosutinib alla dose di 500 mg somministrata una volta al giorno (n = 76). Sono disponibili dati clinici limitati relativi alla dose di 80 mg somministrata una volta al giorno. Le analisi farmacologiche indicano la presenza di un profilo clinico comparabile per i due dosaggi. I pazienti hanno continuato il trattamento fino a quando non si è verificata una tossicità inaccettabile o un insuccesso del trattamento. I pazienti che presentavano una mutazione T315I o V299L nota in qualsiasi momento prima dell'inizio dello studio non sono stati arruolati nello studio ASCEMBL.

I pazienti con LMC-CP Ph+, precedentemente trattati con due o più IKI, erano per il 51.5% donne e per il 48.5% uomini con un'età mediana di 52 anni (range: da 19 a 83 anni). Dei 233 pazienti, il 18.9% aveva 65 anni o più, mentre il 2.6% aveva 75 anni o più. I pazienti erano bianchi (74.7%), asiatici (14.2%) e neri (4.3%). Dei 233 pazienti, l'80.7% e il 18% presentavano un performance status secondo l'Eastern Cooperative Oncology Group (ECOG) rispettivamente di 0 e 1. La percentuale di pazienti che avevano ricevuto 2, 3, 4, 5 o più linee terapeutiche precedenti con TKI era rispettivamente del 48.1%, 31.3%, 14.6% e 6%. La durata mediana del trattamento è stata di 156 settimane (range: da 0.1 a 256.3 settimane) nei pazienti trattati con Scemblix e di 30.5 settimane (range: da 1 a 239.3 settimane) nei pazienti trattati con bosutinib.

L'endpoint primario dello studio era il tasso di MMR a 24 settimane mentre il tasso MMR a 96 settimane era l'endpoint secondario. Il tasso MMR è definito come il rapporto BCR::ABL1 ≤0.1% secondo la Scala Internazionale [IS]. Tra gli altri endpoint secondari figurava anche il tasso di remissione citogenetica completa (CCyR) a 24 e 96 settimane, definito come assenza di metafasi positive al cromosoma Philadelphia nel midollo osseo con un minimo di 20 metafasi esaminate.

I principali risultati di efficacia dello studio ASCEMBL sono riassunti nella Tabella 5.

Tabella 5 Risultati di efficacia in pazienti LMC-CP Ph+ precedentemente trattati con due o più inibitori della tirosin-chinasi (ASCEMBL)

 

Scemblix 40 mg
due volte al giorno

Bosutinib 500 mg
una volta al giorno

Differenza
(IC 95%)

Valore p

Tasso di MMR, % (IC 95%) dopo 24 settimane

n = 157

25.48
(18.87; 33.04)

n = 76

13.16
(6.49; 22.87)

12.241
(2.19; 22.30)

0.0292

Tasso di MMR, % (IC 95%) dopo 96 settimane

n = 157

37.58,
(29.99; 45.65)

n = 76

15.79
(8.43; 25.96)

21.741
(10.53, 32.95)

0.0012

Tasso di CCyR, % (IC 95%) dopo 24 settimane

n = 1033

40.78
(31.20; 50.9)

n = 623

24.19
(14.22; 36.74)

17.3

(3.62; 30.99)

Non formalmente testato

Tasso di CCyR, % (IC 95%) dopo 96 settimane

n = 1033

39.81
(30.29; 49.92)

n = 623

16.13
(8.02; 27.67)

23.87

(10.30; 37.43)

Non formalmente testato

1In caso di adeguamento in base allo stato di remissione citogenetica completa al basale

2Test Cochran-Mantel-Haenszel bilaterale stratificato in base allo stato di remissione citogenetica completa al basale

3Analisi della CCyR basata su pazienti che non presentavano CCyR al basale

 

All'inizio dello studio ASCEMBL, una o più mutazioni BCR::ABL1 sono state rilevate nel 12.7% dei pazienti trattati con Scemblix e nel 13.2% dei pazienti trattati con bosutinib. La MMR a 24 settimane è stata osservata rispettivamente nel 35.3% e nel 24.8% dei pazienti trattati con Scemblix con e senza mutazioni BCR::ABL1 al basale.

L'efficacia e la sicurezza clinica di Scemblix nel trattamento di pazienti con CML-CP Ph+ in cui il trattamento è fallito o sono intolleranti al trattamento con un inibitore della tirosin-chinasi sono state valutate in una coorte dello studio multicentrico, a braccio singolo, in aperto di Fase II di dose-escalation ASC2ESCALATE.

L'endpoint primario

Lo studio riguarda il tasso di MMR dopo 12 mesi nella coorte di seconda linea (2L).

Al momento dell'analisi provvvisoria, nella coorte 2L erano stati arruolati 71 pazienti, con una durata mediana del trattamento con Scemblix di 19 settimane (range: da 6.1 a 29.6 settimane). La MMR dopo 24 settimane è stata raggiunta nel 42.9% dei pazienti analizzabili (N = 28) nella coorte 2L (IC al 95%: 24.5%–62.8%).

Pazienti anziani

Dei 556 pazienti trattati con Scemblix negli studi ASC4FIRST, ASCEMBL e X2101, 130 (23.4%) avevano 65 anni o più mentre 31 (5.6%) 75 anni o più. Complessivamente, non sono state osservate differenze evidenti in termini di efficacia di Scemblix tra i pazienti di età pari o superiore ai 65 anni e quelli più giovani.

Pediatria

Non sono stati condotti studi sulla sicurezza e sull'efficacia del medicamento in bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni.

Farmacocinetica

Assorbimento

Asciminib viene rapidamente assorbito, raggiungendo la concentrazione plasmatica massima (Tmax) in un tempo mediano di 2–3 ore dopo la somministrazione orale, indipendentemente dalla dose. La media geometrica (geoCV%) della Cmax allo stato di equilibrio dinamico è pari rispettivamente a 1 781 ng/ml (23%) e 793 ng/ml (49%) dopo la somministrazione di Scemblix alle dosi di 80 mg una volta al giorno e 40 mg due volte al giorno. La media geometrica (geoCV%) dell'AUCtau è pari a 5 262 ng*h/ml (48%) dopo la somministrazione di Scemblix alla dose di 40 mg due volte al giorno. Secondo i calcoli basati su modelli, l'assorbimento di asciminib è stimato a circa il 100%, mentre la biodisponibilità è pari circa al 73%.

La biodisponibilità di asciminib può essere ridotta dall'uso concomitante di medicamenti assunti per via orale contenenti la sostanza ausiliaria idrossipropil-beta-ciclodestrina. In caso di somministrazione concomitante di una dose multipla di itraconazolo contenente idrossipropil-beta-ciclodestrina sotto forma di soluzione orale in una quantità totale di 8 g per dose e una dose di 40 mg di asciminib, l'AUCinf di asciminib nei volontari sani è diminuita del 40.2%.

Effetti dell'assunzione di cibo

L'assunzione di cibo riduce la biodisponibilità di asciminib, laddove un pasto ricco di grassi ha un impatto maggiore sulla farmacocinetica di asciminib rispetto a un pasto povero di grassi. L'AUC e la Cmax di asciminib sono diminuite rispettivamente del 62.3% e 68.2% con un pasto ricco di grassi e rispettivamente del 30% e 34.8% con un pasto povero di grassi rispetto allo stato di digiuno (cfr. «Posologia/impiego» e «Interazioni»).

Distribuzione

In base ai dati di un'analisi farmacocinetica della popolazione, il volume apparente di distribuzione di asciminib allo stato di equilibrio dinamico è 111 l. L'asciminib si distribuisce principalmente nel plasma con un rapporto sangue-plasma medio di 0.58, indipendentemente dalla dose somministrata. Asciminib si lega per il 97.3% alle proteine plasmatiche umane indipendentemente dalla dose somministrata.

Metabolismo

Asciminib viene metabolizzato principalmente attraverso l'ossidazione mediata dal CYP3A4 e la glucuronidazione mediata da UGT2B7 e UGT2B17. Asciminib è il principale componente circolante nel plasma (92.7% della dose somministrata).

Eliminazione

Asciminib viene principalmente escreto nelle feci e solo in minima parte attraverso i reni. Rispettivamente, l'80 e l'11% della dose di asciminib sono stati rilevati nelle feci e nelle urine dopo la somministrazione orale di una singola dose di 80 mg di asciminib marcato con [14C] in volontari sani. La percentuale di asciminib immodificato escreto nelle feci rappresenta il 56.7% della dose assunta. Asciminib è escreto per secrezione biliare attraverso la proteina di resistenza del carcinoma mammario (BCRP).

In base ai dati di un'analisi farmacocinetica della popolazione, la clearance orale totale (CL/F) di asciminib è pari a 6.31 l/ora. L'emivita di accumulo di asciminib è di 5.2 ore alla dose di 40 mg somministrata due volte al giorno e alla dose di 80 mg somministrata una volta al giorno.

Linearità/non linearità

Asciminib mostra un aumento leggermente sproporzionato rispetto alla dose in termini di esposizione allo stato di equilibrio dinamico (AUC e Cmax) nell'intervallo posologico di 10–200 mg quando somministrato una o due volte al giorno.

La media geometrica del tasso di accumulo è pari a circa due volte, indipendentemente dalla dose. Lo stato di equilibrio dinamico viene raggiunto entro tre giorni alla dose di 40 mg somministrata due volte al giorno.

Cinetica di gruppi di pazienti speciali

L'esposizione sistemica ad asciminib non è influenzata in misura clinicamente rilevante da sesso, età (da 20 a 88 anni), etnia o peso corporeo (da 42 a 184 kg).

Disturbi della funzionalità epatica

È stato condotto uno studio apposito sui disturbi della funzionalità epatica, che ha coinvolto 8 partecipanti con funzione epatica normale, disfunzione epatica lieve (punteggio Child-Pugh A da 5 a 6), disfunzione epatica moderata (punteggio Child-Pugh B da 7 a 9) o disfunzione epatica grave (punteggio Child-Pugh C da 10 a 15). Dopo la somministrazione orale di una singola dose di 40 mg di Scemblix, l'AUCinf di asciminib è aumentata rispettivamente del 22%, 3% e 66% nei partecipanti con compromissione epatica lieve, moderata e grave rispetto ai partecipanti con funzione epatica normale (cfr. «Posologia/impiego»).

Disturbi della funzionalità renale

È stato condotto uno studio apposito sui disturbi della funzionalità renale, che ha coinvolto 6 partecipanti con funzione renale normale (tasso di filtrazione glomerulare assoluta [aGFR] ≥90 ml/min) e 8 partecipanti con disfunzione renale grave che non necessitavano di dialisi (aGFR da 15 a < 30 ml/min). Dopo la somministrazione orale di una singola dose di 40 mg di Scemblix, l'AUCinf e la Cmax di asciminib sono aumentate rispettivamente del 56% e dell'8% nei partecipanti con compromissione renale grave rispetto ai partecipanti con funzione renale normale (cfr. «Posologia/impiego»).

I modelli farmacocinetici della popolazione mostrano un aumento dell'11.5% dell'AUC0–24h mediana allo stato di equilibrio dinamico di asciminib nei partecipanti con compromissione renale da lieve a moderata rispetto ai partecipanti con funzione renale normale.

Dati preclinici

Asciminib è stato valutato in studi convenzionali su farmacologia di sicurezza, tossicità per somministrazione ripetuta, genotossicità, tossicità riproduttiva e fototossicità.

Farmacologia di sicurezza

Negli studi di sicurezza in vivo condotti su cani, sono stati osservati moderati effetti cardiovascolari (aumento della frequenza cardiaca, diminuzione della pressione sistolica, diminuzione della pressione arteriosa media e diminuzione della pressione del polso). Nei cani, non è stato riscontrato alcun prolungamento del QTc fino alla massima esposizione libera di asciminib di 6.3 micromolari.

Tossicità per somministrazione ripetuta

Nei ratti e nelle scimmie sono state osservate alterazioni epatiche istopatologiche (ipertrofia centrilobulare degli epatociti, lieve iperplasia dei dotti biliari, aumento della necrosi di singoli epatociti e ipertrofia epatocellulare diffusa). Tali alterazioni si sono verificate a esposizioni dell'AUC equivalenti (ratti) o da 8 a 18 volte (cani e scimmie) superiori a quelle raggiunte nei pazienti con una dose di 40 mg somministrata due volte al giorno o una dose di 80 mg somministrata una volta al giorno. Tali alterazioni erano completamente reversibili.

Nel duodeno dei ratti si è verificata un'ipertrofia/iperplasia minima della mucosa (aumento dello spessore della mucosa con frequente allungamento dei villi) a esposizioni dell'AUC rispettivamente 30 e 22 volte superiori a quelle raggiunte nei pazienti con una dose di 40 mg somministrata due volte al giorno e una dose di 80 mg somministrata una volta al giorno. Tale alterazione era completamente reversibile.

Nella zona fasciculata si sono verificate un'ipertrofia minima o lieve della ghiandola surrenale e una vacuolizzazione da lieve a moderatamente ridotta con esposizioni dell'AUC equivalenti (scimmie) o da 19 a 13 volte superiori (ratti) a quelle dei pazienti che ricevevano 40 mg due volte al giorno o 80 mg una volta al giorno. Tali alterazioni erano completamente reversibili.

Cancerogenicità e mutagenicità

Asciminib non ha mostrato né in vitroin vivo alcun potenziale mutageno, clastogenico o aneugenico.

In uno studio di cancerogenicità di 2 anni nei ratti sono stati osservati cambiamenti proliferativi non neoplastici sotto forma di iperplasia delle cellule di Sertoli dell'ovaio nei ratti femmine a partire da una dose di 30 mg/kg/die. Alla dose massima testata di 66 mg/kg/die sono stati osservati tumori benigni delle cellule di Sertoli dell'ovaio nei ratti femmine. Le esposizioni AUC all'asciminib alla dose di 66 mg/kg/die erano generalmente 8 volte e 5 volte superiori nei ratti femmine in confronto ai pazienti che ricevevano una dose di 40 mg due volte al giorno e 80 mg una volta al giorno, rispettivamente. Al contrario, non sono stati osservati risultati neoplastici o iperplastici correlati all'asciminib nei ratti maschi a qualsiasi dose.

La rilevanza clinica di questi risultati non è attualmente nota.

Tossicità riproduttiva

Negli studi sullo sviluppo embriofetale di ratti e conigli, durante il periodo di organogenesi, gli esemplari in stato di gravidanza hanno ricevuto dosi orali di asciminib pari a 25, 150 e 600 mg/kg/die e a 15, 50 e 300 mg/kg/die, rispettivamente.

Negli studi sullo sviluppo embriofetale condotti nei ratti è stato osservato un leggero aumento delle malformazioni fetali (anasarca e malformazioni cardiache) nonché un aumento delle varianti viscerali e scheletriche. Nei conigli sono state osservate una maggiore incidenza di riassorbimenti indicativi di mortalità embriofetale e una bassa incidenza di malformazioni cardiache indicative di teratogenicità. Nei ratti, a un NOAEL fetale di 25 mg/kg/die, le esposizioni dell'AUC erano uguali o inferiori a quelle raggiunte nei pazienti con una dose di 40 mg somministrata due volte al giorno o una dose di 80 mg somministrata una volta al giorno. Nei conigli, a un NOAEL fetale di 15 mg/kg/die, le esposizioni dell'AUC erano uguali o inferiori a quelle raggiunte nei pazienti con una dose di 40 mg somministrata due volte al giorno o una dose di 80 mg somministrata una volta al giorno.

Fertilità

A dosi di 200 mg/kg/die è stato osservato un leggero effetto sulla motilità dello sperma maschile e sulla conta degli spermatozoi, probabilmente con esposizioni dell'AUC 19 e 13 volte superiori a quelle raggiunte in pazienti che ricevevano una dose di 40 mg due volte al giorno e una dose di 80 mg una volta al giorno, rispettivamente.

Fototossicità

Nei topi, asciminib ha mostrato effetti fototossici dose-dipendenti a partire da 200 mg/kg/die. A un NOAEL di 60 mg/kg/die, l'esposizione basata sulla Cmax nel plasma era rispettivamente 15 e 6 volte superiore all'esposizione raggiunta in pazienti che ricevevano una dose di 40 mg due volte al giorno e una dose di 80 mg una volta al giorno.

Altre indicazioni

Incompatibilità

Non applicabile.

Stabilità

Il medicamento non deve essere utilizzato oltre la data indicata con «EXP» sul contenitore.

Indicazioni particolari concernenti l'immagazzinamento

Non conservare a temperature superiori a 25°C.

Conservare nella confezione originale per proteggere il contenuto dall'umidità.

Tenere fuori dalla portata dei bambini.

Numero dell'omologazione

68441 (Swissmedic)

Confezioni

Confezione da 60 compresse rivestite con film da 20 o 40 mg di asciminib [A]

Titolare dell’omologazione

Novartis Pharma Schweiz AG, Risch; domicilio 6343 Rotkreuz

Stato dell'informazione

Dicembre 2024