â–¼ Questo medicamento è soggetto a monitoraggio addizionale. Ciò consente una rapida identificazione delle nuove conoscenze in materia di sicurezza. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare un nuovo o serio effetto collaterale sospetto. Per indicazioni a proposito della segnalazione di effetti collaterali, cfr. la rubrica «Effetti indesiderati».
Spevigo ha indicazioni omologate temporaneamente, cfr. rubrica «Indicazioni/possibilità d’impiego».
Spevigo®
Boehringer Ingelheim (Schweiz) GmbH
Composizione
Principi attivi
Spevigo (prodotto da cellule ovariche di criceto cinese (CHO, Chinese Hamster Ovary) geneticamente modificate)
Sostanze ausiliarie
Soluzione iniettabile in siringa preriempita
Ogni siringa preriempita contiene: sodio acetato triidrato (equivalente a 0,91 mg di sodio), acido acetico, saccarosio, arginina cloridrato, polisorbato 20, acqua per preparazioni iniettabili ad solutionem pro 1 ml.
Concentrato per soluzione per infusione
Ogni flaconcino contiene: sodio acetato triidrato (equivalente a 6,8 mg di sodio), acido acetico, saccarosio, arginina cloridrato, polisorbato 20, acqua per preparazioni iniettabili ad solutionem pro 7,5 ml.
Forma farmaceutica e quantità di principio attivo per unità
Soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da 1 ml contiene 150 mg di spesolimab.
Concentrato per soluzione per infusione: un flaconcino da 7,5 ml contiene 450 mg di spesolimab.
Indicazioni/Possibilità d'impiego
Concentrato per soluzione per infusione
Indicazione omologata in via temporanea
Spevigo concentrato per soluzione per infusione e.v. è indicato per il trattamento delle riacutizzazioni della psoriasi pustolosa generalizzata (generalised pustular psoriasis, GPP) nei pazienti adulti. Spevigo concentrato per soluzione per infusione e.v. viene utilizzato in monoterapia.
A causa dell'incompletezza dei dati clinici in sede di valutazione della domanda, questa indicazione viene omologata in via temporanea (art. 9a legge sugli agenti terapeutici). L'omologazione temporanea è vincolata necessariamente all'adempimento tempestivo delle condizioni. Una volta soddisfatte le condizioni, l'omologazione temporanea può essere trasformata in un'omologazione senza oneri particolari.
Soluzione iniettabile in siringa preriempita
Indicazione omologata non in via temporanea
Spevigo soluzione iniettabile in siringa preriempita per via sottocutanea è indicato per la prevenzione delle riacutizzazioni della psoriasi pustolosa generalizzata negli adulti e negli adolescenti di età pari o superiore a 12 anni e peso corporeo di almeno 40 kg.
Posologia/Impiego
Il trattamento con Spevigo deve essere avviato e supervisionato da medici esperti nella gestione di pazienti con malattie infiammatorie della cute.
Il trattamento con Spevigo può essere avviato con un'iniezione sottocutanea di Spevigo in siringa preriempita per la prevenzione delle riacutizzazioni di GPP o con una dose endovenosa di Spevigo (solo nei pazienti adulti) per il trattamento di una riacutizzazione di GPP.
Spevigo soluzione iniettabile in siringa preriempita è destinato esclusivamente all'uso sottocutaneo per la prevenzione delle riacutizzazioni di GPP negli adulti e negli adolescenti di età pari o superiore a 12 anni e peso corporeo di almeno 40 kg. Spevigo concentrato per soluzione per infusione è destinato esclusivamente all'uso endovenoso per il trattamento delle riacutizzazioni di GPP nei pazienti adulti.
Tracciabilità
Per garantire la tracciabilità dei medicamenti biotecnologici, si raccomanda di prendere nota del nome commerciale e del numero di lotto in occasione di ogni trattamento.
Posologia
Dose raccomandata per la prevenzione delle riacutizzazioni di GPP negli adulti e negli adolescenti di età pari o superiore a 12 anni e peso corporeo di almeno 40 kg
La dose raccomandata di Spevigo soluzione iniettabile in siringa preriempita per la prevenzione delle riacutizzazioni di GPP negli adulti e negli adolescenti di età pari o superiore a 12 anni e peso corporeo di almeno 40 kg è una dose di carico sottocutanea da 600 mg (quattro iniezioni da 150 mg), seguita da 300 mg (due iniezioni da 150 mg) somministrati per via sottocutanea ogni 4 settimane.
Spevigo non è stato esaminato in pazienti di peso corporeo inferiore a 40 kg. Non è possibile formulare raccomandazioni posologiche (cfr. la rubrica «Farmacocinetica»).
Trattamento delle riacutizzazioni di GPP durante il trattamento sottocutaneo per la prevenzione della GPP nei pazienti adulti
Se un paziente adulto manifesta una riacutizzazione di GPP durante il trattamento sottocutaneo con Spevigo, la riacutizzazione di GPP può essere trattata con Spevigo per via endovenosa (cfr. la rubrica «Dose raccomandata per il trattamento delle riacutizzazioni di GPP nei pazienti adulti»).
Avvio o ripresa del trattamento sottocutaneo per la prevenzione della GPP dopo trattamento endovenoso delle riacutizzazioni di GPP nei pazienti adulti
Quattro settimane dopo il trattamento con Spevigo somministrato per via endovenosa in pazienti adulti, il trattamento può essere avviato o ripreso con Spevigo per via sottocutanea a una dose di 300 mg (due iniezioni da 150 mg) ogni quattro settimane. Non è necessaria una dose di carico sottocutanea.
Dose sottocutanea dimenticata nella prevenzione delle riacutizzazioni di GPP
Se si dimentica una dose sottocutanea, occorre procedere alla somministrazione il prima possibile. La dose successiva dovrà poi essere somministrata alla normale data programmata.
Dose raccomandata per il trattamento delle riacutizzazioni di GPP nei pazienti adulti
La dose raccomandata di Spevigo soluzione per infusione per il trattamento delle riacutizzazioni di GPP è una dose singola da 900 mg (due flaconcini da 450 mg/7,5 ml) somministrata come infusione endovenosa.
Se i sintomi della riacutizzazione persistono, 1 settimana dopo la dose iniziale può essere somministrata un'ulteriore dose da 900 mg (due flaconcini da 450 mg/7,5 ml).
I dati clinici sul trattamento delle riacutizzazioni successive sono molto limitati (cfr. «Avvertenze e misure precauzionali»).
I dati clinici sull'uso concomitante di altri trattamenti per la GPP con spesolimab sono limitati. Spesolimab non deve essere usato in combinazione con altri trattamenti per la GPP, come gli immunosoppressori sistemici, per il trattamento di una riacutizzazione.
Istruzioni posologiche speciali
Pazienti con disturbi della funzionalità epatica o renale
Spevigo non è stato espressamente esaminato in questi gruppi di pazienti. Tuttavia, non si prevede che queste disfunzioni abbiano un effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica di Spevigo e non si ritiene necessario un adeguamento della dose.
Pazienti anziani
Non è necessario alcun adeguamento della dose.
Sono disponibili dati limitati in pazienti di almeno 65 anni di età.
Bambini e adolescenti
La sicurezza e l'efficacia di Spevigo soluzione iniettabile in siringa preriempita per uso sottocutaneo sono state esaminate in pazienti adolescenti con GPP di età pari o superiore a 12 anni e peso corporeo di almeno 40 kg nel quadro del trattamento preventivo della GPP (cfr. la rubrica «Efficacia clinica»). Non sono disponibili dati sull'uso di Spevigo soluzione per infusione per il trattamento delle riacutizzazioni di GPP negli adolescenti di età compresa tra 12 e 17 anni. Non sono disponibili dati clinici sull'uso nei bambini di età inferiore a 12 anni e nei pazienti con GPP e peso corporeo inferiore a 40 kg. Non esiste alcun uso rilevante di spesolimab nei bambini di età inferiore a 12 anni.
Modo di somministrazione
Spevigo soluzione iniettabile in siringa preriempita
L'iniezione deve essere somministrata per via sottocutanea nella coscia oppure nell'addome (cfr. la rubrica «Indicazioni per la manipolazione»). L'iniezione con Spevigo siringa preriempita non deve essere effettuata in aree del corpo dove la cute è sensibile, arrossata, indurita o cicatrizzata o dove ci sono lividi.
Qualora sia necessaria una dose di carico sottocutanea da 600 mg di Spevigo (cfr. la rubrica «Posologia»), la dose di carico deve essere somministrata dall'operatore sanitario. Per ciascuna iniezione deve essere scelta una sede di iniezione diversa, ad almeno 2 cm di distanza dalle altre sedi di iniezione.
Per le successive dosi sottocutanee da 300 mg di Spevigo, se l'operatore sanitario lo ritiene opportuno, l'iniezione con Spevigo siringa preriempita può essere effettuata autonomamente dal paziente o dal suo caregiver, dopo un adeguato addestramento sulla tecnica di iniezione sottocutanea.
Per una dose completa da 300 mg, è necessario iniettare due siringhe preriempite da 150 mg/ml, una subito dopo l'altra. Per ciascuna delle due iniezioni deve essere scelta una sede di iniezione diversa, ad almeno 2 cm di distanza dall'altra sede di iniezione.
Spevigo concentrato per soluzione per infusione
Spevigo concentrato per soluzione per infusione deve essere diluito prima dell'uso (cfr. «Indicazioni per la manipolazione»).
Spevigo viene somministrato come infusione endovenosa continua attraverso una linea di infusione dotata di filtro in linea sterile, apirogeno, a basso legame proteico (dimensione dei pori di 0,2 μm) in un periodo di 90 minuti.
Nel caso in cui l'infusione venga rallentata o temporaneamente interrotta, il tempo totale di infusione (incluse le interruzioni) non deve superare i 180 minuti (cfr. «Avvertenze e misure precauzionali»).
Controindicazioni
Ipersensibilità grave o potenzialmente fatale al principio attivo o a uno degli altri componenti. L'ipersensibilità può includere reazioni da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) (cfr. «Composizione» e «Avvertenze e misure precauzionali»).
Infezioni attive clinicamente significative (ad es. tubercolosi attiva).
Avvertenze e misure precauzionali
Infezioni
Spevigo può aumentare il rischio di infezioni. Durante il periodo di una settimana controllato con placebo nello studio Effisayil 1 sono state riportate infezioni nel 17,1% dei pazienti trattati con Spevigo per via endovenosa, rispetto al 5,6% dei pazienti trattati con placebo. (cfr. «Effetti indesiderati»).
Durante il periodo controllato con placebo dello studio Effisayil 2, della durata massima di 48 settimane, sono state riportate infezioni nel 33,3% degli adulti e degli adolescenti di età pari o superiore a 12 anni e peso corporeo di almeno 40 kg trattati con Spevigo per via sottocutanea e nel 33,3% dei pazienti trattati con placebo. Un ulteriore aumento numerico di tutte le infezioni è stato osservato in 46 pazienti (43,0%) dopo la somministrazione aggiuntiva in aperto di spesolimab 900 mg per via endovenosa finalizzata al trattamento delle riacutizzazioni per l'intera durata dello studio. In particolare, dopo la somministrazione sottocutanea di spesolimab alla posologia omologata sono state osservate infezioni delle vie urinarie nel 13,3% dei pazienti (n = 4). Dopo la somministrazione aggiuntiva in aperto di spesolimab 900 mg per via endovenosa, sono state registrate infezioni delle vie urinarie (inclusa 1 infezione delle vie urinarie potenzialmente fatale) nel 9,3% dei pazienti (n = 10) a tutti i regimi posologici sottocutanei. Nello studio Effisayil 2, si sono verificate infezioni gravi in 3 pazienti (3,2%) del gruppo Spevigo e in nessun paziente del gruppo placebo.
Tra i pazienti adolescenti con GPP (n = 8) di età pari o superiore a 12 anni e peso corporeo di almeno 40 kg, 4 dei 6 pazienti trattati con spesolimab (66%) hanno manifestato ripetute infezioni (polmonite, foruncolo/follicolite, infezioni delle vie respiratorie superiori). In 1 dei 2 pazienti trattati con placebo (50%) durante il trattamento sottocutaneo preventivo della GPP si è verificata un'infezione da COVID-19.
Nei pazienti con infezione cronica o infezioni ricorrenti note all'anamnesi, prima di prescrivere Spevigo devono essere considerati i potenziali rischi e i benefici clinici attesi del trattamento. Nei pazienti con una qualsiasi infezione attiva clinicamente rilevante, il trattamento con Spevigo non deve essere avviato fino alla risoluzione dell'infezione o al suo adeguato trattamento. I pazienti devono essere istruiti a rivolgersi al medico se compaiono segni o sintomi di un'infezione clinicamente rilevante durante o dopo il trattamento con Spevigo.
Se un paziente trattato con un'iniezione sottocutanea di Spevigo per la prevenzione delle riacutizzazioni di GPP manifesta un'infezione attiva clinicamente rilevante, il trattamento con Spevigo deve essere interrotto. La prosecuzione del trattamento può essere presa in considerazione non appena l'infezione si è risolta o è stata adeguatamente trattata.
Valutazione per la tubercolosi prima del trattamento
Prima di iniziare il trattamento con Spevigo, i pazienti devono essere valutati per la presenza di tubercolosi. Spevigo non deve essere somministrato in pazienti con infezione tubercolare attiva.
Prima di avviare il trattamento con Spevigo nei pazienti con tubercolosi latente o nota all'anamnesi nei quali non è possibile confermare un adeguato trattamento deve essere presa in considerazione una terapia antitubercolare. Durante e dopo il trattamento con Spevigo, i pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi di tubercolosi attiva.
Reazioni da ipersensibilità e reazioni correlate a infusione
Gli anticorpi monoclonali come Spevigo possono causare reazioni da ipersensibilità e reazioni correlate a infusione. L'ipersensibilità può includere reazioni immediate, come l'anafilassi, e ritardate, come la reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS, Drug Reaction with Eosinophilia and Systemic Symptoms). In studi clinici con Spevigo sono state segnalate reazioni da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) in pazienti con GPP.
Se un paziente sviluppa segni di anafilassi o altra grave ipersensibilità, l'uso di Spevigo deve essere immediatamente interrotto e deve essere avviato un trattamento appropriato (cfr. «Controindicazioni»).
Se un paziente adulto sviluppa una reazione da ipersensibilità lieve o moderata o altre reazioni correlate all'infusione, l'uso di Spevigo deve essere interrotto e deve essere preso in considerazione un trattamento medico appropriato (ad es. antistaminici e/o corticosteroidi sistemici). Dopo la risoluzione della reazione, l'infusione può essere ripresa a una velocità inferiore, da aumentare gradualmente fino al completamento dell'infusione (cfr. «Posologia/impiego»).
Uso in pazienti con riacutizzazione di GPP immediatamente pericolosa per la vita
Non sono disponibili esperienze sull'uso di spesolimab in pazienti con riacutizzazione di GPP immediatamente pericolosa per la vita o con necessità di trattamento in terapia intensiva.
Uso concomitante con altri trattamenti per la GPP
La sicurezza e l'efficacia di spesolimab in combinazione con gli immunosoppressori, inclusi i biologici, non sono state valutate in modo sistematico. Nello studio clinico sul trattamento delle riacutizzazioni di GPP, per la maggior parte degli altri trattamenti (biologici, altri trattamenti immunomodulanti sistemici) vi è stato un periodo di washout, mentre alcuni trattamenti (metotrexato, ciclosporina, retinoidi, trattamenti topici) sono stati interrotti prima dell'avvio del trattamento con spesolimab senza necessità di un periodo di washout (cfr. «Efficacia clinica»). L'uso concomitante di altri immunosoppressori e spesolimab non è raccomandato. All'inizio del trattamento con spesolimab, gli altri trattamenti per la GPP devono essere interrotti e non devono essere impiegati in concomitanza altri trattamenti (ad es. immunosoppressori sistemici) per il trattamento della riacutizzazione.
Ritrattamento con spesolimab per via endovenosa in pazienti adulti
In merito al ritrattamento di una successiva nuova riacutizzazione con spesolimab per via endovenosa in pazienti adulti sono disponibili dati di efficacia e sicurezza molto limitati. Sono disponibili dati relativi a cinque pazienti con GPP sottoposti a ritrattamento per una successiva nuova riacutizzazione e seguiti per almeno 8 settimane.
Vaccinazioni
Non sono stati effettuati studi specifici in pazienti recentemente immunizzati con vaccini virali o batterici vivi. L'intervallo temporale tra la somministrazione di vaccini vivi e l'avvio del trattamento con Spevigo deve essere di almeno 4 settimane. Durante e per almeno 16 settimane dopo il trattamento con Spevigo, non devono essere somministrati vaccini vivi.
Prima di iniziare il trattamento con Spevigo per la prevenzione delle riacutizzazioni di GPP, occorre valutare il completamento dell'intero programma di vaccinazioni secondo le attuali linee guida.
Tumori
Un rischio teorico di neoplasie maligne esiste per spesolimab come per qualunque biologico immunomodulante. L'effetto dell'inibizione della via di segnalazione dell'interleuchina 36 sul rischio di neoplasie maligne finora non è dimostrato.
Neuropatia periferica/sindrome di Guillain-Barré (GBS)
Il rischio di neuropatia periferica durante il trattamento con Spevigo non è noto. Casi di neuropatia periferica sono stati riportati negli studi clinici con spesolimab. Pertanto, i medici devono prestare attenzione alla presenza di sintomi potenzialmente indicativi di una neuropatia periferica di nuova insorgenza. Su circa 835 soggetti esposti a spesolimab durante lo sviluppo clinico, la sindrome di Guillain-Barré (GBS) è stata segnalata in tre soggetti trattati con dosi diverse di spesolimab e metodi di somministrazione differenti nell'ambito di studi clinici per indicazioni non omologate.
Sodio
Questo medicamento contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè è essenzialmente «senza sodio».
Polisorbato 20
Concentrato per soluzione per infusione
Questo medicamento contiene 3 mg di polisorbato 20 in ogni flaconcino da 7,5 ml. I polisorbati possono causare reazioni allergiche.
Soluzione iniettabile in siringa preriempita
Questo medicamento contiene 0,4 mg di polisorbato 20 in ogni siringa preriempita da 1 ml. I polisorbati possono causare reazioni allergiche.
Interazioni
I vaccini vivi non devono essere somministrati in concomitanza con Spevigo (cfr. «Avvertenze e misure precauzionali»).
Interazioni farmacocinetiche
Non sono stati effettuati studi d'interazione con spesolimab. Nei pazienti con GPP, non ci si attende che spesolimab causi interazioni mediate da citochine a livello del CYP.
Le analisi farmacocinetiche di popolazione suggeriscono che l'uso concomitante di immunosoppressori o corticosteroidi orali non ha avuto effetti diretti sulla farmacocinetica di spesolimab.
Gravidanza, allattamento
Gravidanza
Sono disponibili dati limitati relativi all'uso di spesolimab in donne in gravidanza. Studi preclinici effettuati con un anticorpo monoclonale anti-IL-36R murino-specifico surrogato non indicano effetti dannosi diretti o indiretti in termini di una tossicità per la riproduzione (cfr. «Dati preclinici»). Per motivi precauzionali, è preferibile evitare l'uso di Spevigo durante la gravidanza.
Allattamento
Non sono disponibili dati sull'escrezione di spesolimab nel latte materno. Nell'uomo, gli anticorpi IgG sono escreti nel latte nei primi giorni dopo il parto, riducendosi a basse concentrazioni subito dopo. Pertanto, nei primi giorni dopo il parto può verificarsi un passaggio di anticorpi IgG al neonato attraverso il latte. Durante questo breve periodo, non si può escludere un rischio per il lattante. Successivamente, spesolimab può essere usato durante l'allattamento, se clinicamente necessario. Se il trattamento è stato effettuato fino agli ultimi mesi di gravidanza, l'allattamento può essere iniziato subito dopo il parto.
Fertilità
Non sono disponibili dati riguardanti l'effetto di spesolimab sulla fertilità nell'uomo. Studi preclinici nei topi con un anticorpo monoclonale anti-IL-36R murino-specifico surrogato non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla fertilità dovuti all'antagonismo di IL-36R.
Effetti sulla capacità di condurre veicoli e sull'impiego di macchine
Spevigo non ha effetti o ha effetti trascurabili sulla capacità di guidare veicoli o sulla capacità di utilizzare macchine.
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza nel trattamento delle riacutizzazioni di GPP con Spevigo per via e.v. nei pazienti adulti (studio Effisayil 1)
I seguenti dati di sicurezza si basano sullo studio Effisayil 1, uno studio randomizzato in doppio cieco che ha confrontato una singola dose endovenosa di 900 mg di Spevigo (n = 35) con placebo (n = 18), in pazienti adulti con psoriasi pustolosa generalizzata fino a 12 settimane dopo il trattamento, e su quattro studi in doppio cieco, controllati con placebo, in 254 pazienti trattati con spesolimab che avevano ricevuto dosi fino a 1200 mg di spesolimab per via endovenosa o sottocutanea per altre malattie.
I seguenti effetti indesiderati devono essere classificati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA e la frequenza secondo la seguente convenzione:
«molto comune» (≥1/10)
«comune» (≥1/100, <1/10),
«non comune» (≥1/1000, <1/100)
«raro» (≥1/10 000, <1/1000)
«molto raro» (<1/10 000)
«non nota» (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Infezioni ed infestazioni
Molto comune: Infezione (17,1%)a
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune: Prurito
Nello studio Effisayil 1 sono stati segnalati due casi di DRESS in pazienti con GPP trattati con Spevigo per via endovenosa. A tutti i casi segnalati è stato applicato il punteggio RegiSCAR di validazione della DRESS (con le seguenti categorie: DRESS «assente», «possibile», «probabile» o «certa»). I casi segnalati sono stati valutati come «DRESS assente» e «DRESS possibile».
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune: Stanchezza
Non nota: Reazioni in sede di iniezioneb
a Le infezioni più comunemente segnalate sono l'infezione delle vie urinarie (comune) e l'infezione delle vie respiratorie superiori (comune).
b Non segnalate in Effisayil 1
Altri effetti indesiderati verificatisi fino alla 17a settimana in soggetti adulti trattati con una singola dose endovenosa di Spevigo alla settimana 1 (seconda dose e prima dose per i soggetti del gruppo Spevigo e placebo, rispettivamente) sono stati infezioni da lievi a moderate: otite esterna (7%), candidosi vulvovaginale (4%), infezione micotica vulvovaginale (4%), tubercolosi latente (4%), diarrea (11%) e gastrite (4%). Nei soggetti trattati con una singola dose endovenosa di Spevigo dalla settimana 1 alla settimana 12 non sono stati riscontrati nuovi effetti indesiderati per un periodo fino a 16 settimane (range 1-3 dosi totali).
Riassunto del profilo di sicurezza nel trattamento profilattico della GPP con Spevigo per via sottocutanea negli adolescenti di età pari o superiore a 12 anni e negli adulti (studio Effisayil 2)
Il trattamento sottocutaneo con Spevigo è stato esaminato in Effisayil 2, uno studio randomizzato, in doppio cieco, a gruppi paralleli, controllato con placebo nel quale sono state valutate tre posologie sottocutanee di Spevigo o placebo in pazienti con psoriasi pustolosa generalizzata (GPP). I soggetti sono stati randomizzati (1:1:1:1) a ricevere, per un massimo di 48 settimane, una dose di carico (LD) da 600 mg di Spevigo, seguita da 300 mg ogni 4 settimane, una delle altre due posologie sottocutanee di Spevigo o placebo (n = 30) (cfr. «Proprietà/effetti»).
L'età dei soggetti era compresa tra 14 e 75 anni (età media: 40 anni); il 64% dei soggetti era di etnia asiatica e il 36% caucasica; il 62% dei pazienti era composto da donne. Sono stati esclusi dallo studio Effisayil 2 i pazienti con tumore manifesto fino a 5 anni prima dell'inizio dello studio (fatta eccezione per i carcinomi a cellule basali o squamose della cute o i carcinomi in situ della cervice uterina adeguatamente trattati) e insufficienza cardiaca congestizia.
I seguenti effetti indesiderati devono essere classificati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA e la frequenza secondo la seguente convenzione:
«molto comune» (≥1/10)
«comune» (≥1/100, <1/10),
«non comune» (≥1/1000, <1/100)
«raro» (≥1/10 000, <1/1000)
«molto raro» (<1/10 000)
«non nota» (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Infezioni ed infestazioni
Comune: Infezione delle vie respiratorie superiori, infezione delle vie urinarie, COVID-19
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune: Eritema in sede di iniezione (14,0%)
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Comune: Artralgia
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Molto comune: Psoriasi (14,0%)
Tra i pazienti sottoposti a un trattamento randomizzato prima di ricevere un trattamento d'emergenza per una riacutizzazione o prima di completare lo studio senza riacutizzazioni, 3 pazienti della coorte Spevigo hanno interrotto il trattamento con Spevigo per via sottocutanea (LD da 600 mg seguita da 300 mg ogni 4 settimane) a causa di eventi indesiderati di psoriasi correlati al trattamento, mentre nella coorte placebo nessun paziente ha interrotto il placebo a causa di un evento indesiderato correlato al trattamento.
Descrizione di specifici effetti indesiderati e informazioni supplementari
Infezioni
Gli effetti collaterali più comuni associati a Spevigo sono le infezioni.
Durante il periodo di una settimana controllato con placebo nello studio Effisayil 1 sono state riportate infezioni nel 17,1% dei pazienti trattati con Spevigo, rispetto al 5,6% dei pazienti trattati con placebo. Nello studio Effisayil 1 è stata segnalata un'infezione grave (infezione delle vie urinarie) in 1 paziente (2,9%) trattato con Spevigo per via endovenosa e in nessun paziente trattato con placebo.
Durante il periodo controllato con placebo dello studio Effisayil 2, della durata massima di 48 settimane, sono state riportate infezioni nel 33,3% degli adulti e degli adolescenti di età pari o superiore a 12 anni e peso corporeo di almeno 40 kg trattati con Spevigo per via sottocutanea e nel 33,3% dei pazienti trattati con placebo. Un ulteriore aumento numerico di tutte le infezioni è stato osservato in 46 pazienti (43,0%) dopo la somministrazione aggiuntiva in aperto di spesolimab 900 mg per via endovenosa finalizzata al trattamento delle riacutizzazioni per l'intera durata dello studio. In particolare, dopo la somministrazione sottocutanea di spesolimab alla posologia omologata sono state osservate infezioni delle vie urinarie nel 13,3% dei pazienti (n = 4). Dopo la somministrazione aggiuntiva in aperto di spesolimab 900 mg per via endovenosa, sono state registrate infezioni delle vie urinarie (inclusa 1 infezione delle vie urinarie potenzialmente fatale) nel 9,3% dei pazienti (n = 10) a tutti i regimi posologici sottocutanei. La durata media della terapia delle infezioni delle vie urinarie è stata di 8 giorni. Nello studio Effisayil 2, sono state segnalate infezioni gravi in 3 pazienti (3,2%) del gruppo Spevigo e in nessun paziente del gruppo placebo.
Tra i pazienti adolescenti con GPP (n = 8) di età pari o superiore a 12 anni e peso corporeo di almeno 40 kg, 4 dei 6 pazienti trattati con spesolimab (66%) hanno manifestato ripetute infezioni (polmonite, foruncolo/follicolite, infezioni delle vie respiratorie superiori). In 1 dei 2 pazienti trattati con placebo (50%) durante il trattamento sottocutaneo preventivo della GPP si è verificata un'infezione da COVID-19.
Le infezioni osservate negli studi clinici con spesolimab non presentavano un pattern riconoscibile in termini di agenti patogeni o tipo di infezione e comprendevano anche infezioni potenzialmente fatali quali shock settico, polmonite o infezioni delle vie urinarie potenzialmente fatali.
Tumori
Come per qualunque biologico immunomodulante, anche per spesolimab esiste un rischio teorico di neoplasie maligne. L'effetto dell'inibizione della via di segnalazione dell'interleuchina 36 sul rischio di neoplasie maligne finora non è dimostrato.
Reazioni in sede di iniezione
Reazioni in sede di iniezione (tra cui arrossamento, tumefazione, dolore, indurimenti, sensazione di calore, esfoliazione, papule, prurito, eruzione cutanea e orticaria in sede di iniezione) sono state osservate con spesolimab durante lo sviluppo clinico. Le reazioni in sede di iniezione sono state generalmente lievi o moderate.
Immunogenicità
Come con tutte le proteine terapeutiche, anche in questo caso sussiste la possibilità di un'immunogenicità. La prova della formazione di anticorpi dipende in ampia misura dalla sensibilità e dalla specificità del test.
Nei pazienti con GPP trattati con spesolimab in Effisayil 1, la formazione di anticorpi anti-farmaco (ADA, anti-drug antibody) è stata osservata dopo un periodo mediano di 2,3 settimane. Dopo la somministrazione endovenosa di 900 mg di spesolimab, il 46% dei pazienti è risultato ADA-positivo e il 24% dei pazienti presentava un titolo ADA massimo di oltre 4000. Complessivamente, il 40% dei pazienti ha sviluppato anticorpi neutralizzanti (nAb, neutralizing antibodies) entro la fine dello studio (settimane 12-17). Nello studio Effisayil 2, la formazione di anticorpi anti-farmaco (ADA, 46,2%) è stata osservata entro un periodo mediano di 8 settimane. Il 43,0% di questi era costituito da nAb. Dopo la somministrazione di una dose di carico sottocutanea da 600 mg di spesolimab, seguita da 300 mg di spesolimab per via sottocutanea ogni 4 settimane per un periodo complessivo di 48 settimane, il 24,1% dei pazienti trattati con la dose omologata presentava un titolo ADA massimo superiore a 4000 ed era nAb-positivo.
Nello studio Effisayil 1, le donne hanno presentato una risposta immunogenica più forte dopo la somministrazione endovenosa di spesolimab; la percentuale di pazienti ADA-positivi è stata del 58% nelle donne, rispetto al 24% degli uomini. Il titolo ADA massimo è risultato superiore a 4000 nel 30% delle donne e nel 12% degli uomini. Nello studio Effisayil 2, i dati sulla risposta immunogenica dopo la somministrazione sottocutanea di spesolimab negli uomini e nelle donne non erano univoci.
Alcuni pazienti ADA-positivi presentavano concentrazioni plasmatiche di spesolimab ridotte, in modo più marcato a titoli più elevati. In uno studio di estensione in aperto è stata osservata efficacia nel ritrattamento delle riacutizzazioni successive con Spevigo in presenza di ADA. Nei pazienti trattati con la dose raccomandata di Spevigo in Effisayil 2 (cfr. «Efficacia clinica»), la presenza di ADA non ha avuto effetti evidenti sull'efficacia.
Non è stata rilevata alcuna correlazione evidente tra la presenza di ADA e spesolimab e le reazioni da ipersensibilità.
Bambini e adolescenti
I dati disponibili per gli adolescenti con l'uso sottocutaneo sono limitati (cfr. la rubrica «Efficacia clinica»). Non esistono dati sull'uso di spesolimab per via endovenosa nel quadro del trattamento delle riacutizzazioni nella GPP (cfr. «Indicazioni/possibilità d'impiego»). Sulla base del numero limitato di pazienti adolescenti trattati, le infezioni sono state riscontrate più comunemente (in 4 dei 6 adolescenti trattati con spesolimab, 66%) che negli adulti.
La notifica di effetti collaterali sospetti dopo l'omologazione del medicamento è molto importante. Consente una sorveglianza continua del rapporto rischio-beneficio del medicamento. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare qualsiasi nuovo o grave effetto collaterale sospetto attraverso il portale online ElViS (Electronic Vigilance System). Maggiori informazioni sul sito www.swissmedic.ch.
Posologia eccessiva
Non sono disponibili esperienze cliniche relative al sovradosaggio di Spevigo.
La dose massima di Spevigo somministrata per via endovenosa o sottocutanea negli studi clinici è stata di 1200 mg. Gli effetti indesiderati osservati nei partecipanti che avevano ricevuto dosi singole o ripetute fino a 1200 mg erano coerenti con il profilo di sicurezza noto di Spevigo.
In caso di sovradosaggio, si raccomanda di monitorare il paziente per la comparsa di segni o sintomi di effetti indesiderati e, se necessario, di effettuare i trattamenti sintomatici appropriati.
Proprietà/Effetti
Gruppo farmacoterapeutico:
immunosoppressori, inibitori dell'interleuchina
Codice ATC
L04AC22
Meccanismo d'azione
Spesolimab è un anticorpo monoclonale umanizzato del tipo immunoglobulina G1 (IgG1) che inibisce la via di segnalazione del recettore umano dell'interleuchina 36 (IL-36R). Il legame di spesolimab a IL-36R impedisce la successiva attivazione di IL-36R da parte dei suoi ligandi (IL-36 α, β e γ) e l'attivazione a valle delle vie di segnalazione proinfiammatorie e profibrotiche. L'esatto meccanismo che lega la ridotta attività di IL-36E e il trattamento delle riacutizzazioni di GPP non è chiaro.
Farmacodinamica
Dopo il trattamento con Spevigo per via endovenosa nei pazienti con GPP, alla settimana 1 sono stati osservati livelli di proteina C-reattiva (CRP), interleuchina (IL)-6, citochine mediate da cellule T helper (Th1/Th17), marcatori di infiammazione mediata da cheratinociti, mediatori neutrofilici e citochine proinfiammatorie nel siero e nella cute ridotti rispetto al basale, associati a una riduzione della gravità clinica. Tale riduzione dei biomarcatori è risultata ancora più marcata all'ultima misurazione della settimana 8 nell'ambito dello studio Effisayil 1.
Efficacia clinica
Studio Effisayil 1 (1368.13), Spevigo per via endovenosa in pazienti adulti
L'efficacia e la sicurezza clinica di Spevigo per via endovenosa nei pazienti adulti con riacutizzazioni di psoriasi pustolosa generalizzata (GPP) sono state valutate, indipendentemente dallo stato mutazionale di IL-36RN, in uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo (Effisayil 1). La diagnosi è stata posta in base ai criteri dell'European Rare And Severe Psoriasis Expert Network (ERASPEN).
Lo studio ha randomizzato pazienti con riacutizzazione di GPP di intensità da moderata a grave, definita come punteggio totale al Generalized Pustular Psoriasis Physician Global Assessment (GPPGA, scala da 0 [cute libera da lesioni] a 4 [lesioni gravi]) di almeno 3 (lesioni moderate), presenza di pustole fresche (nuova comparsa o peggioramento delle pustole) e un sottopunteggio GPPGA relativo alle pustole di almeno 2 (lesioni lievi). Inoltre, doveva essere interessato da eritemi e pustole almeno il 5% dell'area di superficie corporea (BSA, body surface area). Prima di ricevere il preparato, i pazienti hanno dovuto interrompere le terapie sistemiche e topiche per la GPP. Sono stati esclusi dallo studio i pazienti con riacutizzazione di GPP immediatamente pericolosa per la vita o con necessità di trattamento in terapia intensiva.
L'endpoint primario dello studio era la percentuale di pazienti con sottopunteggio GPPGA relativo alle pustole pari a 0 (assenza di pustole visibili) alla settimana 1 dopo il trattamento. Il principale endpoint secondario dello studio era la percentuale di pazienti con punteggio GPPGA totale di 0 o 1 (cute completamente o quasi completamente libera da lesioni) alla settimana 1.
Un totale di 53 pazienti adulti è stato randomizzato (2:1) al trattamento con una dose singola endovenosa di 900 mg di Spevigo (n = 35) o placebo (n = 18). I pazienti di entrambi i bracci di trattamento con persistenza dei sintomi di riacutizzazione alla settimana 1 potevano ricevere una dose singola endovenosa di 900 mg di Spevigo in aperto, con risultato che 12 pazienti (34%) nel braccio spesolimab hanno ricevuto una seconda dose di Spevigo e 15 pazienti (83%) nel braccio placebo hanno ricevuto una dose di Spevigo il giorno 8. Inoltre, 6 pazienti (4 nel braccio Spevigo; 2 nel braccio placebo) hanno ricevuto un trattamento per le riacutizzazioni con una dose singola di 900 mg di Spevigo per via endovenosa per una nuova riacutizzazione occorsa dopo il giorno 8.
La popolazione dello studio era composta per il 32% da uomini e per il 68% da donne. L'età media era di 43 anni (range: 21-69 anni); il 55% dei pazienti era di etnia asiatica, il 45% caucasica. La maggior parte dei pazienti inclusi nello studio presentava un sottopunteggio GPPGA relativo alle pustole pari a 3 (43%) o 4 (36%). I partecipanti allo studio presentavano un punteggio GPPGA totale di 3 (81%) o 4 (19%). Il 24,5% dei pazienti aveva ricevuto una precedente terapia biologica per la GPP.
Alla settimana 1, è stata osservata una differenza statisticamente significativa nella percentuale di pazienti che avevano raggiunto un sottopunteggio GPPGA relativo alle pustole di 0 (assenza di pustole visibili) e un punteggio GPPGA totale di 0 o 1 (cute completamente o quasi completamente libera da lesioni) nel gruppo Spevigo, rispetto al gruppo placebo (cfr. Tabella 1).
Tabella 1: sottopunteggio GPPGA relativo alle pustole e punteggio GPPGA totale alla settimana 1 (Effisayil 1, pazienti adulti con Spevigo per via endovenosa)
| Placebo | Spevigo 900 mg e.v. |
Numero di pazienti analizzati | 18 | 35 |
Pazienti con sottopunteggio GPPGA relativo alle pustole di 0, n (%) | 1 (5,6) | 19 (54,3) |
Differenza di rischio rispetto al placebo, % (IC 95%) | 48,7 (21,5; 67,2) |
Valore p* | 0,0004 |
Pazienti con punteggio GPPGA totale di 0 o 1, n (%) | 2 (11,1) | 15 (42,9) |
Differenza di rischio rispetto al placebo, % (IC 95%) | 31,7 (2,2; 52,7) |
Valore p* | 0,0118 |
GPPGA = Generalized Pustular Psoriasis Physician Global Assessment; e.v. = per via endovenosa
*Valore p unilaterale
Tra i pazienti randomizzati al trattamento con Spevigo per via endovenosa, l'11,4% (4/35) dei pazienti ha ottenuto la scomparsa delle pustole già un giorno dopo il trattamento (sottopunteggio GPPGA relativo alle pustole pari a 0). L'effetto di una o due somministrazioni di Spevigo sul sottopunteggio GPPGA relativo alle pustole e sul punteggio GPPGA totale è stato mantenuto fino alla settimana 12.
I risultati degli endpoint primari e secondari principali sono stati coerenti tra i vari sottogruppi, compresi sesso, età, appartenenza etnica, sottopunteggio GPPGA relativo alle pustole al basale, punteggio GPPGA totale al basale e stato mutazionale di IL-36RN, nonché indipendenti da qualsiasi trattamento GPP precedente alla randomizzazione, ma occorre tener conto del numero ridotto di pazienti.
Studio Effisayil 2 (1368.27) Spevigo per via sottocutanea in pazienti adulti e adolescenti di età pari o superiore a 12 anni e peso corporeo di almeno 40 kg
L'efficacia e la sicurezza di Spevigo per uso sottocutaneo in pazienti adulti e adolescenti di età pari o superiore a 12 anni e peso corporeo di almeno 40 kg con anamnesi di GPP in base ai criteri ERASPEN, indipendentemente dallo stato mutazionale di IL36RN e con almeno due riacutizzazioni di GPP da moderate a gravi in passato sono state valutate nell'ambito di uno studio randomizzato di fase II b, in doppio cieco, controllato con placebo (Effisayil 2). Sono stati randomizzati a un gruppo di trattamento i pazienti che allo screening e alla randomizzazione presentavano un punteggio GPPGA totale di 0 o 1. Prima o al momento della randomizzazione, i pazienti hanno dovuto interrompere la terapia sistemica e topica per la GPP. Questi pazienti dovevano aver avuto in passato una riacutizzazione durante il trattamento concomitante per la GPP oppure dopo una riduzione della dose o l'interruzione di questi trattamenti concomitanti. Sono stati esclusi dallo studio Effisayil 2 i pazienti con tumore manifesto fino a 5 anni prima dell'inizio dello studio (fatta eccezione per i carcinomi a cellule basali o squamose della cute o i carcinomi in situ della cervice uterina adeguatamente trattati) e insufficienza cardiaca congestizia.
L'endpoint primario dello studio era il tempo alla prima riacutizzazione di GPP fino alla settimana 48 (definita come sottopunteggio GPPGA relativo alle pustole > 2 e aumento del punteggio GPPGA totale ≥2 rispetto al basale). L'endpoint secondario principale dello studio era l'insorgenza di almeno una riacutizzazione di GPP fino alla settimana 48.
Un totale di 123 pazienti è stato randomizzato in rapporto 1:1:1:1 a ricevere uno dei quattro trattamenti sottocutanei (cfr. Tabella 2).
Tabella 2: braccio di trattamento nello studio Effisayil 2
| Dose di carico | Dosi successive |
Spevigo | 600 mg per via sottocutanea | 300 mg per via sottocutanea ogni 4 settimane |
Spevigo | 600 mg per via sottocutanea | 300 mg per via sottocutanea ogni 12 settimane |
Spevigo | 300 mg per via sottocutanea | 150 mg per via sottocutanea ogni 12 settimane |
Placebo | Trattamento sottocutaneo | Trattamento sottocutaneo ogni 4 settimane |
Nello studio Effisayil 2 sono state esaminate anche una dose di carico sottocutanea da 600 mg di Spevigo, seguita dalla somministrazione sottocutanea di 300 mg ogni 12 settimane e una dose di carico sottocutanea da 300 mg di Spevigo, seguita dalla somministrazione sottocutanea di 150 mg ogni 12 settimane, ma queste altre posologie sottocutanee non sono omologate. La posologia raccomandata di Spevigo per via sottocutanea per il trattamento della GPP in assenza di riacutizzazione è di una dose di carico sottocutanea da 600 mg seguita da 300 mg per via sottocutanea ogni 4 settimane (cfr. la rubrica «Posologia/impiego»).
La popolazione dello studio era composta per il 38,2% da uomini e per il 61,8% da donne. L'età media era di 40,4 anni (range: 14-75 anni), con 8 pazienti (6,5%) adolescenti (2 per braccio di trattamento di età compresa tra 14 e 17 anni); il 64,2% dei pazienti era di etnia asiatica e il 35,8% di etnia caucasica. I pazienti inclusi nello studio presentavano un sottopunteggio GPPGA relativo alle pustole di 1 (28,5%) o 0 (71,5%) e un punteggio GPPGA totale di 1 (86,2%) o 0 (13,8%). Al momento della randomizzazione, il 74,8% dei pazienti riceveva una terapia sistemica per la GPP, che è stata interrotta all'avvio del trattamento randomizzato dello studio.
I risultati riepilogati di seguito si riferiscono al regime posologico raccomandato, con una dose di carico sottocutanea da 600 mg seguita da 300 mg per via sottocutanea ogni 4 settimane (cfr. la rubrica «Posologia/impiego»).
I pazienti che nonostante la terapia profilattica manifestavano una riacutizzazione potevano ricevere fino a due dosi endovenose da 900 mg di Spevigo in aperto (cfr. la rubrica «Posologia/impiego»). Nel braccio di trattamento con Spevigo alla dose omologata di una dose di carico sottocutanea da 600 mg seguita da 300 mg per via sottocutanea, 2 pazienti (6,7%) hanno ricevuto un trattamento endovenoso per le riacutizzazioni, contro 15 pazienti (48,4%) del braccio placebo. Nella fascia di età compresa tra 12 e 17 anni non sono disponibili dati relativi al trattamento endovenoso per le riacutizzazioni di GPP che soddisfino i criteri fissati nel protocollo dello studio (cfr. «Indicazioni/possibilità d'impiego»).
Il trattamento con la dose raccomandata di Spevigo ha determinato un miglioramento statisticamente significativo rispetto al placebo in termini di endpoint primario e di endpoint secondario principale (cfr. Tabella 3).
Tabella 3: tempo alla prima riacutizzazione di GPP e all'insorgenza di almeno una riacutizzazione di GPP fino alla settimana 48 (Effisayil 2)
| Placebo | Dose sottocutanea raccomandata di Spevigo |
Numero di pazienti analizzati, N | 31 | 30 |
Pazienti con riacutizzazioni di GPP, N (%)* | 16 (51,6) | 3 (10,0) |
Hazard ratio (HR)** per il tempo alla prima riacutizzazione vs placebo (IC 95%) | 0,157 (0,046, 0,541) |
Valore p*** | 0,0005 |
Differenza di rischio per l'insorgenza di riacutizzazione di GPP vs placebo (IC 95%) | -39,0% (-62,1, -15,9) |
Valore p**** | 0,0013 |
* Il ricorso al trattamento endovenoso con Spevigo o alla terapia standard prescritta dallo sperimentatore per il trattamento del peggioramento della GPP era considerato come insorgenza di una riacutizzazione di GPP.
** Modello di regressione di Cox stratificato per l'uso di medicamenti sistemici per la GPP alla randomizzazione
*** Test log-rank stratificato per l'uso di medicamenti sistemici per la GPP alla randomizzazione, valore p unilaterale
**** Test Cochran-Mantel-Haenszel con imputazione multipla, stratificato per l'uso di medicamenti sistemici per la GPP alla randomizzazione, valore p unilaterale
L'efficacia della dose sottocutanea raccomandata di Spevigo rispetto al placebo è stata osservata poco dopo la randomizzazione e si è mantenuta fino alla settimana 48 (cfr. Figura 1).
Figura 1: tempo alla prima riacutizzazione di GPP fino alla settimana 48 (Effisayil 2) negli adulti e negli adolescenti di età pari o superiore a 12 anni e peso corporeo di almeno 40 kg

I risultati degli endpoint primario e secondario principale sono stati generalmente coerenti in tutti i sottogruppi, inclusi sesso, età, appartenenza etnica, indice di massa corporea, peso corporeo, stato mutazionale di IL36RN, psoriasi a placche concomitante, punteggio GPPGA totale al basale e indipendentemente dal trattamento sistemico per la GPP al momento della randomizzazione.
Farmacocinetica
Assorbimento
È stato sviluppato un modello di farmacocinetica di popolazione basato sui dati raccolti da soggetti sani, pazienti con GPP e pazienti con altre patologie. Dopo una dose singola endovenosa da 900 mg, l'AUC0-∞ (IC 95%) e la Cmax (IC 95%) stimate in un paziente GPP ADA-negativo tipico con il modello PK di popolazione erano pari rispettivamente a 4750 (4510, 4970) μg*giorno/ml e a 238 (218, 256) μg/ml. Dopo una dose di carico sottocutanea da 600 mg di spesolimab seguita da 300 mg di spesolimab per via sottocutanea ogni 4 settimane, la concentrazione minima media allo stato stazionario era compresa tra 33,4 µg/ml e 42,3 µg/ml.
Dopo la somministrazione sottocutanea di una dose singola di spesolimab in volontari sani, le concentrazioni plasmatiche di picco sono state raggiunte tra 5,5 e 7,0 giorni dopo la somministrazione. Dopo la somministrazione sottocutanea nell'addome, la biodisponibilità assoluta era leggermente superiore a dosi più elevate, con valori stimati di 58%, 65% e 72% rispettivamente per 150 mg, 300 mg e 600 mg. Sulla base di dati limitati, la biodisponibilità assoluta dopo una dose sottocutanea da 300 mg di spesolimab nella coscia era pari all'85% circa.
Distribuzione
In base all'analisi farmacocinetica di popolazione, il volume di distribuzione tipico allo stato stazionario era di 6,4 litri.
Metabolismo
Il metabolismo di spesolimab non è stato esaminato. Si ritiene che spesolimab, come anticorpo IgG1 monoclonale umanizzato, sia degradato in piccoli peptidi e aminoacidi attraverso le vie cataboliche, in modo simile alle IgG endogene.
Eliminazione
In base al modello farmacocinetico di popolazione, nell'intervallo di dosi lineari (0,3-20 mg/kg) la clearance di spesolimab (IC 95%) in un paziente GPP ADA-negativo tipico di 70 kg di peso era di 0,184 (0,175; 0,194) l/giorno. L'emivita terminale era di 25,5 (24,4; 26,3) giorni. La media geometrica clearance di spesolimab era quasi raddoppiata nei pazienti con titoli ADA superiori a 4000 (cfr. «Immunogenicità»).
Linearità/non linearità
Spesolimab somministrato per via endovenosa ha presentato una farmacocinetica lineare, con un aumento dose-dipendente dell'esposizione negli intervalli di dosi singole comprese tra 0,3 e 20 mg/kg. In questo intervallo di dosi, sia la clearance (Cl) sia l'emivita terminale erano indipendenti dalla dose. Dopo la somministrazione di una dose singola sottocutanea, l'esposizione a spesolimab è aumentata in modo poco più che proporzionale alla dose nell'intervallo di dosi compreso tra 150 mg e 600 mg a causa di un lieve incremento della biodisponibilità a dosi più elevate.
Cinetica di gruppi di pazienti speciali
Disturbi della funzionalità epatica e disfunzioni renali
In quanto anticorpo monoclonale, non si ritiene che lo spesolimab sia eliminato per via epatica o renale. Non sono stati effettuati studi formali sull'effetto dei disturbi della funzionalità epatica o renale sulla farmacocinetica di spesolimab.
L'analisi farmacocinetica di popolazione non ha individuato alcun effetto sull'esposizione sistemica a spesolimab in presenza di disturbi lievi della funzionalità epatica o renale.
Peso corporeo
La clearance di spesolimab è aumentata in modo meno che proporzionale rispetto al peso corporeo, per cui una variazione del peso corporeo del -/+ 50% ha comportato una variazione della clearance compresa tra -45% e 41%. La rilevanza clinica dell'effetto del peso corporeo sulle concentrazioni plasmatiche di spesolimab non è nota.
Pazienti anziani/sesso/appartenenza etnica
Sulla base delle analisi farmacocinetiche di popolazione, l'età (range: 18-76 anni), il sesso (47% maschile, 53% femminile) e l'appartenenza etnica (71% caucasica, 24% asiatica) non hanno alcun effetto sulla farmacocinetica dello spesolimab.
Bambini e adolescenti
La farmacocinetica di spesolimab non è stata ancora esaminata nei bambini di età inferiore a 12 anni.
La farmacocinetica plasmatica di spesolimab osservata negli adolescenti (età: 14-17 anno; peso corporeo: 44,0-90,8 kg) dopo la somministrazione sottocutanea è risultata coerente con la farmacocinetica plasmatica osservata negli adulti.
Dati preclinici
I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l'essere umano.
Sono stati effettuati studi di tossicologia per somministrazione ripetuta nel topo con un anticorpo monoclonale anti-IL-36R murino-specifico surrogato utilizzando iniezioni endovenose bisettimanali per 26 settimane a una dose (50 mg/kg) 5 volte superiore a quella che si era dimostrata protettiva in un modello sperimentale di infiammazione intestinale nel topo. A questa dose, non sono state registrate variazioni indesiderate nel peso corporeo o nell'assunzione di cibo né osservazioni cliniche. Non sono stati osservati effetti indesiderati sui parametri di patologia clinica, tra cui ematologia, immunofenotipizzazione, chimica clinica e istopatologia, incluso il tessuto linfoide.
La specificità del legame di spesolimab ai tessuti umani è stata valutata in uno studio di reattività crociata tissutale. Non è stato osservato alcun legame tissutale inatteso.
Genotossicità
Non sono stati effettuati studi di genotossicità con spesolimab.
Cancerogenicità
Non sono stati effettuati studi di cancerogenicità con spesolimab.
Tossicità per la riproduzione
Studi preclinici effettuati nel topo con un anticorpo surrogato diretto contro il recettore IL-36R murino con la somministrazione di dosi endovenose fino a 50 mg/kg due volte alla settimana non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla gravidanza, sullo sviluppo embriofetale o sulla fertilità.
Altre indicazioni
Incompatibilità
Spevigo non deve essere somministrato in combinazione con altri medicamenti.
Stabilità
Il medicamento non deve essere utilizzato oltre la data indicata con «EXP» sul contenitore.
Stabilità dopo apertura di Spevigo, concentrato per soluzione per infusione
Per ragioni microbiologiche, il medicamento deve essere diluito e somministrato subito dopo l'apertura.
Stabilità dopo la diluizione di Spevigo, concentrato per soluzione per infusione
La stabilità chimica e fisica della soluzione diluita è stata dimostrata per 24 ore a una temperatura 2-30 °C, seguite da una durata di infusione di 3 ore.
Per ragioni microbiologiche, la soluzione per infusione diluita deve essere utilizzata immediatamente. Qualora ciò non sia possibile, le condizioni di conservazione durante l'uso sono di responsabilità dell'utilizzatore e generalmente non devono superare le 24 ore a una temperatura di 2-8 °C, a meno che la diluizione non sia avvenuta in condizioni asettiche controllate e validate. Nel periodo compreso tra la preparazione e l'inizio della somministrazione, la soluzione per infusione deve essere protetta dalla luce, nel rispetto delle procedure standard locali.
Indicazioni particolari concernenti l'immagazzinamento
Conservare il contenitore nella confezione originale per proteggere il contenuto dalla luce.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Soluzione iniettabile in siringa preriempita
Conservare in frigorifero (2-8 °C).
Non congelare. La siringa preriempita di Spevigo non deve essere utilizzata qualora sia stata congelata, anche se è stata scongelata.
Prima dell'uso, la siringa preriempita di Spevigo può essere tenuta per una sola volta a temperatura ambiente (massimo 25 °C) fino a 14 giorni, se conservata nella confezione originale al riparo dalla luce. La siringa preriempita di Spevigo deve essere eliminata se è stata tenuta a temperature fino a 25 °C per più di 14 giorni.
Concentrato per soluzione per infusione
Conservare in frigorifero (2-8 °C).
Non congelare.
Prima dell'uso, il flaconcino chiuso può essere conservato fino a 24 ore a temperatura ambiente (massimo 30 °C), se conservato nella confezione originale al riparo dalla luce.
Indicazioni per la manipolazione
Soluzione iniettabile in siringa preriempita
Le siringhe preriempite devono essere prelevate dal frigorifero ed estratte dalla scatola 15-30 minuti prima dell'iniezione affinché raggiungano la temperatura ambiente (fino a 25 °C). Non esporre le siringhe preriempite alla luce solare diretta.
Per la dose completa da 300 mg, è necessario iniettare due siringhe preriempite.
Prima dell'uso, si raccomanda di ispezionare visivamente ciascuna siringa preriempita. La soluzione deve essere da limpida a leggermente opalescente, da incolore a leggermente giallo-brunastra. La soluzione può contenere qualche particella correlata al prodotto, da traslucida a bianca. Spevigo non deve essere usato se la soluzione è torbida, presenta alterazioni di colore o contiene particelle di grandi dimensioni.
Non usare se le siringhe preriempite sono cadute o appaiono danneggiate.
Non rimuovere il cappuccio fino al momento dell'iniezione.
Il foglietto illustrativo contiene istruzioni dettagliate sull'uso.
Ogni siringa preriempita è solo monouso.
Concentrato per soluzione per infusione
Il flaconcino deve essere ispezionato visivamente prima dell'uso. Spevigo è una soluzione da incolore a leggermente giallo-brunastra, da limpida a leggermente opalescente. Se la soluzione appare torbida, presenta alterazioni di colore o contiene particelle di grandi dimensioni o colorate, il flaconcino deve essere eliminato.
Spevigo è solo monouso e non contiene conservanti. La soluzione per infusione deve essere preparata utilizzando una tecnica asettica. Prelevare ed eliminare 15 ml di soluzione sterile di sodio cloruro allo 0,9% da un contenitore da 100 ml e sostituirli lentamente con 15 ml di Spevigo (due flaconcini da 450 mg/7,5 ml ciascuno). Miscelare delicatamente prima dell'uso. La soluzione per infusione diluita di Spevigo deve essere utilizzata immediatamente.
Spevigo non deve essere somministrato in combinazione con altri medicamenti. Per la somministrazione di Spevigo può essere utilizzata una linea di infusione endovenosa già presente. La linea di infusione deve essere lavata con soluzione sterile di sodio cloruro allo 0,9% prima e al termine dell'infusione. Non devono essere somministrate altre infusioni in parallelo utilizzando lo stesso accesso venoso.
Finora non sono state osservate incompatibilità di Spevigo con set per infusione in polivinilcloruro (PVC), polietilene (PE), polipropilene (PP), polibutadiene e poliuretano (PUR) e filtri in linea a membrane in polietersulfone (PES, a carica neutra e positiva) e poliammide (PA) a carica positiva.
Numero dell'omologazione
68625, 69579 (Swissmedic)
Confezioni
Confezioni da 2 siringhe preriempite (da 150 mg di spesolimab in 1 ml ciascuna) [B]
Confezioni da 2 flaconcini (da 450 mg di spesolimab in 7,5 ml ciascuno) [A]
Titolare dell’omologazione
Boehringer Ingelheim (Schweiz) GmbH, Basilea
Stato dell'informazione
Febbraio 2025