Informazione professionale

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â–¼ Questo medicamento è soggetto a monitoraggio addizionale. Ciò consente una rapida identificazione delle nuove conoscenze in materia di sicurezza. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare un nuovo o serio effetto collaterale sospetto. Per le indicazioni sulla notifica degli effetti collaterali, cfr. la rubrica «Effetti indesiderati».

ELAHERE

AbbVie AG

Composizione

Principi attivi

Mirvetuximab soravtansine (prodotto in cellule ovariche di criceto cinese [CHO] mediante la tecnologia del DNA ricombinante).

Sostanze ausiliarie

Acido acetico 99 %, polisorbato 20, sodio acetato (corrisponde a 2,94 mg di sodio per flaconcino), saccarosio, acqua per preparazioni iniettabili.

Forma farmaceutica e quantità di principio attivo per unità

Concentrato per soluzione per infusione

Un flaconcino contiene 100 mg di mirvetuximab soravtansine in 20 mL (5 mg/ml).

Soluzione incolore, da limpida a leggermente opalescente.

Indicazioni/Possibilità d'impiego

ELAHERE in monoterapia è indicato per il trattamento di pazienti adulte con carcinoma epiteliale dell'ovaio, carcinoma della tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primitivo, positivo al recettore alfa dei folati (FRα), platino-resistente, sieroso di alto grado, che hanno ricevuto da uno a tre precedenti regimi di trattamento sistemico (vedere rubrica «Posologia/impiego», rubrica «Proprietà/effetti – Efficacia clinica»).

Posologia/Impiego

Il trattamento con ELAHERE deve essere iniziato e supervisionato da un medico esperto nell'uso di medicamenti antitumorali.

Per garantire la tracciabilità dei medicamenti biotecnologici, si raccomanda di prendere nota del nome commerciale e del numero di lotto in occasione di ogni trattamento.

Selezione delle pazienti

Le pazienti eleggibili devono avere uno stato tumorale di FRα definito come ≥ 75 % di cellule tumorali vitali che mostrano una colorazione di membrana moderata (2+) e/o intensa (3+) mediante immunoistochimica (immunohistochemistry, ICH), valutata mediante un dispositivo medico diagnostico in vitro (IVD) dotato di marcatura CE con corrispondente destinazione d'uso. Se non è disponibile un IVD dotato di marcatura CE, deve essere usato un test alternativo validato.

Posologia

La dose raccomandata di ELAHERE è 6 mg/kg di peso corporeo ideale adattato (adjusted ideal body weight, AIBW), somministrata una volta ogni 3 settimane (ciclo di 21 giorni) come infusione endovenosa, fino alla progressione della malattia o alla comparsa di tossicità inaccettabile. La dose basata sull'AIBW riduce la variabilità dell'esposizione per le pazienti sottopeso o sovrappeso.

La dose totale di ELAHERE è calcolata in base all'AIBW di ciascuna paziente, mediante la formula seguente:

AIBW = peso corporeo ideale (IBW [kg]) + 0,4*(peso effettivo [kg] – IBW)

IBW per la donna [kg] = 0,9*altezza [cm] – 92

Per una paziente di 165 cm di altezza e 80 kg di peso:

Calcolare innanzitutto l'IBW:

IBW = 0,9 * 165 – 92 = 56,5 kg

Calcolare poi l'AIBW:

AIBW = 56,5 + 0,4 * (80 – 56,5) = 65,9 kg

 

Premedicazione

Premedicazione per reazioni correlate a infusione (infusion-related reactions, IRR), nausea e vomito

Prima di ogni infusione di ELAHERE, somministrare la premedicazione indicata nella tabella 1 al fine di ridurre l'incidenza e la severità di IRR, nausea e vomito.

Tabella 1: Premedicazione prima di ogni infusione di ELAHERE

Premedicazione

Via di somministrazione

Esempi (o equivalente)

Tempo di somministrazione prima dell'infusione di ELAHERE

Corticosteroide

endovenosa

desametasone 10 mg

almeno 30 minuti prima

Antistaminico

orale o endovenosa

difenidramina da 25 mg a 50 mg

Antipiretico

orale o endovenosa

paracetamolo da 325 mg a 650 mg

Antiemetico

orale o endovenosa

antagonista del recettore della serotonina 5-idrossitriptamina o alternative appropriate

prima di ogni dose e dopo la somministrazione di altra premedicazione

 

Per le pazienti che manifestano nausea e/o vomito, la somministrazione di antiemetici supplementari può essere considerata successivamente, se necessario.

Per le pazienti che manifestano un'IRR di grado ≥2, deve essere considerata una premedicazione supplementare con desametasone 8 mg due volte al giorno (BID) (o equivalente) il giorno prima della somministrazione di ELAHERE.

Esame oftalmologico e premedicazione

Esame oftalmologico

Un esame oftalmologico comprendente acuità visiva ed esame con lampada a fessura deve essere effettuato prima di iniziare il trattamento con ELAHERE e, se una paziente sviluppa qualsiasi nuovo sintomo oculare o presenta un peggioramento dei sintomi oculari, prima della dose successiva. Le pazienti che manifestano effetti collaterali oculari devono sottoporsi a un esame oftalmologico completo alla comparsa dei sintomi e poi almeno ogni secondo cicloe come clinicamente indicato, fino a quando gli effetti collaterali non si sono attenuati, si sono stabilizzati o sono tornati ai valori basali.

Steroidi oftalmici per uso topico

L'uso di steroidi topici oftalmici è raccomandato, a meno che l'oculista della paziente non stabilisca che i rischi siano superiori ai benefici di tale terapia. La prescrizione iniziale e quelle successive di steroidi topici devono essere effettuate solo dopo un esame alla lampada a fessura. A partire dal giorno prima di ogni infusione fino al giorno 4, somministrare una goccia di steroidi topici oftalmici in ciascun occhio 6 volte al giorno. Successivamente, nei giorni 5 - 8 di ogni ciclo di trattamento con ELAHERE, somministrare una goccia in ciascun occhio 4 volte al giorno (vedere la rubrica «Avvertenze e misure precauzionali»).

Gocce oculari lubrificanti

Durante il trattamento con ELAHERE, si raccomanda di utilizzare gocce oculari lubrificanti almeno quattro volte al giorno e secondo necessità. Le pazienti devono essere instruite a usare gocce oculari lubrificanti e ad attendere almeno 10 minuti dopo la somministrazione di uno steroide per uso topico oftalmico, prima di usare gocce oculari lubrificanti (vedere la rubrica «Avvertenze e misure precauzionali»).

Aggiustamento della dose

Prima dell'inizio di ogni ciclo, la paziente deve essere avvisata di riferire al medico curante o a un soggetto qualificato l'insorgenza di qualsiasi nuovo sintomo o il peggioramento di sintomi esistenti.

La tabella 2 e la tabella 3 riportano le riduzioni e le modifiche della dose in caso di effetti collaterali. Lo schema di somministrazione deve essere mantenuto a un intervallo di 3 settimane tra le dosi.

Tabella 2: Schema di riduzione della dose

 

Livelli di dose di ELAHERE

Dose iniziale

6 mg/kg di AIBW

Prima riduzione della dose

5 mg/kg di AIBW

Seconda riduzione della dose

4 mg/kg di AIBW*

 

* Interrompere definitivamente nelle pazienti che non riescono a tollerare 4 mg/kg di AIBW.

Tabella 3: Aggiustamento della dose a causa di effetti collaterali

Effetti collaterali

Severità della effetti collaterali *

Aggiustamento della dose

Cheratite/cheratopatia

(vedere rubriche «Avvertenze e misure precauzionali» e «Effetti indesiderati»).

Cheratite/cheratopatia superficiale non confluente

Monitorare.

Cheratite/cheratopatia superficiale confluente, difetto epiteliale della cornea o perdita di 3 o più linee della acuità visiva migliore corretta

Sospendere la dose fino al miglioramento a cheratite/cheratopatia superficiale non confluente o superiore o alla risoluzione, poi mantenere lo stesso livello di dose. Considerare una riduzione della dose per le pazienti con cheratite/cheratopatia confluente ricorrente nonostante la migliore terapia di supporto o nelle pazienti con tossicità oculare di durata superiore a 14 giorni.

Ulcera corneale o opacità dello stroma o acuità visiva a distanza migliore corretta di 6/60 o peggiore

Sospendere la dose fino al miglioramento a cheratite/cheratopatia superficiale non confluente o migliore o alla risoluzione, poi ridurre di un livello di dose.

Perforazione della cornea

Interrompere definitivamente.

Uveite

(vedere rubriche «Avvertenze e misure precauzionali» e «Effetti indesiderati»).

Grado 1 / cellule isolate nella camera anteriore

Monitorare.

Grado 2 / cellule o flare nella camera anteriore

Sospendere la dose fino a grado 1 o inferiore, poi mantenere lo stesso livello di dose.

Grado 3 / cellule o flare nella camera anteriore

Sospendere la dose fino a grado 1 o inferiore, poi ridurre di un livello di dose.

Grado 4 / ipopion

Interrompere definitivamente.

Polmonite

(vedere rubriche «Avvertenze e misure precauzionali» e «Effetti indesiderati»).

Grado 1

Monitorare.

Grado 2

Sospendere la dose fino a grado 1 o inferiore, poi mantenere lo stesso livello di dose o considerare una riduzione della dose in caso di recidiva, durata superiore a 28 giorni o a discrezione del medico.

Grado 3 o 4

Interrompere definitivamente

Neuropatia periferica

(vedere rubriche «Avvertenze e misure precauzionali» e «Effetti indesiderati»).

Grado 2

Sospendere la dose fino a grado 1 o inferiore, poi ridurre di un livello di dose.

Grado 3 o 4

Interrompere definitivamente.

Reazioni correlate a infusione/ipersensibilità

(vedere rubriche «Avvertenze e misure precauzionali» e «Effetti indesiderati»).

Grado 1

Mantenere la velocità di infusione.

Grado 2

·Sospendere l'infusione e somministrare un trattamento di supporto.

·Dopo la risoluzione dei sintomi, riprendere l'infusione al 50 % della velocità precedente e, se non compaiono ulteriori sintomi, aumentare la velocità come appropriato fino al completamento dell'infusione.

·Somministrare una premedicazione supplementare con desametasone 8 mg per via orale BID il giorno prima dell'infusione (o equivalente locale) per i cicli futuri.

Grado 3 o 4

·Interrompere immediatamente l'infusione e somministrare un trattamento di supporto.

·Avvisare la paziente di richiedere un trattamento di emergenza e informare immediatamente il proprio operatore sanitario se sintomi correlati all'infusione si ripresentano dopo la dimissione dal reparto infusionale.

·Interrompere definitivamente.

Ematologiche

(vedere rubrica «Effetti indesiderati»).

Grado 3 o 4

Sospendere la dose fino a grado 1 o inferiore, poi riprendere a un livello di dose inferiore.

Altri effetti collaterali

(vedere rubrica «Effetti indesiderati»).

Grado 3

Sospendere la dose fino a grado 1 o inferiore, poi riprendere a un livello di dose inferiore.

Grado 4

Interrompere definitivamente.

 

*: Se non diversamente specificato, Criteri comuni di terminologia per gli effetti collaterali del National Cancer Institute (NCI CTCAE) versione 5.0

Popolazioni speciali

Popolazione pediatrica

ELAHERE non è omologato per l'uso nella popolazione pediatrica.

Pazienti anziani

Il 44 % delle 682 pazienti con carcinoma ovarico epiteliale trattate in tutti gli studi con ELAHERE aveva almeno 65 anni d'età. Non è richiesto un aggiustamento della dose di ELAHERE nelle pazienti di età ≥ 65 anni (vedere rubrica «Farmacocinetica»).

Pazienti con disturbi della funzionalità renale

Non è richiesto un aggiustamento della dose di ELAHERE per le pazienti con disturbi della funzionalità renale da lieve a moderata (clearance della creatinina [CLcr] da 30 a < 90 mL/min). ELAHERE non è stato valutato nelle pazienti con disturbi della funzionalità renale severa (CLcr da 15 a < 30 mL/min) o nefropatia allo stadio terminale e non è possibile determinare la potenziale necessità di un aggiustamento della dose in queste pazienti (vedere rubrica «Farmacocinetica»).

Pazienti con disturbi della funzionalità epatica

Non è richiesto un aggiustamento della dose per le pazienti con disturbi della funzionalità epatica lieve (bilirubina totale ≤ limite superiore della norma [ULN] e aspartato aminotransferasi [AST] > ULN o bilirubina totale da > 1 a 1,5 volte l'ULN e qualsiasi livello di AST) (vedere rubrica «Farmacocinetica»).

ELAHERE deve essere evitato nelle pazienti con disturbi della funzionalità epatica da moderata a severa (bilirubina totale > 1,5 volte l'ULN con qualsiasi livello di AST).

Modo di somministrazione

ELAHERE deve essere somministrato per infusione endovenosa a una velocità di 1 mg/min. Se ben tollerata dopo 30 minuti, la velocità di infusione può essere aumentata a 3 mg/min. Se ben tollerata dopo 30 minuti a 3 mg/min, la velocità di infusione può essere aumentata a 5 mg/min.

ELAHERE non deve essere miscelato con altri medicamenti. Per istruzioni su come ricostituire il medicamento prima dell'uso, vedere sezione «Preparazione» e «Diluizione».

Controindicazioni

Ipersensibilità verso il principio attivo o una delle sostanze ausiliarie.

Avvertenze e misure precauzionali

Patologie oculari

Mirvetuximab soravtansine può causare effetti collaterali oculari severe, inclusi compromissione della visione (prevalentemente visione annebbiata), cheratopatia (disturbi corneali), occhio secco, fotofobia e dolore oculare (vedere rubriche «Effetti sulla capacità di condurre veicoli e sull'impiego di macchine» e «Effetti indesiderati»).

Prima di iniziare il trattamento con mirvetuximab soravtansine, le pazienti devono essere inviate a un oftalmologo per un esame oftalmologico.

Prima dell'inizio di ogni ciclo, la paziente deve essere avvisata di riferire al medico curante o a un soggetto qualificato l'insorgenza di qualsiasi nuovo sintomo oculare o il peggioramento di sintomi oculari esistenti.

Se si sviluppano sintomi oculari, deve essere effettuato un esame oftalmologico, il referto oftalmologico della paziente deve essere rivisto e la dose di mirvetuximab soravtansine può essere modificata in base alla severità dei risultati (vedere rubrica «Posologia/impiego»).

Si raccomanda di utilizzare una premedicazione con gocce oculari lubrificanti e steroidi topici oftalmici durante il trattamento con mirvetuximab soravtansine (vedere rubrica «Posologia/impiego»).

Il medico deve monitorare le pazienti per rilevare eventuale tossicità oculare e sospendere, ridurre o interrompere definitivamente mirvetuximab soravtansine in base alla severità e alla persistenza dei effetti collaterali oculari (vedere rubrica «Posologia/impiego»).

Le pazienti devono essere avvisate di evitare l'uso di lenti a contatto durante il trattamento con mirvetuximab soravtansine, se non diversamente indicato da un operatore sanitario.

Polmonite

Malattia polmonare interstiziale (interstitial lung disease, ILD) severa, potenzialmente fatale o fatale, inclusa la polmonite, può verificarsi nelle pazienti trattate con mirvetuximab soravtansine (vedere rubrica «Effetti indesiderati»).

Le pazienti devono essere monitorate per rilevare segni e sintomi polmonari di polmonite, che possono comprendere ipossia, tosse, dispnea o infiltrati interstiziali agli esami radiologici. Le cause infettive, neoplastiche e di altra natura di tali sintomi devono essere escluse mediante esami diagnostici appropriati.

Il trattamento con mirvetuximab soravtansine deve essere sospeso nelle pazienti che sviluppano polmonite di grado 2 persistente o ricorrente fino alla risoluzione dei sintomi a grado ≤1 e deve essere considerata una riduzione della dose. Mirvetuximab soravtansine deve essere interrotto definitivamente in tutte le pazienti con polmonite di grado 3 o 4 (vedere rubrica «Posologia/impiego»). Le pazienti asintomatiche possono continuare la somministrazione di mirvetuximab soravtansine con un attento monitoraggio.

Neuropatia periferica

Neuropatia periferica si è verificata con mirvetuximab soravtansine, incluse reazioni di grado ≥3 (vedere rubrica «Effetti indesiderati»)

Le pazienti devono essere monitorate per rilevare segni e sintomi di neuropatia, quali parestesia, formicolio o sensazione di bruciore, dolore neuropatico, debolezza muscolare o disestesia. Per le pazienti che manifestano nuova insorgenza o peggioramento di neuropatia periferica, la dose di mirvetuximab soravtansine deve essere sospesa, ridotta o definitamente interrotta sulla base della severità della neuropatia periferica (vedere rubrica «Posologia/impiego»).

Tossicità embriofetale

In base al suo meccanismo d'azione, mirvetuximab soravtansine può causare danno embriofetale se somministrato a una paziente in gravidanza, perché contiene un composto genotossico (DM4) e ha un effetto sulle cellule in divisione attiva.

Le pazienti in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con mirvetuximab soravtansine e per 7 mesi dopo l'ultima dose (vedere rubrica «Gravidanza, allattamento»).

Eccipienti con effetti noti

Questo medicamento contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per flaconcino, ossia è pressoché «privo di sodio».

Interazioni

Non sono stati effettuati studi clinici d'interazione farmacologica con ELAHERE.

DM4 è un substrato del CYP3A4. L'uso concomitante di ELAHERE con inibitori forti del CYP3A4 può aumentare l'esposizione a DM4 non coniugato (vedere rubrica «Farmacocinetica»), con possibile aumento del rischio di effetti collaterali a ELAHERE (vedere rubrica «Effetti indesiderati»). Se l'uso concomitante con inibitori forti del CYP3A4 (ad esempio, ceritinib, claritromicina, cobicistat, idelalisib, itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, ritonavir, voriconazolo) non può essere evitato, le pazienti devono essere attentamente monitorate per rilevare possibili effetti collaterali. Gli induttori forti del CYP3A4 (ad es. fenitoina, rifampicina, carbamazepina) possono ridurre l'esposizione a DM4 non coniugato.

Studi di interazioni farmacologiche

Studi in vitro

Enzimi del citocromo P450 (CYP)

Il DM4 non coniugato è un inibitore del CYP3A4 tempo-dipendente. DM4 non coniugato ed S-metil-DM4 non sono inibitori diretti di CYP1A2, CYP2B6, CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6 e CYP3A. DM4 ed S-metil-DM4 non sono induttori di CYP1A2, CYP2B6 e CYP3A4.

Sistemi di trasporto

DM4 non coniugato ed S-metil-DM4 sono substrati, ma non inibitori, della P-gp.

Gravidanza, allattamento

Donne in età fertile/contraccezione

Nelle donne in età fertile, controllare lo stato di gravidanza prima di iniziare il trattamento con mirvetuximab soravtansine. Durante il trattamento con mirvetuximab soravtansine e nei 7 mesi successivi all'ultima somministrazione di mirvetuximab soravtansine, dovrà essere utilizzato un metodo contraccettivo affidabile.

Gravidanza

In base al suo meccanismo d'azione, mirvetuximab soravtansine può causare danno embriofetale se somministrato a donne in gravidanza, perché contiene un composto genotossico (DM4) e ha un effetto sulle cellule in divisione attiva (vedere sezione «Meccanismo d'azione» e rubrica «Dati preclinici di sicurezza»). È noto che l'immunoglobulina G (IgG) umana attraversa la barriera placentare; pertanto, mirvetuximab soravtansine può essere trasmesso dalle donne in gravidanza al feto in via di sviluppo. Non sono disponibili dati negli esseri umani riguardo l'uso di mirvetuximab soravtansine in donne in gravidanza, per determinare un rischio associato al medicamento. Non sono stati effettuati studi di tossicità riproduttiva nè dello sviluppo sugli animali con mirvetuximab soravtansine.

La somministrazione di ELAHERE in pazienti in gravidanza non è raccomandata e le pazienti devono essere informate dei potenziali rischi per il feto se iniziano o desiderano iniziare una gravidanza. Le pazienti che restano incinta devono contattare immediatamente il medico. Se una paziente resta incinta durante il trattamento con ELAHERE o nei 7 mesi successivi all'ultima dose, è raccomandato un attento monitoraggio.

Allattamento

Non è noto se mirvetuximab soravtansine/ o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno. Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso poiché è noto che l'immunoglobulina G (IgG) umana è escreta nel latte materno. ELAHERE non deve essere usato durante l'allattamento, che può essere intrapreso dopo almeno 1 mese dall'ultima dose.

Fertilità

Non sono stati effettuati studi di fertilità con mirvetuximab soravtansine o DM4. Non ci sono dati sull'effetto di ELAHERE sulla fertilità negli esseri umani. Tuttavia, poiché il meccanismo d'azione di ELAHERE determina l'alterazione dei microtubuli e la morte delle cellule in rapida divisione, esiste il rischio di effetti potenziali sulla fertilità correlati al medicamento.

Effetti sulla capacità di condurre veicoli e sull'impiego di macchine

ELAHERE altera moderatamente la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Se le pazienti manifestano disturbi visivi, neuropatia periferica, stanchezza/affaticamento o capogiro durante il trattamento con mirvetuximab soravtansine, devono essere avvisate di non guidare veicoli e non usare macchinari fino alla conferma della completa risoluzione dei sintomi.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza

Le frequenze degli effetti collaterali si basano sui dati aggregati di 4 studi clinici, che comprendevano 682 pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovaio, carcinoma della tuba di Falloppio o carcinoma peritoneale primitivo (collettivamente denominato carcinoma epiteliale dell'ovaio) in trattamento con mirvetuximab soravtansine 6 mg/kg di AIBW somministrato una volta ogni 3 settimane. La durata mediana del trattamento con mirvetuximab soravtansine è stata di 19,1 settimane (intervallo: da 3 a 132 settimane).

Gli effetti collaterali più comuni con mirvetuximab soravtansine sono stati visione annebbiata (43 %), nausea (41 %), diarrea (39 %), stanchezza/affaticamento (35 %), dolore addominale (30 %), cheratopatia (29 %), occhio secco (27 %), stipsi (26 %), vomito (23 %), riduzione dell'appetito (22 %), neuropatia periferica (20 %), cefalea (19 %), astenia (18 %), AST aumentata (16 %) e artralgia (16 %).

Gli effetti collaterali gravi più comunemente segnalate sono stati polmonite (4 %), ostruzione dell'intestino tenue (3 %), ostruzione intestinale (3 %), versamento della pleura (2 %), dolore addominale (2 %), disidratazione (1 %), stipsi (1 %), nausea (1 %), ascite (1 %) e trombocitopenia (< 1 %).

Gli effetti collaterali che hanno più comunemente determinato una riduzione o un rinvio della dose sono stati visione annebbiata (17 %), cheratopatia (10 %), occhio secco (5 %), neutropenia (5 %), cheratite (4 %), cataratta (3 %), acuità visiva ridotta (3 %), trombocitopenia (3 %), neuropatia periferica (3 %) e polmonite (3 %).

L'interruzione definitiva a causa di effetti collaterali si è verificata nel 12 % delle pazienti trattate con mirvetuximab soravtansine; le reazioni più comuni includevano patologie gastrointestinali (4 %), patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche (3 %), patologie del sistema emolinfopoietico (1 %), patologie del sistema nervoso (1 %) e patologie dell'occhio (1 %).

Elenco degli effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati sono elencati secondo la classificazione MedDRA per sistemi e organi, utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, < 1/10), non comune (≥1/1 000, < 1/100), raro (≥1/10 000, < 1/1 000) e molto raro (< 1/10 000).

All'interno di ciascuna classe di frequenza, ove pertinente, gli effetti indesiderati sono riportate in ordine di gravità decrescente.

Tabella 4: Elenco degli effetti collaterali di tutti i gradi in pazienti trattate con mirvetuximab soravtansine negli studi clinici

Classificazione per sistemi e organi

Categoria di frequenza

effetti collaterali

Infezioni ed infestazioni

Molto comune

Infezione delle vie urinarie (10 %)

Patologie del sistema emolinfopoietico

Molto comune

Anemia (12 %), trombocitopenia (10 %)

Comune

Neutropenia

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Molto comune

Appetito ridotto (22 %), ipomagnesiemia (11 %)

Comune

Ipokaliemia, disidratazione

Disturbi psichiatrici

Comune

Insonnia

Patologie del sistema nervoso

Molto comune

Neuropatia periferica1 (36 %), cefalea (19 %)

Comune

Disgeusia, capogiro

Patologie dell'occhio

Molto comune

Cheratopatia2 (36 %), cataratta3 (16 %), evento di visione annebbiata4 (48 %), fotofobia (14 %), dolore oculare (10 %), occhio secco5 (27 %)

Comune

Fastidio oculare6

Patologie vascolari

Comune

Ipertensione

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Molto comune

Polmonite7 (10 %), dispnea (12 %), tosse (12 %)

Patologie gastrointestinali

Molto comune

Diarrea (39 %), dolore addominale8 (37 %), stipsi (26 %), distensione dell'addome (10 %), vomito (23 %), nausea (41 %)

Comune

Ascite, malattia da reflusso gastroesofageo, stomatite, dispepsia

Patologie epatobiliari

Molto comune

Aspartato aminotransferasi aumentata (16 %), alanina aminotransferasi aumentata (13 %)

Commune

Iperbilirubinemia, Fosfatasi alcalina ematica aumentata, gamma-glutamiltransferasi aumentata

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Comune

Prurito

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Molto comune

Artralgia (16 %), Mialgia (10 %), dolore dorsale (10 %)

Comune

Dolore a un arto, spasmi muscolari

Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione

Molto comune

Stanchezza/affaticamento (35 %)

Comune

Piressia, peso diminuito

Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura

Comune

Reazione correlata all'infusione/ipersensibilità9

 

1 Il termine neuropatia periferica comprende ipoestesia, neuropatia periferica, neurotossicità, parestesia, neuropatia motoria periferica, neuropatia sensitivo-motoria periferica, neuropatia sensitiva periferica e polineuropatia (vedere sezione «Descrizione degli effetti indesiderati specifici e informazioni aggiuntive»).

2 Il termine cheratopatia comprende cisti della cornea, depositi corneali, disturbo corneale, microcisti epiteliali della cornea, difetto epiteliale della cornea, erosione della cornea, opacità corneale, pigmentazione corneale, cheratite, cheratite interstiziale, cheratopatia, deficit di cellule staminali limbali e cheratite puntata (vedere sezione «Descrizione degli effetti indesiderati specifici e informazioni aggiuntive»).

3 Il termine cataratta comprende cataratta, cataratta corticale e cataratta nucleare (vedere sezione «Descrizione degli effetti indesiderati specifici e informazioni aggiuntive»).

4 Il termine di eventi di visione annebbiata comprende disturbo dell'accomodazione, diplopia, ipermetropia, presbiopia, disturbo della rifrazione, visione offuscata, compromissione della visione, acuità visiva ridotta e mosche volanti nel vitreo (vedere sezione «Descrizione degli effetti indesiderati specifici e informazioni aggiuntive»).

5 Il termine occhio secco comprende occhio secco e lacrimazione diminuita (vedere sezione «Descrizione degli effetti indesiderati specifici e informazioni aggiuntive»).

6 Il termine fastidio oculare comprende irritazione oculare, prurito oculare, sensazione di corpo estraneo negli occhi e fastidio oculare (vedere sezione «Descrizione degli effetti indesiderati specifici e informazioni aggiuntive»).

7 Il termine polmonite comprende malattia polmonare interstiziale, polmonite in via di organizzazione, polmonite, fibrosi polmonare e insufficienza respiratoria (vedere sezione «Descrizione degli effetti indesiderati specifici e informazioni aggiuntive»).

8 Il termine dolore addominale comprende fastidio addominale, dolore addominale, dolore addominale inferiore e dolore addominale superiore.

9 Il termine raggruppato reazione correlata all'infusione/ipersensibilità comprende l'Ipersensibilità SMQ ristretta e rossore, eritema e eritema della palpebra.

Descrizione degli effetti indesiderati specifici e informazioni aggiuntive

Patologie oculari

Effetti collaterali oculari (termini raggruppati) si sono verificati nel 59 % (405/682) delle pazienti con carcinoma epiteliale dell’ovaio trattate con mirvetuximab soravtansine. Gli effetti collaterali oculari più comuni (≥5 %) sono stati visione annebbiata (48 %), cheratopatia (36 %), secchezza oculare (27 %), cataratta (16 %), fotofobia (14 %) e dolore oculare (10 %). 11 % delle pazienti ha manifestato effetti collaterali oculari di grado 3 e meno dell'1% ha manifestato eventi di grado 4. Gli effetti collaterali oculari di grado ≥3 più comuni sono stati visione annebbiata e cheratopatia (5 % ciascuno, termini raggruppati) e cataratta (4 %).

Il tempo mediano all'insorgenza degli primi effetti collaterali oculare è stato di 5,1 settimane (intervallo: da 0,1 a 68,6 settimane). Delle pazienti che hanno manifestato eventi oculari, il 53% ha avuto una risoluzione completa (grado 0) e il 38 % ha avuto un miglioramento parziale (definito come una riduzione della severità di uno o più gradi rispetto al grado peggiore). All'ultimo follow-up, lo 0,3 % (2/682) delle pazienti aveva effetti collaterali oculari ≥ grado 3 (1 paziente con acuità visiva diminuita di grado 3 e 1 paziente con cataratta di grado 4).

Gli effetti collaterali oculari hanno comportato il rinvio della dose nel 24 % delle pazienti e riduzioni della dose nel 15 % delle pazienti. Gli effetti collaterali oculari hanno portato all'interruzione definitiva di mirvetuximab soravtansine nell'1 % delle pazienti.

Polmonite

Polmonite (termini raggruppati) si è verificata nel 10 % delle pazienti con carcinoma epiteliale dell’ovaio trattate con mirvetuximab soravtansine, inclusi lo 0,9 % (6/682) delle pazienti con eventi di grado 3 e lo 0,2 % (1/682) delle pazienti con un evento di grado 4. Due pazienti (0,3 %) sono decedute per insufficienza respiratoria. Una paziente (0,2 %) è deceduta per insufficienza respiratoria nel contesto di polmonite di grado 1 e metastasi polmonari confermate all'autopsia. Una paziente (0,2 %) è deceduta per insufficienza respiratoria di eziologia sconosciuta senza polmonite concomitante.

Il tempo mediano all'insorgenza di polmonite è stato di 18,1 settimane (intervallo da 1,6 a 97,0). La polmonite ha determinato rinvii della dose di mirvetuximab soravtansine nel 3 % delle pazienti, riduzioni della dose nell'1 % e interruzione definitiva nel 3 %.

Neuropatia periferica

Neuropatia periferica (termini raggruppati) si è verificata nel 36 % delle pazienti con carcinoma epiteliale dell’ovaio trattate con mirvetuximab soravtansine negli studi clinici; il 3 % delle pazienti ha manifestato neuropatia periferica di grado 3. Gli effetti collaterali della neuropatia periferica comprendono neuropatia periferica (20 %), neuropatia sensoriale periferica (9 %), parestesia (6 %), neurotossicità (3 %), ipoestesia (1 %), neuropatia motoria periferica (0,9 %), polineuropatia (0,3 %) e neuropatia sensomotoria periferica (0,1 %).

Il tempo mediano all'insorgenza di neuropatia periferica è stato di 5,9 settimane (intervallo da 0,1 a 126,7). La neuropatia periferica ha determinato rinvii della dose di mirvetuximab soravtansine nel 2 % delle pazienti, riduzioni della dose nel 4 % e interruzione definitiva nello 0,7 %.

Immunogenicità

L'incidenza degli anticorpi anti-farmaco (ADA) dipende fortemente dalla sensibilità e dalla specificità del test. Inoltre, l'incidenza osservata di positività anticorpale (compresi gli anticorpi neutralizzanti) in un test può essere influenzata da diversi fattori, come la metodologia del test, la manipolazione del campione, il momento della raccolta del campione, i farmaci concomitanti e la malattia di base. Per questo motivo, il confronto tra l'incidenza di anticorpi contro mirvetuximab soravtansina negli studi descritti e l'incidenza di anticorpi contro mirvetuximab soravtansina in altri studi può essere fuorviante.

Negli studi IMGN853-0416, 0417, 0401 e 0403 in pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovaio, delle tube o peritoneale primario che avevano ricevuto ELAHERE per via endovenosa alla dose di 6 mg/kg di AIBW una volta ogni tre settimane, il 9 % (57/626) ha sviluppato ADA. Anticorpi neutralizzanti sono stati rilevati nel 47 % (27/57) delle pazienti ADA-positive.

Non è stata osservata alcuna differenza clinicamente significativa nei livelli minimi di mirvetuximab soravtansine tra pazienti ADA-positive e ADA-negative. La formazione di anticorpi anti-mirvetuximab soravtansine è stata associata a una maggiore incidenza di reazioni correlate all'infusione. Gli effetti degli ADA sull'efficacia non sono completamente caratterizzati. Sulla base di dati limitati, la presenza di anticorpi anti-mirvetuximab soravtansine potrebbe essere associata a una minore efficacia nelle pazienti ADA-positive rispetto alle pazienti ADA-negative.

La notifica di effetti collaterali sospetti dopo l'omologazione del medicamento è molto importante. Consente una sorveglianza continua del rapporto rischio-benefico del medicamento. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare qualsiasi nuovo o grave effetto collaterale sospetto attraverso il portale online ElViS (Electronic Vigilance System). Maggiori informazioni sul sito www.swissmedic.ch.

Posologia eccessiva

Non è disponibile alcun trattamento/antidoto noto per il sovradosaggio di mirvetuximab soravtansine. In caso di sovradosaggio, le pazienti devono essere attentamente monitorate per rilevare segni o sintomi di effetti collaterali e deve essere istituito un trattamento sintomatico adeguato.

Proprietà/Effetti

Codice ATC

L01FX26

Meccanismo d'azione

Mirvetuximab soravtansine è un coniugato anticorpo-farmaco. L'anticorpo è una IgG1 ingegnerizzata diretta contro il recettore alfa dei folati (FRα). La funzione della porzione di anticorpo è legarsi all'FRα espresso sulla superficie delle cellule del carcinoma dell'ovaio. Il DM4 è un inibitore dei microtubuli legato all'anticorpo tramite un linker clivabile. Attraverso il legame all'FRα, mirvetuximab soravtansine viene internalizzato con successivo rilascio intracellulare di DM4 tramite clivaggio proteolitico. Il DM4 interrompe la rete microtubulare all'interno della cellula, determinando l'arresto del ciclo cellulare e la morte delle cellule per apoptosi.

Farmacodinamica

Elettrofisiologia cardiaca

Alla dose raccomandata approvata, mirvetuximab soravtansine non ha causato aumenti medi > 10 ms dell'intervallo QTc, sulla base dei risultati dell'analisi concentrazione-QTc.

Efficacia clinica

Studio IMGN853-0416 (MIRASOL)

L'efficacia e la sicurezza di mirvetuximab soravtansine sono state valutate nello studio IMGN853-0416, uno studio di fase 3 multicentrico, in aperto, con controllo attivo, randomizzato, a due bracci, che ha arruolato pazienti con carcinoma epiteliale dell'ovaio, carcinoma peritoneale primitivo o carcinoma della tuba di Falloppio platino-resistente, avanzato, sieroso di alto grado, i cui tumori (con tessuto tumorale di archivio) erano FRα-positivi, come determinato dal test VENTANA FOLR1 (FOLR1-2.1) RxDx (≥75% di cellule tumorali vitali con intensità di colorazione di membrana moderata (2) e/o intensa (3) mediante immunoistochimica (ICH)).

Malattia platino-resistente era definita come carcinoma epiteliale dell’ovaio recidivante entro 6 mesi dall'ultima dose di platino.

Lo studio ha escluso pazienti con malattia primitiva refrattaria al platino, pazienti con ECOG ≥ 2 e pazienti con disturbi corneali attivi o cronici, patologie oculari che richiedono un trattamento continuo, neuropatia periferica di grado ≥2 o ILD non infettiva/polmonite.

Le pazienti sono state randomizzate in rapporto 1:1 a ricevere ELAHERE 6 mg/kg di AIBW per via e.v. (N = 227) il giorno 1 di ogni ciclo di 3 settimane, oppure una delle chemioterapie seguenti (N = 226), come deciso dallo sperimentatore prima della randomizzazione:

·paclitaxel (Pac) 80 mg/m2 somministrato una volta alla settimana in un ciclo di 4 settimane;

·doxorubicina liposomiale pegilata (PLD) 40 mg/m2 somministrata ogni 4 settimane;

·topotecan (Topo) 4 mg/m2 somministrato i giorni 1, 8 e 15 ogni 4 settimane o per 5 giorni consecutivi a 1,25 mg/m2 dai giorni 1-5 di ciascun ciclo di 21 giorni.

La randomizzazione è stata stratificata in base al numero di linee di terapia precedenti (1 vs 2 vs 3) e alla chemioterapia scelta dallo sperimentatore (chemioterapia IC) (Pac vs PLD vs Topo). Il trattamento è stato somministrato fino a progressione della malattia, decesso, revoca del consenso o tossicità inaccettabile.

L'endpoint primario di efficacia era la sopravvivenza libera da progressione (PFS), sulla base della valutazione dello sperimentatore mediante i criteri RECIST 1.1. Tasso di risposta obiettiva (ORR) e sopravvivenza globale (OS) erano endpoint secondari di efficacia chiave.

In totale sono state randomizzate 453 pazienti. L'età mediana era di 63 anni (intervallo: da 29 a 88 anni) e le pazienti erano prevalentemente bianche (66 %; 12 % asiatiche). La maggior parte (80 %) delle pazienti aveva carcinoma dell'ovaio di origine epiteliale; l'11 % carcinoma della tuba di Falloppio, l'8 % carcinoma peritoneale primitivo e tutte (100 %) avevano istologia sierosa di alto grado. Circa metà delle pazienti (47 %) aveva ricevuto 3 terapie sistemiche precedenti, il 39 % 2 linee precedenti e il 14% delle pazienti aveva ricevuto 1 linea precedente. La maggior parte delle pazienti aveva ricevuto in precedenza un inibitore della poli ADP-ribosio polimerasi (PARP) (55 %) e bevacizumab (62 %). L'intervallo libero da platino dopo la linea di terapia più recente era ≤3 mesi nel 41 % delle pazienti e da 3 a 6 mesi nel 58 % delle pazienti. Il cinquantacinque percento (55 %) delle pazienti aveva un performance status ECOG di 0 e il 44 % di 1.

L'analisi primaria ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo di PFS e OS per le pazienti randomizzate a ELAHERE rispetto alla chemioterapia IC.

La tabella 5 riassume i risultati di efficacia dello studio IMGN853-0416 (MIRASOL).

Tabella 5: Risultati di efficacia dello studio IMGN853-0416

Parametro di efficacia

ELAHERE

N = 227

Chemioterapie IC

N = 226

Sopravvivenza libera da progressione (PFS) valutata dallo sperimentatore

Numero di eventi (%)

176 (77,5)

166 (73,5)

Mediana, mesi (IC al 95 %)

5,62 (4,34; 5,95)

3,98 (2,86; 4,47)

Hazard ratio (IC al 95 %)

0,65 (0,521; 0,808)

Valore p

< 0,0001

Sopravvivenza globale (OS)

Numero di eventi (%)

90 (39,6)

114 (50,4)

Mediana, mesi (IC al 95 %)

16,46 (14,46; 24,57)

12,75 (10,91; 14,36)

Hazard ratio (IC al 95 %)

0,67 (0,504; 0,885)

Valore p

0,0046*

 

Data di cut-off dei dati 06 Marzo 2023

*: limite di efficacia predeterminato = 0,01313, a 2 code (aggiustato per il numero di decessi osservato 204).

Farmacocinetica

La farmacocinetica è stata caratterizzata nelle pazienti dopo la somministrazione di dosi di mirvetuximab soravtansine comprese tra 0,161 mg/kg e 8,71 mg/kg di AIBW (ossia da 0,0268 volte a 1,45 volte la dose raccomandata approvata di 6 mg/kg di AIBW), se non diversamente riportato.

La tabella 6 riassume i parametri di esposizione a mirvetuximab soravtansine, a DM4 non coniugato e al suo metabolita S-metil-DM4 a seguito della somministrazione dopo il primo ciclo (3 settimane) di mirvetuximab soravtansine 6 mg/kg alle pazienti. Il picco delle concentrazioni di mirvetuximab soravtansine è stato osservato verso la fine dell'infusione endovenosa, mentre il picco delle concentrazioni di DM4 non coniugato è stato osservato il secondo giorno dopo la somministrazione di mirvetuximab soravtansine mentre quello delle concentrazioni di S-metil-DM4 circa 3 giorni dopo la somministrazione. Le concentrazioni allo stato stazionario di mirvetuximab soravtansine, DM4 ed S-metil-DM4 sono state raggiunte dopo 1 ciclo di trattamento. L'accumulo di mirvetuximab soravtansine, DM4 ed S-metil-DM4 è stato minimo dopo la somministrazione ripetuta di mirvetuximab soravtansine.

Tabella 6: Parametri di esposizione a mirvetuximab soravtansine, DM4 non coniugato ed S-metil-DM4 dopo il primo ciclo di trattamento di 6 mg/kg di mirvetuximab soravtansine

 

Mirvetuximab soravtansine
Media (± DS)

DM4 non coniugato
Media (± DS)

S-metil-DM4
Media (± DS)

Cmax

137,3 (± 62,3) µg/mL

4,11 (± 2,29) ng/mL

6,98 (± 6,79) ng/mL

AUCtau

20,65 (± 6,84) h*mg/mL

530 (± 245) h*ng/mL

1 848 (± 1 585) h*ng/mL

 

Cmax = concentrazione massima, AUCtau = area sotto la curva concentrazione-tempo nell'intervallo di somministrazione (21 giorni).

Assorbimento

Mirvetuximab soravtansine è somministrato come infusione endovenosa. Non sono stati effettuati studi con altre vie di somministrazione.

Distribuzione

Il volume di distribuzione medio (± DS) dello stato stazionario di mirvetuximab soravtansine era 2,63 (± 2,98) L. Il legame alle proteine plasmatiche umane di DM4 ed S-metil-DM4 era > 99 % in vitro.

Metabolismo

Si prevede che la parte di anticorpo monoclonale di mirvetuximab soravtansine sia metabolizzata in piccoli peptidi attraverso vie cataboliche. DM4 non coniugato ed S-metil-DM4 sono metabolizzati dal CYP3A4. Nel plasma umano, DM4 ed S-metil-DM4 sono stati identificati come i principali metaboliti circolanti e costituiscono rispettivamente lo 0,4 % e l'1,4 % delle AUC di mirvetuximab soravtansine.

Eliminazione

La clearance plasmatica totale media (± DS) di mirvetuximab soravtansine è stata di 18,9 (± 9,8) mL/ora. L' emivita media della fase terminale di mirvetuximab soravtansine dopo la prima dose è stata di 4,9 giorni. Per DM4 non coniugato, la clearance plasmatica totale media (± DS) è stata di 14,5 (± 4,5) mL/ora, mentre la media dell'emivita di fase terminale è stata di 2,8 giorni. Per S-metil-DM4, la clearance plasmatica totale media (± DS) è stata di 5,3 (± 3,4) L/ora, mentre la media dell'emivita di fase terminale è stata di 5,1 giorni. Gli studi in vitro e preclinici in vivo indicano che DM4 ed S-metil-DM4 sono metabolizzati principalmente dal CYP3A4 ed eliminati per escrezione biliare nelle feci.

Cinetica di gruppi di pazienti speciali

Non sono state osservate differenze clinicamente significative nella farmacocinetica di mirvetuximab soravtansine sulla base di età (da 32 a 89 anni), origine etnica (bianca, nera o asiatica), peso corporeo (da 36 a 136 kg), insufficienza epatica lieve (bilirubina totale ≤ ULN e qualsiasi livello di AST > ULN, o bilirubina totale da > 1 a 1,5 volte l'ULN e qualsiasi livello di AST) o insufficienzae renale da lieve a moderata (CLcr ≥30 e < 90 mL/min).

La farmacocinetica di mirvetuximab soravtansine nelle pazienti con insufficienza epatica da moderata a severa (bilirubina totale > 1,5 volte l'ULN con qualsiasi livello di AST) o insufficienza renale severa (CLcr da 15 a 30 mL/min) non è nota.

Dati preclinici

Gli organi bersaglio identificati con la somministrazione di mirvetuximab soravtansine in dose singola nelle scimmie cynomolgus erano limitati alla cute e alla deplezione cellulare del midollo osseo e del tessuto linfoide. La somministrazione ripetuta nelle scimmie cynomolgus e nei conigli Dutch Belted ha mostrato risultati anche a livello oftalmico, inclusi microcisti corneali, pigmentazione, attenuazione e degenerazione/necrosi dell'epitelio corneale. Questi risultati dipendevano dall'intensità di dose (dose e schema posologico), con un minore numero di episodi complessivi e recupero da tali eventi osservati nello schema posologico di 3 settimane (lo schema posologico clinico).

Non sono stati effettuati studi di cancerogenicità con mirvetuximab soravtansine o DM4.

DM4 ed S-metil-DM4 non sono risultati mutageni nel test di retromutazione batterica (test di Ames). DM4 ed S-metil-DM4 hanno indotto micronuclei negli eritrociti policromatici.

Non sono stati effettuati studi di tossicità della riproduzione o dello sviluppo negli animali con mirvetuximab soravtansine.

Non sono stati effettuati studi di fertilità con mirvetuximab soravtansine o DM4. Non ci sono dati sull'effetto del ELAHERE sulla fertilità umana. Tuttavia, poiché il meccanismo d'azione di ELAHERE porta all'alterazione di microtubuli e alla morte delle cellule in rapida divisione , esiste il potenziale rischio di effetti sulla fertilità correlati al medicamento.

Altre indicazioni

Incompatibilità

ELAHERE non è compatibile con la soluzione di cloruro di sodio allo 0,9% (9 mg/ml) per infusione. Il medicamento può essere miscelato solo con i medicamenti elencati nelle istruzioni per l'uso.

Stabilità

Il medicamento non deve essere utilizzato oltre la data indicata con «EXP» sul contenitore.

Questo preparato non contiene conservanti. Dopo una diluizione tra 1,0 mg/ml e 2,0 mg/ml, è stata dimostrata la stabilità chimica-fisica durante l'uso è stata dimostrata per 8 ore a 15 °C – 25 °C o per 24 ore a 2 °C – 8 °C, seguite da 8 ore a 15 °C – 25 °C.

Per ragioni microbiologiche, il preparato pronto all'uso deve essere utilizzato immediatamente dopola diluizione. Se ciò non è possibile, la data di scadenza e le condizioni di conservazione sono di responsabilità dell'utilizzatore e di norma non dovrebbero superare le 24 ore a 2 – 8 °C, a meno che la diluizione non sia stata effettuata in condizioni asettiche controllate e validate.

Indicazioni particolari concernenti l'immagazzinamento

Conservare in posizione verticale in frigorifero (2 – 8 °C).

Non congelare.

Non agitare.

Conservare il contenitore nella scatola originale per proteggere il contenuto dalla luce.

Tenere fuori dalla portata dei bambini.

Indicazioni per la manipolazione

ELAHERE è un medicamento citotossico. Seguire le procedure particolari per la manipolazione e lo smaltimento applicabili.

Preparazione

·Calcolare la dose (mg) (in base all'AIBW della paziente), il volume totale (mL) di soluzione richiesto e il numero di flaconcini di ELAHERE necessari (vedere rubrica «Posologia/impiego»). Sarà necessario più di un flaconcino per una dose completa.

·Estrarre i flaconcini di ELAHERE dal frigorifero e lasciarli riscaldare a temperatura ambiente.

·Se la soluzione e il contenitore lo permettono, i medicamenti per via parenterale devono essere ispezionati visivamente prima della somministrazione per rilevare la presenza di particolato e alterazioni del colore. ELAHERE è una soluzione incolore, da limpida a leggermente opalescente.

·Il medicamento non deve essere usato se la soluzione presenta alterazione del colore o è torbida, o se è presente del particolato estraneo.

·Fare roteare delicatamente e ispezionare ogni flaconcino prima di prelevare il volume di dose di ELAHERE calcolato per la successiva ulteriore diluizione. Non agitare il flaconcino.

·Utilizzando una tecnica asettica, prelevare il volume di dose di ELAHERE calcolato per la successiva ulteriore diluizione.

·ELAHERE non contiene conservanti ed è esclusivamente monodose. Eliminare l'eventuale soluzione inutilizzata rimasta nel flaconcino.

Diluizione

·ELAHERE deve essere diluito prima della somministrazione con glucosio al 5%, ad una concentrazione finale compresa tra 1 mg/mL e 2 mg/mL.

·ELAHERE non è compatibile con soluzione per infusione di sodio cloruro 9 mg/mL (0,9%). ELAHERE non deve essere miscelato con altri medicamenti o liquidi per via endovenosa.

·Determinare il volume di glucosio al 5% necessario per ottenere la concentrazione finale di principio attivo diluito. Rimuovere il glucosio al 5% in eccesso da una sacca per infusione endovenosa preriempita oppure aggiungere il volume calcolato di glucosio al 5% in una sacca per infusione endovenosa sterile vuota. Aggiungere poi il volume di dose di ELAHERE calcolato alla sacca per infusione endovenosa.

·Miscelare delicatamente la soluzione diluita capovolgendo lentamente la sacca diverse volte, per assicurare una miscelazione uniforme. Non scuotere o agitare.

·Se la soluzione diluita non è utilizzata immediatamente, conservare la soluzione in conformità alla sezione «stabilità». Se la sacca per infusione era in frigorifero, lasciare che raggiunga la temperatura ambiente prima della somministrazione. Dopo la refrigerazione, somministrare le soluzioni per infusione diluite entro 8 ore (incluso il tempo di infusione).

·Non congelare la soluzione per infusione preparata.

Somministrazione

·Ispezionare visivamente la sacca per infusione endovenosa di ELAHERE per verificare la presenza di particolato o alterazione del colore prima della somministrazione.

·Somministrare la premedicazione prima di ELAHERE (vedere la rubrica «posologia/impiego»).

·Somministrare ELAHERE esclusivamente come infusione endovenosa, utilizzando un filtro in linea in polieteresolfone (PES) da 0,2 o 0,22 µm. Non sostituire altri materiali di membrana.

·L'uso di dispositivi di somministrazione contenenti di-2-etilesilftalato (DEHP) deve essere evitato.

·Somministrare la dose iniziale come infusione endovenosa alla velocità di 1 mg/min. Se ben tollerata dopo 30 minuti a 1 mg/min, la velocità di infusione può essere aumentata a 3 mg/min. Se ben tollerata dopo 30 minuti a 3 mg/min, la velocità di infusione può essere aumentata a 5 mg/min.

·Se non si verificano reazioni correlate a infusione con la dose precedente, le infusioni successive devono essere iniziate alla velocità massima tollerata, con possibilità di aumento fino alla velocità di infusione massima di 5 mg/min, se tollerata.

·Dopo l'infusione, lavare la linea endovenosa con glucosio al 5% per assicurare l'erogazione della dose completa. Non usare altri liquidi endovenosi per il lavaggio.

Smaltimento

Il medicamento non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicamento devono essere smaltiti in conformità ai requisiti nazionali.

Numero dell'omologazione

69700 (Swissmedic)

Confezioni

Confezione con 1 flaconcino da 100 mg/20 ml [A]

Titolare dell’omologazione

AbbVie AG, 6330 Cham

Stato dell'informazione

Gennaio 2025