Informazione professionale

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â–¼ Questo medicamento è soggetto a monitoraggio addizionale. Ciò consente una rapida identificazione delle nuove conoscenze in materia di sicurezza. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare un nuovo o serio effetto collaterale sospetto. Per indicazioni a proposito della segnalazione di effetti collaterali, cfr. la rubrica «Effetti indesiderati».

BIMZELX

UCB-Pharma SA

Composizione

Principi attivi

Bimekizumab, prodotto in una linea cellulare ovarica di criceto cinese (Chinese Hamster Ovary, CHO) geneticamente modificata.

Sostanze ausiliarie

Glicina, sodio acetato triidrato (E 262), acido acetico glaciale, polisorbato 80, acqua per preparazioni iniettabili necessaria per ottenere un volume di 1 ml.

Ogni penna preriempita (da 1 ml) contiene 0,45 mg di sodio.

Ogni siringa preriempita (da 1 ml) contiene 0,45 mg di sodio.

Forma farmaceutica e quantità di principio attivo per unità

Soluzione iniettabile in penna o siringa preriempita per uso sottocutaneo.

Ogni penna preriempita contiene 160 mg di bimekizumab in 1 ml di soluzione.

Ogni siringa preriempita contiene 160 mg di bimekizumab in 1 ml di soluzione.

Aspetto

La soluzione è da limpida a leggermente opalescente, e da incolore a colore giallo paglierino-marrone chiaro.

Indicazioni/Possibilità d'impiego

Bimzelx è indicato per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a severa in pazienti adulti candidati alla terapia sistemica.

Posologia/Impiego

Bimzelx deve essere usato sotto la guida e la supervisione di un medico esperto nella diagnosi e nel trattamento della psoriasi a placche.

Al fine di garantire la tracciabilità dei medicamenti di produzione biotecnologica, il nome commerciale e il numero di lotto del prodotto somministrato devono essere documentati a ogni trattamento.

La dose raccomandata di Bimzelx per pazienti adulti con psoriasi a placche è di 320 mg (somministrata mediante 2 iniezioni sottocutanee da 160 mg ciascuna) alle settimane 0, 4, 8, 12, 16 e successivamente ogni 8 settimane. È necessario valutare l'eventualità di interrompere il trattamento nei pazienti che non hanno mostrato alcun miglioramento dopo 16 settimane di trattamento.

Istruzioni posologiche speciali

Pazienti sovrappeso

Per alcuni pazienti con un peso corporeo ≥120 kg che non hanno raggiunto la clearance cutanea completa alla settimana 16, 320 mg ogni 4 settimane dopo la settimana 16 possono migliorare ulteriormente la risposta al trattamento (cfr. Efficacia clinica).

Pazienti con disturbi della funzionalità epatica

Bimzelx non è stato studiato in queste popolazioni di pazienti. In base alla farmacocinetica, non sono considerati necessari adeguamenti della dose (cfr. Farmacocinetica).

Pazienti con disturbi della funzionalità renale

Bimzelx non è stato studiato in queste popolazioni di pazienti. In base alla farmacocinetica, non sono considerati necessari adeguamenti della dose (cfr. Farmacocinetica).

Pazienti anziani

Non è richiesto alcun adeguamento della dose (cfr. Farmacocinetica).

Bambini e adolescenti

La sicurezza e l'efficacia di Bimzelx nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.

Modo di somministrazione

Bimzelx è somministrato mediante iniezione sottocutanea.

Le aree idonee per l'iniezione includono la coscia, l'addome e la parte superiore del braccio. I siti di iniezione devono essere alternati e le iniezioni non dovranno essere somministrate in aree della cute che presentano placche della psoriasi o in aree in cui la cute è sensibile, livida, eritematosa o ispessita.

Dopo aver ricevuto adeguate istruzioni sulla tecnica di iniezione sottocutanea, i pazienti possono iniettarsi Bimzelx da soli, se il medico lo ritiene opportuno, e con controlli medici periodici, secondo necessità. I pazienti devono essere istruiti a iniettarsi l'intera quantità di Bimzelx secondo le istruzioni per l'uso riportate nel foglio illustrativo (cfr. Informazione destinata ai pazienti).

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nella composizione.

Infezioni attive clinicamente rilevanti (ad esempio tubercolosi attiva).

Avvertenze e misure precauzionali

Infezioni

Bimzelx può aumentare il rischio di infezioni, come infezioni delle vie respiratorie superiori e candidiasi orale (cfr. Effetti indesiderati).

È necessario usare cautela quando si prende in considerazione l'uso di Bimzelx in pazienti con un'infezione cronica o con anamnesi di infezione ricorrente. Il trattamento con bimekizumab non deve essere avviato nei pazienti con un'infezione attiva clinicamente rilevante (in particolare, infezione da HIV, HBV o HCV) fino alla risoluzione dell'infezione o al suo adeguato trattamento. I pazienti in trattamento con Bimzelx devono essere istruiti a chiedere un parere medico se manifestano segni o sintomi di un'infezione cronica o acuta clinicamente importante. Se un paziente sviluppa un'infezione clinicamente importante oppure non risponde alla terapia standard, deve essere attentamente monitorato e la somministrazione di Bimzelx deve essere sospesa fino alla risoluzione dell'infezione.

Valutazione pre-trattamento per la tubercolosi (TBC)

Negli studi clinici, i pazienti con TBC latente ai quali sono stati somministrati Bimzelx e una terapia anti-TBC non hanno sviluppato una TBC attiva. Prima di iniziare il trattamento con Bimzelx, i pazienti devono essere valutati per infezione da TBC. Bimzelx non deve essere somministrato in pazienti con TBC attiva. I pazienti in trattamento con Bimzelx devono essere monitorati per l'insorgenza di segni e sintomi di TBC attiva. Deve essere presa in considerazione una terapia anti-TBC prima di iniziare il trattamento con Bimzelx nei pazienti con anamnesi pregressa di TBC latente o attiva nei quali non è possibile confermare un adeguato piano di trattamento.

Patologie maligne

Negli studi clinici fino a un anno non è stato osservato un aumento del rischio di sviluppo di patologie maligne in seguito al trattamento con Bimzelx. I risultati delle analisi sulla sicurezza a lungo termine non sono ancora disponibili.

Poiché i pazienti affetti da psoriasi sono una popolazione a rischio, tali pazienti devono essere esaminati prima e durante il trattamento con Bimzelx per escludere la presenza di tumori cutanei.

Malattia infiammatoria intestinale

Sono stati segnalati nuovi casi o esacerbazioni di malattia infiammatoria intestinale con Bimzelx. Bimzelx non è raccomandato in pazienti con malattia infiammatoria intestinale. Se un paziente sviluppa segni e sintomi di malattia infiammatoria intestinale o manifesta un'esacerbazione di malattia infiammatoria intestinale preesistente, Bimzelx deve essere sospeso e deve essere iniziata una gestione medica appropriata.

Ipersensibilità

Se si verifica una grave reazione di ipersensibilità, la somministrazione di Bimzelx deve essere interrotta immediatamente e deve essere iniziata una terapia appropriata.

Vaccinazioni

Prima di iniziare la terapia con Bimzelx, deve essere considerato il completamento di tutte le opportune vaccinazioni per tutte le fasce di età, secondo le attuali linee guida vaccinali. I vaccini con virus vivi non devono essere somministrati nei pazienti trattati con Bimzelx. I pazienti trattati con Bimzelx possono ricevere vaccinazioni con virus inattivati o non vivi. Individui sani che hanno ricevuto una singola dose di 320 mg di Bimzelx due settimane prima della vaccinazione con un vaccino antinfluenzale stagionale inattivato presentavano risposte anticorpali simili rispetto ai soggetti che non avevano ricevuto Bimzelx prima della vaccinazione.

Sostanze ausiliarie

Questo medicamento contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per penna preriempita, cioè è essenzialmente «senza sodio».

Questo medicamento contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per siringa preriempita, cioè è essenzialmente «senza sodio».

Interazioni

Non sono stati effettuati studi per determinare le interazioni del CYP450 nell'uomo. Non vi è alcuna evidenza diretta del ruolo di IL-17A o IL-17F nella regolazione degli enzimi del CYP450. La formazione di alcuni enzimi del CYP450 è soppressa dall'aumento dei livelli di alcune citochine durante un'infiammazione cronica. Pertanto i trattamenti antinfiammatori, come quello con Bimzelx, inibitore di IL-17A e IL-17F, possono risultare nella normalizzazione dei livelli di CYP450 con relativa minore esposizione a medicamenti metabolizzati da CYP450. Di conseguenza non può essere escluso un effetto clinicamente rilevante sui substrati del CYP450 con un indice terapeutico ristretto, nei quali la dose è aggiustata su base individuale (ad esempio warfarina). All'inizio della terapia con Bimzelx in pazienti trattati con questi tipi di medicamenti, deve essere preso in considerazione il monitoraggio terapeutico.

Gravidanza, allattamento

Gravidanza

I dati relativi all'uso di Bimzelx in donne in gravidanza sono in numero limitato. Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e per almeno 17 settimane dopo il trattamento. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale (cfr. Dati preclinici). Bimzelx deve essere utilizzato durante la gravidanza solo se il beneficio per la madre è nettamente superiore al potenziale rischio per il feto.

Allattamento

Non è noto se Bimzelx sia escreto nel latte materno o se sia assorbito dal lattante a livello sistemico. La decisione se interrompere l'allattamento deve tenere in considerazione il beneficio dell'allattamento per lo sviluppo e la salute del bambino e la necessità clinica di una terapia con Bimzelx per la madre, nonché i possibili effetti negativi di Bimzelx sul bambino allattato al seno o la patologia di base della madre.

Fertilità

L'effetto di Bimzelx sulla fertilità umana non è stato valutato. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla fertilità (cfr. Dati preclinici).

Effetti sulla capacità di condurre veicoli e sull'impiego di macchine

L'effetto di Bimzelx sulla capacità di guidare veicoli o sulla capacità di utilizzare macchine non è stato valutato specificamente.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza

Studi clinici

Panoramica

1789 pazienti totali affetti da psoriasi a placche sono stati trattati con bimekizumab nell'ambito di studi clinici in cieco e in aperto (per un totale di 1830,4 anni-paziente). Oltre 1000 di questi pazienti sono stati trattati con bimekizumab per almeno un anno.

Gli effetti indesiderati (EI) segnalati con maggiore frequenza sono stati infezioni delle vie respiratorie superiori (più frequentemente rinofaringite) e candidiasi orale.

Elenco degli effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati di bimekizumab sono riportati in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e alla frequenza, utilizzando la seguente convenzione:

«molto comune» (≥1/10),

«comune» (≥1/100, <1/10),

«non comune» (≥1/1000, <1/100)

«raro» (≥1/10000, <1/1000)

«molto raro» (<1/10000)

«non noto» (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Tabella 1. Elenco degli effetti collaterali negli studi clinici

Classificazione per sistemi e organi

Frequenza

Effetto collaterale

Infezioni e infestazioni

Molto comune (14,5%)

Infezioni delle vie respiratorie superiori

Comune

Candidiasi orale, infezioni da Tinea, infezioni dell'orecchio, infezioni da Herpes simplex, candidiasi orofaringea, gastroenterite, follicolite

Non comune

Congiuntivite

Patologie del sistema emolinfopoietico

Non comune

Neutropenia

Patologie del sistema nervoso

Comune

Cefalea

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Comune

Dermatite ed eczema, acne

Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune

Reazioni in sede di iniezionea, stanchezza

a) includono: eritema, reazione, edema, dolore, gonfiore in sede di iniezione.

 

Descrizione di specifici effetti indesiderati e informazioni supplementari

Infezioni

Nel periodo di controllo con placebo degli studi clinici di Fase III sulla psoriasi a placche, sono state segnalate infezioni nel 36,0% dei pazienti trattati con bimekizumab per un massimo di 16 settimane rispetto al 22,5% dei pazienti trattati con placebo. La maggioranza delle infezioni consisteva in infezioni delle vie respiratorie superiori non gravi, da lievi a moderate, come rinofaringiti. Infezioni gravi si sono verificate nello 0,3% dei pazienti trattati con bimekizumab e nello 0% di quelli trattati con placebo. Sono state osservate percentuali più elevate di candidiasi orale e orofaringea nei pazienti trattati con bimekizumab, coerentemente con il meccanismo d'azione (rispettivamente 7,3% e 1,2% in confronto allo 0% dei pazienti trattati con placebo). La maggioranza dei casi era non grave, di entità lieve o moderata e non ha richiesto l'interruzione del trattamento.

Durante l'intero periodo di trattamento degli studi di Fase III sulla psoriasi a placche, sono state osservate infezioni nel 63,2% dei pazienti trattati con bimekizumab (120,4 per 100 anni-paziente). Infezioni gravi sono state segnalate nell'1,5% dei pazienti trattati con bimekizumab (1,6 per 100 anni-paziente) (cfr. Avvertenze e misure precauzionali).

Neutropenia

In studi clinici di fase III sulla psoriasi a placche è stata osservata l'insorgenza di neutropenia nei pazienti trattati con bimekizumab. Nel periodo di controllo con placebo di 16 settimane si è osservata neutropenia di grado 3/4 nello 0,6% dei pazienti trattati con bimekizumab e con placebo. Durante l'intero periodo di trattamento degli studi di Fase III, si è osservata neutropenia di grado 3/4 nell'1% dei pazienti trattati con bimekizumab. La maggioranza dei casi è stata transitoria e non ha richiesto l'interruzione del trattamento. Nessuna infezione grave è stata associata a neutropenia.

Immunogenicità

Come tutte le proteine terapeutiche, bimekizumab è potenzialmente immunogeno. L'individuazione della formazione di anticorpi anti-farmaco dipende in larga misura dalla sensibilità e dalla specificità del saggio utilizzato. Inoltre, l'incidenza osservata dell'individuazione positiva di anticorpi anti-farmaco (inclusi gli anticorpi neutralizzanti) è influenzata da altri fattori quali il metodo di prova, la gestione del campione, il momento del campionamento, i farmaci concomitanti o la patologia di base. Per questi motivi, un confronto tra l'incidenza di anticorpi anti-bimekizumab e l'incidenza di anticorpi diretti contro altri preparati può essere fuorviante.

Circa il 45% dei pazienti affetti da psoriasi a placche trattati con bimekizumab fino a un massimo di 56 settimane alla dose raccomandata (320 mg ogni 4 settimane fino alla settimana 16 e successivamente 320 mg ogni 8 settimane) ha sviluppato anticorpi anti-farmaco. Dei pazienti che hanno sviluppato anticorpi anti-farmaco, circa il 34% (16% di tutti i pazienti trattati con bimekizumab) presentava anticorpi che sono stati classificati come neutralizzanti. Nessuna evidenza di alterazione della risposta clinica o di alterazione significativa del profilo di sicurezza è stata associata allo sviluppo di anticorpi anti-bimekizumab.

Ipersensibilità

Con gli inibitori di IL-17 sono state osservate gravi reazioni di ipersensibilità, comprese reazioni anafilattiche.

Pazienti anziani (età ≥65 anni)

I dati disponibili per questa fascia d'età sono in numero limitato. Nel periodo di controllo con placebo degli studi clinici di Fase III nei pazienti affetti da psoriasi a placche, è stata osservata candidiasi orale nel 18,2% dei pazienti di età ≥65 anni rispetto al 6,3% di quelli di età <65 anni, dermatite ed eczema nel 7,3% dei pazienti di età ≥65 anni rispetto al 2,8% di quelli di età <65 anni.

La notifica di effetti collaterali sospetti dopo l'omologazione del medicamento è molto importante. Consente una sorveglianza continua del rapporto rischio-beneficio del medicamento. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare qualsiasi effetto indesiderato sospetto, nuovo o serio, attraverso il portale online ElViS (Electronic Vigilance System). Maggiori informazioni sul sito www.swissmedic.ch.

Posologia eccessiva

Negli studi clinici sono state somministrate singole dosi di 640 mg per via endovenosa o di 640 mg per via sottocutanea, seguite da 320 mg per via sottocutanea ogni due settimane per cinque dosi senza osservare la comparsa di tossicità dose-limitante. In caso di posologia eccessiva, si raccomanda di monitorare il paziente alla ricerca di eventuali segni o sintomi di reazioni avverse e di istituire immediatamente il trattamento sintomatico appropriato.

Proprietà/Effetti

Codice ATC

L04AC21

Meccanismo d'azione

Bimekizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato IgG1/κ che si lega selettivamente con elevata affinità alle citochine IL-17A, IL-17F e IL-17AF, bloccandone l'interazione con il complesso recettoriale IL-17RA/IL-17RC. Concentrazioni elevate di IL-17A e IL-17F sono coinvolte nella patogenesi di numerose malattie infiammatorie immuno-mediate, tra cui la psoriasi a placche. Bimekizumab inibisce queste citochine pro-infiammatorie, portando alla normalizzazione dei livelli di infiammazione cutanea e a un conseguente miglioramento dei sintomi clinici associati alla psoriasi. In modelli in vitro è stato dimostrato che bimekizumab inibisce l'espressione genica e la produzione di citochine associate alla psoriasi in misura maggiore rispetto alla sola inibizione di IL17A.

Farmacodinamica

Non sono stati effettuati studi ufficiali sulla farmacodinamica di bimekizumab.

Efficacia clinica

La sicurezza e l'efficacia di bimekizumab sono state valutate su 1480 pazienti con psoriasi a placche da moderata a severa in tre studi multicentrici di Fase III, randomizzati, controllati con placebo e/o comparatore attivo. I pazienti avevano almeno 18 anni di età, un punteggio dell'Indice di estensione e gravità della psoriasi (Psoriasis Area and Severity Index, PASI) ≥12, un punteggio di valutazione globale dello sperimentatore (Investigator's Global Assessment, IGA) ≥3 su una scala a 5 punti, un'area di superficie corporea di almeno il 10% affetta da psoriasi (BSA [Body Surface Area] ≥10%) ed erano candidati per la terapia sistemica della psoriasi e/o la fototerapia. L'efficacia e la sicurezza di bimekizumab sono state valutate rispetto a placebo e ustekinumab (BE VIVID – PS0009), rispetto a placebo (BE READY – PS0013) e rispetto ad adalimumab (BE SURE – PS0008).

Lo studio BE VIVID ha valutato 567 pazienti per 52 settimane. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere bimekizumab (320 mg ogni 4 settimane), ustekinumab (45 mg o 90 mg, a seconda del peso del paziente, al basale e alla settimana 4 e, successivamente, ogni 12 settimane) o placebo per le prime 16 settimane, seguito da bimekizumab (320 mg ogni 4 settimane).

Lo studio BE READY ha valutato 435 pazienti per 56 settimane. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere bimekizumab 320 mg ogni 4 settimane o placebo. Alla settimana 16 i pazienti che hanno ottenuto una risposta PASI 90 sono stati ammessi al periodo di sospensione randomizzato di 40 settimane. I pazienti inizialmente randomizzati a bimekizumab 320 mg ogni 4 settimane sono stati nuovamente randomizzati a ricevere bimekizumab 320 mg ogni 4 settimane, bimekizumab 320 mg ogni 8 settimane o placebo (cioè sospensione di bimekizumab). I pazienti inizialmente randomizzati al placebo hanno continuato a ricevere placebo, a condizione che avessero ottenuto una risposta PASI 90. I pazienti che non hanno ottenuto una risposta PASI 90 alla settimana 16 sono stati inseriti in un braccio di uscita in aperto e hanno ricevuto bimekizumab 320 mg ogni 4 settimane per 12 settimane. Anche i pazienti con recidiva (che non hanno raggiunto una risposta PASI 75) durante il periodo di sospensione randomizzato sono stati inseriti nel braccio di uscita di 12 settimane.

Lo studio BE SURE ha valutato 478 pazienti per 56 settimane. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere bimekizumab 320 mg ogni 4 settimane fino alla settimana 56, bimekizumab 320 mg ogni 4 settimane fino alla settimana 16 seguito da bimekizumab 320 mg ogni 8 settimane fino alla settimana 56 o adalimumab come raccomandato nel riassunto delle caratteristiche del prodotto fino alla settimana 24, seguito da bimekizumab 320 mg ogni 4 settimane fino alla settimana 56.

Le caratteristiche al basale erano coerenti in tutti e 3 gli studi. La BSA mediana al basale dei pazienti affetti da psoriasi era del 20%, il punteggio PASI mediano al basale era 18 e il punteggio IGA al basale era indice di patologia severa nel 33% dei pazienti. I punteggi mediani al basale per dolore, prurito e desquamazione secondo il Diario dei sintomi del paziente (Patient Symptoms Diary, PSD) erano compresi tra 6 e 7 su una scala da 0 a 10 punti, il punteggio complessivo mediano al basale dell'Indice dermatologico della qualità di vita (Dermatology Life Quality Index, DLQI) era 9.

In tutti e 3 gli studi, il 38% dei pazienti aveva ricevuto in precedenza una terapia biologica; il 23% aveva ricevuto almeno un agente anti-IL17 e il 13% aveva ricevuto almeno un farmaco anti-TNF. Il 22% era naïve a qualsiasi terapia sistemica (compresi principi attivi non biologici e biologici) e il 39% dei pazienti aveva ricevuto in precedenza fototerapia o fotochemioterapia.

L'efficacia di bimekizumab è stata valutata in relazione all'impatto sulla malattia della pelle generale, su specifiche parti del corpo (cuoio capelluto, unghie, palmi delle mani e piante dei piedi) e sui sintomi riferiti dal paziente e all'impatto sulla qualità della vita. I due endpoint co-primari in tutti e 3 gli studi erano la percentuale di pazienti che hanno ottenuto 1) una risposta PASI 90 e 2) una risposta IGA «Libera da lesioni o quasi libera da lesioni» (IGA 0/1 con almeno due punti di miglioramento dal basale) alla settimana 16. Una risposta PASI 100 e IGA 0 alla settimana 16 e una risposta PASI 75 alla settimana 4 erano gli endpoint secondari in tutti e 3 gli studi.

Malattia della pelle generale

Il trattamento con bimekizumab ha determinato un miglioramento significativo degli endpoint di efficacia rispetto a placebo, ustekinumab o adalimumab alla settimana 16. I risultati di efficacia sono riportati nella Tabella 2.

Tabella 2. Riassunto delle risposte cliniche in BE VIVID, BE READY e BE SURE

 

BE VIVID

BE READY

BE SURE

 

Placebo

(n = 83)

n (%)

BKZ 320 mg Q4S

(n = 321)

n (%)

Ustekinumab

(n = 163)

n (%)

Placebo

(n = 86)

n (%)

BKZ 320 mg Q4S

(n = 349)

n (%)

BKZ 320 mg Q4S

(n = 319)

n (%)

Adalimumab

(n = 159)

n (%)

PASI 100

Settimana 16

0 (0,0)

188 (58,6)a

34 (20,9)

1 (1,2)

238 (68,2)a

194 (60,8)a

38 (23,9)

PASI 90

Settimana 16

4 (4,8)

273 (85,0)a, b

81 (49,7)

1 (1,2)

317 (90,8)a

275 (86,2)a

75 (47,2)

PASI 75

Settimana 4

Settimana 16

2 (2,4)

6 (7,2)

247 (76,9)a, b

296 (92,2)

25 (15,3)

119 (73,0)

1 (1,2)

2 (2,3)

265 (75,9)a

333 (95,4)

244 (76,5)a

295 (92,5)

50 (31,4)

110 (69,2)

IGA 0

Settimana 16

0 (0,0)

188 (58,6)a

36 (22,1)

1 (1,2)

243 (69,6)a

-

-

IGA 0/1

Settimana 16

4 (4,8)

270 (84,1)a, b

87 (53,4)

1 (1,2)

323 (92,6)a

272 (85,3)a

91 (57,2)

PASI assoluto ≤2

Settimana 16

3 (3,6)

273 (85,0)

84 (51,5)

1 (1,2)

315 (90,3)

280 (87,8)

86 (54,1)

Dolore PSD (n)

Settimana 16

(n = 54)

9 (16,7)

(n = 229)

177 (77,3)a

(n = 107)

73 (68,2)

(n = 67)

6 (9,0)

(n = 255)

201 (78,8)a

-

-

Prurito PSD (n)

Settimana 16

(n = 61)

8 (13,1)

(n = 244)

187 (76,6)a

(n = 117)

77 (65,8)

(n = 72)

4 (5,6)

(n = 278)

210 (75,5)a

-

-

Desquamazione PSD (n)

Settimana 16

(n = 63)

8 (12,7)

(n = 246)

193 (78,5)a

(n = 116)

69 (59,5)

(n = 70)

4 (5,7)

(n = 286)

223 (78,0)a

-

-

 

BKZ 320 mg Q4S = bimekizumab ogni 4 settimane. È utilizzata l'imputazione dei non responder (Non-Responder Imputation, NRI).

Risposta IGA 0/1 definita come Libera da lesioni (0) o quasi libera da lesioni (1) con un miglioramento di almeno 2 categorie rispetto al basale alla settimana 16. La risposta IGA 0 era definita come Libera da lesioni con un miglioramento di almeno 2 categorie rispetto al basale alla settimana 16.

PSD indica il Diario dei sintomi del paziente (Patient Symptoms Diary). La risposta PSD è definita come una variazione pari o superiore a una soglia prestabilita (rispettivamente 1,98, 2,39 e 2,86 per dolore, prurito e desquamazione ) rispetto al basale fino alla settimana 16.

a) p <0,001 rispetto al placebo (BE VIVID e BE READY) rispetto ad adalimumab (BE SURE), aggiustato per la molteplicità.

b) p <0,001 rispetto a ustekinumab (BE VIVID), aggiustato per la molteplicità.

Il trattamento con bimekizumab è stato associato a un rapido inizio di efficacia. Nello studio BE VIVID, alla settimana 2 e alla settimana 4 i tassi di risposta PASI 90 erano più alti per i pazienti trattati con bimekizumab (rispettivamente 12,1% e 43,6%) rispetto al placebo (rispettivamente 1,2% e 2,4%) e ustekinumab (rispettivamente 1,2% e 3,1%).

Figura 1. Tassi di responder PASI 90 nel corso del tempo nello studio BE VIVID

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BKZ = bimekizumab, Uste = ustekinumab; è utilizzata la NRI.

N.B.: i pazienti del gruppo trattato con placebo/BKZ sono passati dal placebo a BKZ nella fase di trattamento di mantenimento a partire dalla settimana 16.

Nello studio BE VIVID, alla settimana 52, i pazienti trattati con bimekizumab hanno raggiunto tassi di risposta più alti rispetto ai pazienti trattati con ustekinumab per PASI 90 (81,6% con bimekizumab vs 55,8% con ustekinumab, p <0,001), IGA 0/1 (77,9% con bimekizumab vs 60,7% con ustekinumab, p <0,001) e PASI 100 (64,2% con bimekizumab vs 38,0% con ustekinumab).

Nello studio BE SURE alla settimana 24, una percentuale maggiore di pazienti trattati con bimekizumab ha raggiunto risposte PASI 90 e IGA 0/1 rispetto ad adalimumab (rispettivamente 85,6% e 86,5% vs 51,6% e 57,9%, p <0,001). Tra i 65 non responder ad adalimumab alla settimana 24 ( il 78,5% ha ottenuto una risposta PASI 90 dopo 16 settimane di trattamento con bimekizumab. Il profilo di sicurezza osservato nei pazienti che sono passati da adalimumab a bimekizumab non ha prodotto nuove evidenze. Alla settimana 56, il 70,2% dei pazienti trattati con bimekizumab ha raggiunto una risposta PASI 100.

Figura 2. Tassi di responder PASI 90 nel corso del tempo nello studio BE SURE

Bild 3

BKZ 320 mg Q4S = bimekizumab ogni 4 settimane; BKZ 320 mg Q8S = bimekizumab ogni 8 settimane; ADA = adalimumab.

N.B.: sono indicati solo i pazienti che hanno ricevuto bimekizumab alla settimana 24 o successivamente. Pazienti nel gruppo BKZ Q4S/Q8S passati dal dosaggio Q4S a Q8S alla settimana 16. Pazienti nel gruppo ADA/BKZ 320 mg Q4S passati da ADA a BKZ Q4S alla settimana 24. È utilizzata la NRI.

L'efficacia di bimekizumab è stata dimostrata a prescindere da età, sesso, razza, durata della malattia, peso corporeo, gravità del PASI al basale e precedente trattamento con un farmaco biologico. Bimekizumab è stato efficace in pazienti precedentemente esposti a farmaci biologici, compresi anti-TNF/anti-IL17, e in pazienti naïve al trattamento sistemico. Sulla base dell'analisi farmacocinetica/farmacodinamica (PK/PD) di popolazione e con il supporto dei dati clinici, i pazienti con peso corporeo più elevato (≥120 kg) che non hanno raggiunto la clearance cutanea completa alla settimana 16, hanno tratto beneficio dal proseguimento del trattamento con bimekizumab 320 mg ogni quattro settimane (Q4S) dopo le prime 16 settimane di trattamento.

Nello studio BE SURE, i pazienti hanno ricevuto bimekizumab 320 mg Q4S fino alla settimana 16, seguito da una somministrazione Q4S o ogni 8 settimane (Q8S) fino alla settimana 56, a prescindere dallo stato di responder alla settimana 16. I pazienti nel gruppo ≥120 kg (N=37) con regime di mantenimento Q4S hanno mostrato una risposta PASI100 maggiore tra la settimana 16 (23,5%) e la settimana 56 (70,6%) rispetto a quelli con regime di mantenimento Q8S (settimana 16: 45,0% vs settimana 56: 60,0%).

Mantenimento della risposta

Tabella 3. Mantenimento delle risposte alla settimana 52 nei responder alla settimana 16*

PASI 100

PASI 90

IGA 0/1

PASI assoluto ≤2

BKZ 320 mg Q4S/Q4S
(n = 355)

n (%)

BKZ 320 mg Q4S/Q8S
(n = 182)

n (%)

BKZ 320 mg Q4S/Q4S
(n = 516)

n (%)

BKZ 320 mg Q4S/Q8S
(n = 237)

n (%)

BKZ 320 mg Q4S/Q4S
(n = 511)

n (%)

BKZ 320 mg Q4S/Q8S
(n = 234)

n (%)

BKZ 320 mg Q4S/Q4S

(n = 511)

n (%)

BKZ 320 mg Q4S/Q8S
(n = 238)

n (%)

295 (83,1)

161 (88,5)

464 (89,9)

214 (90,3)

447 (87,5)

214 (91,5)

460 (90,0)

215 (90,3)

 

* Analisi integrata di BE VIVID, BE READY e BE SURE. È utilizzata la NRI.

BKZ 320 mg Q4S: bimekizumab 320 mg ogni 4 settimane, seguito da bimekizumab 320 mg ogni 4 settimane a partire dalla settimana 16.

BKZ 320 mg Q8S: bimekizumab 320 mg ogni 4 settimane, seguito da bimekizumab 320 mg ogni 8 settimane a partire dalla settimana 16.

Durata della risposta PASI 90 (dopo l'interruzione di bimekizumab)

Figura 3. Tassi di responder PASI 90 nel tempo per responder PASI 90 alla settimana 16 – periodo di sospensione randomizzata in BE READY

Bild 5

È utilizzata la NRI.

In BE READY, per i responder PASI 90 alla settimana 16 che sono stati nuovamente randomizzati al placebo e ritirati da bimekizumab, il tempo mediano alla recidiva, definito come perdita di risposta PASI 75, è stato di circa 28 settimane (32 settimane dopo l'ultima dose di bimekizumab). Di questi pazienti, l'88,1% ha riottenuto una risposta PASI 90 entro 12 settimane dalla ripresa del trattamento con bimekizumab 320 mg ogni 4 settimane.

Singole regioni corporee

Alla settimana 16 degli studi BE VIVID e BE READY, nei pazienti trattati con bimekizumab sono stati osservati miglioramenti significativi della psoriasi su cuoio capelluto, unghie, palmi delle mani e piante dei piedi rispetto al placebo (cfr. Tabella 4).

Tabella 4. Risposte per singole regioni corporee in BE VIVID e BE READY alla settimana 16

 

BE VIVID

BE READY

 

Placebo

BKZ 320 mg Q4S

Ustekinumab

Placebo

BKZ 320 mg Q4S

IGA cuoio capelluto (n)a

IGA cuoio capelluto 0/1, n (%)

(72)

11 (15,3)

(285)

240 (84,2) b

(146)

103 (70,5)

(74)

5 (6,8)

(310)

286 (92,3) b

IGA pp (n)a

IGA pp 0/1, n (%)

(29)

7 (24,1)

(105)

85 (81,0)

(47)

39 (83,0)

(31)

10 (32,3)

(97)

91 (93,8)

mNAPSI 100 (n)a

mNAPSI 100, n (%)

(51)

4 (7,8)

(194)

57 (29,4)

(109)

15 (13,8)

(50)

3 (6,0)

(210)

73 (34,8)

 

È utilizzata la NRI.

a) Include solo pazienti con una valutazione globale dello sperimentatore (IGA) per il cuoio capelluto pari o superiore a 2, un IGA palmoplantare pari o superiore a 2 e un punteggio dell'Indice di gravità della psoriasi delle unghie modificato (modified Nail Psoriasis and Severity Index, mNAPSI) >0 al basale. Le risposte IGA 0/1 cuoio capelluto e IGA 0/1 pp sono state definite come libera da lesioni (0) o quasi libera da lesioni (1) con un miglioramento ≥2 categorie rispetto al basale.

b) p <0,001 rispetto a placebo, aggiustato per la molteplicità.

Le risposte IGA cuoio capelluto e IGA palmoplantare nei pazienti trattati sono state mantenute fino alla settimana 52/56. La psoriasi delle unghie ha continuato a migliorare oltre la settimana 16. In BE VIVID, alla settimana 52, una maggiore percentuale dei pazienti trattati con bimekizumab ha raggiunto una clearance completa delle lesioni ungueali (mNAPSI 100) rispetto ai pazienti trattati con ustekinumab (60,3% rispetto a 40,4%). In BE READY, alla settimana 56, il 67,7% e il 69,8% dei responder PASI 90 alla settimana 16 ha ottenuto una clearance completa delle lesioni ungueali rispettivamente con bimekizumab 320 mg ogni 8 settimane e bimekizumab 320 mg ogni 4 settimane.

Qualità della vita correlata alla salute/Esiti riferiti dal paziente

In tutti e 3 gli studi, una percentuale maggiore di pazienti trattati con bimekizumab non ha manifestato alcun impatto della psoriasi sulla propria qualità della vita, misurata tramite l'Indice dermatologico della qualità di vita (Dermatology Life Quality Index, DLQI), rispetto ai pazienti trattati con placebo o comparatore attivo alla settimana 16.

In BE READY, la percentuale dei pazienti con DLQI 0/1 (nessun impatto della psoriasi sulla qualità della vita correlata alla salute) alla settimana 16 è stata rispettivamente del 75,6% nel gruppo trattato con bimekizumab e del 5,8% nel gruppo trattato con placebo.

In BE VIVID, i tassi di risposta DLQI 0/1 alla settimana 16 sono stati rispettivamente del 67,3%, 42,3% e 12,0% nei gruppi trattati con bimekizumab, ustekinumab e placebo. I tassi di risposta DLQI 0/1 hanno continuato ad aumentare oltre la settimana 16 e poi sono stati mantenuti fino alla settimana 52 (74,8 % nei pazienti trattati con bimekizumab 320 mg Q4S).

In BE SURE, i tassi di risposta DLQI 0/1 alla settimana 16 sono stati rispettivamente del 63,0% e 46,5% nei gruppi trattati con bimekizumab e adalimumab. I tassi di risposta DLQI 0/1 alla settimana 56 sono stati del 78,9% nei pazienti trattati con bimekizumab 320 mg Q8S e del 74,1% nei pazienti trattati con bimekizumab 320 mg Q4S.

Farmacocinetica

Assorbimento

Sulla base di un'analisi farmacocinetica di popolazione, dopo una singola somministrazione per via sottocutanea alla dose di 320 mg in pazienti affetti da psoriasi a placche, bimekizumab raggiungeva una concentrazione plasmatica di picco mediana (2,5° e 97,5° percentile) di 25 (12 -50) μg/ml, tra 3 e 4 giorni dopo la somministrazione.

L'analisi farmacocinetica di popolazione ha dimostrato che bimekizumab era assorbito con una biodisponibilità assoluta media del 70,1% in volontari sani.

Distribuzione

In base alle analisi farmacocinetiche di popolazione, la mediana (coefficiente di variazione %) del volume di distribuzione (V/F) allo stato stazionario era 11,2 l (30,5%) in pazienti affetti da psoriasi a placche.

Metabolismo

Trattandosi di un anticorpo monoclonale, si prevede che bimekizumab venga degradato in piccoli peptidi e amminoacidi attraverso le vie cataboliche allo stesso modo delle immunoglobuline endogene.

Eliminazione

Sulla base delle analisi farmacocinetiche di popolazione, la mediana (coefficiente di variazione %) della clearance apparente (Cl/F) di bimekizumab era 0,337 l/die (32,7%) e l'emivita media di eliminazione terminale di bimekizumab era di 23 giorni negli studi clinici su pazienti con psoriasi a placche.

In base ai dati simulati, le concentrazioni mediane (2,5° e 97,5° percentili) di picco e di valle allo stato stazionario, dopo somministrazione per via sottocutanea di 320 mg ogni 4 settimane, sono rispettivamente 43 (20-91) μg/ml e 20 (7-50) μg/ml e lo stato stazionario è raggiunto dopo circa 16 settimane con un regime posologico ogni 4 settimane. Rispetto all'esposizione dopo una dose singola, l'analisi farmacocinetica di popolazione ha dimostrato che i pazienti presentavano un aumento di 1,74 volte nelle concentrazioni plasmatiche di picco e nell'area sotto la curva (AUC) in seguito a somministrazioni ripetute ogni 4 settimane.

Dopo il passaggio dal regime posologico di 320 mg ogni 4 settimane a quello di 320 mg ogni 8 settimane alla settimana 16, lo stato stazionario è raggiunto circa 16 settimane dopo il passaggio. Le concentrazioni plasmatiche mediane (2,5° e 97,5° percentili) di picco e di valle sono rispettivamente 30 (14-60) μg/ml e 5 (1-16) μg/ml.

Linearità/non linearità

Bimekizumab ha mostrato una farmacocinetica proporzionale alla dose in pazienti con psoriasi a placche su un intervallo posologico da 64 mg a 480 mg, a seguito di somministrazioni multiple per via sottocutanea, con una clearance apparente (Cl/F) indipendente dalla dose.

Relazione farmacocinetica/farmacodinamica

Un modello di farmacocinetica/farmacodinamica di popolazione è stato sviluppato utilizzando tutti i dati disponibili in pazienti con psoriasi a placche da moderata a severa. L'analisi ha dimostrato che concentrazioni più elevate di bimekizumab sono correlate a indice PASI e risposta IGA migliori e che una dose di 320 mg alle settimane 0, 4, 8, 12 e 16 e successivamente ogni 8 settimane apporta il massimo beneficio per la maggior parte dei pazienti con psoriasi a placche da moderata a severa (cfr. Cinetica di gruppi di pazienti specialiPeso corporeo).

Cinetica di gruppi di pazienti speciali

Disturbi della funzionalità epatica e renale

Non sono stati effettuati studi specifici per determinare l'effetto della compromissione renale o epatica sulla farmacocinetica di bimekizumab. Si prevede che l'eliminazione renale di bimekizumab intatto, un anticorpo monoclonale IgG, sia bassa e di minore importanza. Allo stesso modo, le IgG sono eliminate prevalentemente per catabolismo intracellulare e la compromissione epatica non dovrebbe influenzare la clearance di bimekizumab. In base alle analisi farmacocinetiche di popolazione, i marcatori della funzionalità epatica (ALT/bilirubina) non hanno avuto alcuna influenza sulla clearance di bimekizumab in pazienti con psoriasi a placche.

Pazienti anziani

In base all'analisi farmacocinetica di popolazione con un numero limitato di pazienti anziani (n=110 per età ≥65 anni e n=14 per età ≥75 anni), la clearance apparente (Cl/F) in pazienti anziani e pazienti di età inferiore a 65 anni era simile. Non è necessario alcun adeguamento della dose.

Peso corporeo

Modelli farmacocinetici di popolazione hanno indicato che l'esposizione diminuiva con l'aumento del peso corporeo. Secondo tale modello, si prevede che la concentrazione plasmatica media in pazienti adulti con peso corporeo ≥120 kg a seguito di una iniezione sottocutanea di 320 mg sia di almeno il 30% inferiore rispetto ai pazienti adulti che pesano 90 kg. In alcuni pazienti può essere appropriato un adeguamento della dose (cfr. Posologia/impiego).

Razza / sesso

Non si sono osservate differenze clinicamente significative nell'esposizione a bimekizumab in soggetti giapponesi rispetto a soggetti caucasici in uno studio clinico farmacocinetico. Non è necessario alcun adeguamento della dose. Un'analisi farmacocinetica di popolazione ha indicato che i soggetti di sesso femminile possono avere una clearance apparente (Cl/F) più veloce del 10% rispetto ai soggetti di sesso maschile; ciò non è clinicamente significativo. Non è necessario alcun adeguamento della dose.

Dati preclinici

I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l'uomo sulla base di test di reattività crociata tissutale, studi di tossicità a dose ripetuta (compresi gli endpoint farmacologici di sicurezza e la valutazione degli endpoint correlati alla fertilità) e della valutazione dello sviluppo pre e post-natale.

Genotossicità / cancerogenicità

Non è stato condotto alcuno studio di mutagenicità o cancerogenicità con bimekizumab. Tuttavia non si prevede che gli anticorpi monoclonali danneggino il DNA o i cromosomi. In uno studio di tossicologia cronica di 26 settimane sulle scimmie cynomolgus, non sono state osservate lesioni pre-neoplastiche o neoplastiche a una dose che produceva un'esposizione 109 volte quella umana a 320 mg ogni 4 settimane.

Tossicità per la riproduzione

In uno studio sullo sviluppo peri- e postnatale sulla scimmia cynomolgus, bimekizumab non ha mostrato effetti su gestazione, parto, sopravvivenza dei cuccioli, sviluppo fetale e post-natale quando somministrato per l'intera durata dell'organogenesi fino al parto a una dose equivalente a 27 volte l'esposizione umana a 320 mg ogni 4 settimane in base all'AUC. Alla nascita, le concentrazioni sieriche di bimekizumab nei cuccioli di scimmie erano paragonabili a quelle delle madri.

Altre indicazioni

Incompatibilità

Poiché non sono stati condotti studi di compatibilità, non si può somministrare questo medicamento in combinazione con altri medicamenti.

Stabilità

Il medicamento non deve essere utilizzato oltre la data indicata con «EXP» sul contenitore.

Indicazioni particolari concernenti l'immagazzinamento

Conservare in frigorifero (2-8°C).

Non congelare.

Conservare la penna preriempita nella scatola originale per proteggere il contenuto dalla luce.

Conservare la siringa preriempita nella scatola originale per proteggere il contenuto dalla luce.

La penna preriempita con Bimzelx e la siringa preriempita con Bimzelx possono essere conservate a temperatura ambiente (fino a 25°C) per un singolo periodo massimo di 25 giorni, al riparo dalla luce. Una volta rimosse dal frigorifero e conservate a temperatura ambiente, gettare dopo 25 giorni o entro la data di scadenza stampata sul contenitore, a seconda di quale evento si verifichi prima. Sulla scatola originale è presente uno spazio per registrare la data di rimozione dal frigorifero.

Tenere fuori dalla portata dei bambini.

Numero dell'omologazione

68548, 68612 (Swissmedic)

Confezioni

Bimzelx 160 mg soluzione iniettabile in penna preriempita

1 penna preriempita (B).

2 penne preriempite (B).

Bimzelx 160 mg soluzione iniettabile in siringa preriempita

1 siringa preriempita (B).

2 siringhe preriempite (B).

Titolare dell’omologazione

UCB-Pharma AG, Bulle

Stato dell'informazione

Febbraio 2023